I vigneti sulle colline della contessa Matilde
Dieci ettari di vigneti nelle Terre Matildiche. Questa è Barbaterre, biocantina di Canossa, che a Bergonzano di Quattro Castella (RE) dal 2017 produce vini da uve biologiche, coltivate su quelle stesse colline, tra Reggio Emilia e Parma, che tra XI e XII secolo furono teatro di eventi cruciali della storia d’Europa. Come ancor oggi testimonia la presenza imponente di pievi e castelli, primo fra tutti quello stesso di Canossa, che ancora conserva il fascino del tempo, e che sorge poco distante dall’azienda di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo. Un’emozione visitarlo, meglio ancora se dopo aver brindato al ricordo di Matilde, “la contessa di Dio”, con un calice di bollicine millesimate.
Metodo classico in terra emiliana
L’idea di produrre spumante su queste colline, ma soprattutto di farlo secondo il rigore del metodo classico, è stata di Massimiliano Bedogni, pubblicitario per professione e fedele cultore dello champagne, che fondò l’azienda nel 2002. Fu lui a impostare fin da subito la produzione secondo i principi del biologico e a decidere di affiancare ai vitigni autoctoni già presenti sul territorio – lambrusco grasparossa, salamino, malbo gentile e marzemino dell’Emilia – vitigni internazionali come pinot noir, cabernet sauvignon e sauvignon blanc, sicuro che sarebbero stati ben accetti dal generoso terroir emiliano. Come in effetti è stato.
Quando il vino è un’opera “sartoriale”
Una filosofia pienamente condivisa e portata avanti con passione dagli attuale proprietari di Barbaterre, che qui coltivano i vigneti “secondo natura”, con particolare attenzione ai 5 ettari di pinot noir, da cui producono tre metodo classico dal lungo affinamento sui lieviti – Blanc de Noirs, Marandalé e Rosé – e un rosso fermo, il Pèder, affinato in legno grande per almeno 18 mesi. Vini che, come spiega Maria Grazia Lugo, sono «opere sartoriali, frutto di una costante attenzione che va dalla cura della vigna alla maestria della vinificazione» cui presiede costantemente Franco Granzotti.

Bollicine e…cucina reggiana
Giallo tra il paglierino e il dorato, un delicato bouquet floreale tra ginestra e tarassaco e note agrumate, in bocca solido e elegante, dalla lunga persistenza. Così il Blanc de Noirs biologico millesimato 2016, pinot noir 100%, che è possibile assaggiare, così come gli altri vini di Barbaterre, in abbinamento ai piatti di cucina tradizionale reggiana, anche loro frutto di materie prime dalla coltivazione rigorosamente bio, nell’accogliente ristoro dell’azienda. Da dove la vista spazia e si perde tra colline e calanchi della contessa Matilde.
Info: www.barbaterre.it