Territori DOCG, un futuro da depositi di rifiuti radioattivi?
Il grave impatto ambientale che si profila sarebbe un cocktail micidiale di distruzione per i territori e di tutto il patrimonio ampelografico italiano.
I bianchi piemontesi, in una terra di grandi rossi considerati figli di un dio minore, sono di recente divenuti oggetto di una valorizzazione a tutto campo. Essa riguarda innanzitutto i vitigni autoctoni, come nel sud del Piemonte provano, pur in modo non identico, le realtà del Timorasso e del Gavi. Non senza però coinvolgere anche un vitigno come lo Chardonnay che, originario della Bourgogne, in Piemonte ha saputo dare un particolarissimo risultato nella elegante corposità delle bollicine dell’Alta Langa.
Proprio da questo vitigno internazionale, nelle secolari cantine del Castello di Gabiano, nasce “Castello”: una piccola produzione di Chardonnay che, nel corso di una cena-degustazione cui abbiamo partecipato, è risultato tanto convincente da oscurare persino un po’ i suoi pur interessanti fratelli rossi. Lo Chardonnay in questione infatti, servito come primo vino, di fatto si è rivelato capace di accompagnare brillantemente anche i successivi ottimi piatti, peraltro improntati a sapori piuttosto coraggiosi, serviti dall’enoteca torinese Rosso Rubino.
Lo chardonnay “Castello”, prodotto dal Marchese Giacomo Cattaneo Adorno nella tenuta del Castello di Gabiano, nasce dai vigneti di quest’ultima posti completamente a Nord a oltre trecento metri di quota. Forse proprio per questa ragione, le loro uve risultano connotate da una freschezza e da una aromaticità destinata a risuonare poi potentemente nel vino. E in grado di trasformare la sua equilibrata mineralità in un tratto davvero capace di sedurre il palato anche in piatti la cui intensità, pur arrotondata dalla Robiola di Roccaverano, era dettata da batsoà o tortelli di genovese di agnello.
Il segreto del “Castello”, che già al naso rimanda alle atmosfere magiche della Bourgogne, si nasconde probabilmente nell’attenta vinificazione cui viene sottoposto: un processo di nove mesi nel quale la fermentazione in barrique è seguita da un successivo affinamento sulle fecce fini con relativi battonage. Ed è forse proprio questa accurata vinificazione a imprimere allo Chardonnay del Castello di Gabiano, soprattutto sui tempi lunghi, il fascino di una raffinata potenza capace di farsi ricordare.
Testo di Piergiuseppe Bernardi
Il grave impatto ambientale che si profila sarebbe un cocktail micidiale di distruzione per i territori e di tutto il patrimonio ampelografico italiano.
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