Una grafica d’impatto che richiama i tratti tipici dell’avanguardia artistica del XX secolo, ha dato una nuova veste ai tre vini che compongono la nuova linea Novecento della Cantina di Carpi e Sorbara. Una veste inedita che trae ispirazione dal desiderio di tradurre anche in etichetta, la naturale vocazione del Lambrusco vino di grande modernità, tra i più versatili, estroversi e ricchi di sfumature del panorama produttivo italiano, fortemente legato ai suoi territori di origine. Tradizione che per la Cantina di Carpi e Sorbara, affonda le proprie radici all’inizio del ‘900, proprio quando furono fondate le due cantine poi confluite nella cooperativa attuale. 

«Il Lambrusco è stato elevato a forma d’arte dagli esponenti del movimento Futurista, che esaltando velocità e dinamismo, brindavano con la bevanda durante i loro incontri» spiega Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina. «Da qui l’idea di rivedere l’immagine della linea riprendendo cromie e grafiche di questa corrente artistica.  Tutto questo con l’obiettivo di presentare tre differenti espressioni del Lambrusco in modo coordinato mantenendo per ogni etichettaun’identità unica grazie all’uso di sfumature e colori diversi». La cantina di Carpi e Sorbara conta ora 1.200 soci conferitori e una capacità di 2.300 ettari di vigneti.

Il Futurismo con i suoi colori e ritmi dinamici è stata la maggiore ispirazione per la realizzazione grafica del nuovo packaging e delle tre frizzanti etichette proposti in un raffinato cofanetto oppure, per chi lo desidera, sono disponibili le singole etichette anche singolarmente. Esordisce il 903 Terre dei Pio un Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC della tipologia frizzante semisecco. Dal colore rosso porpora molto intenso e quasi impenetrabile, è il classico Salamino vinoso e fruttato, con un tratto morbido e di grande avvolgenza al palato, grazie anche al suo residuo zuccherino di 20 grammi litro lievemente avvertibile. 

Con il 946 Corte del Poggio ci si sposta invece nella provincia di Mantova con un Lambrusco Mantovano DOP ottenuto da Grappello Ruberti in purezza. Ricco, fine, a tratti quasi austero, ha grande armonicità e una spiccata persistenza. Infine il 923 Terre della Verdeta, ovvero un grande classico della Cantina, vale a dire un Lambrusco di Sorbara DOP è più sfumato nella sua veste viola, gioca su note più floreali e di piccoli frutti, ed è caratterizzato da quella tipica freschezza che lo rende un vino di grande vivacità e bevibilità.

Testo di Giovanna Moldenhauer

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