Anche quest’anno, nell’ ambito dell’ormai annuale rassegna “La scuola adotta un monumento”, ritorna a San Giuseppe Jato (Pa) la manifestazione “La Scuola adotta la città…alla scoperta di Jato”, promossa dal Comune palermitano e dal locale istituto comprensivo. Un’iniziativa all’insegna della riscoperta e della rivalutazione storica e sociale di un territorio per troppo tempo lasciato nell’oblio.

La due giorni di eventi, che prenderà il via il 18 maggio, proporrà un tour nei siti archeologici di Monte Jato, tra le vie della cittadina e il Giardino Di Matteo, dedicato a Giuseppe Di Matteo, vittima di mafia a soli 13 anni. La rinascita di un territorio viene dunque affidata ai giovanissimi, perchè solo attraverso nuova e genuina linfa si può immettere in circolo una nuova vocazione al futuro, intesa come rivalutazione culturale e storica di un territorio dell’entroterra siciliano che nasconde realtà imprenditoriali, rilevanze archeologiche e nuovi protagonismi giovanili.

La visita accompaganta dagli allievi del locale istituto comprensivo, partendo da San Giuseppe Jato e percorrendo un sentiero distante tre km dal paese, giungerà in cima al monte in cui si trovano i resti dell’antica cittadella di Jetas, che ricade proprio nel territorio dei comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello. L’insediamento fa parte di un sistema di abitati su altura, attivi dall’età greca e romana fino a quella medievale. Una missione di scavi, guidata dal professor Peter Isler dell’Università di Zurigo nel 1971, ha contribuito a riportare alla luce l’abitato citato da Tucidide, Diodoro Siculo, Plinio e Cicerone.

Le attività in calendario prevedono suggestivi momenti di drammatizzazione sia di battaglie storiche sia di scene di vita quotidiana , entrambe volte a rievocare il periodo di fondazione dell’insediamento.

Testo di Cinzia Taibbi

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