Roma. Galleria Nazionale di arte Moderna e Contemporanea. La scelta di una location la cui importanza è riconosciuta a livello internazionale è in linea con la bellezza e l’eleganza prorompente dello spettacolo firmato Francesco Scognamiglio che ha chiuso Altaroma. Un set fatto di cristalli e trasparenze, con una grande personalità, come gli abiti, veri e propri capolavori, gioielli che rivestono i corpi sinuosi delle modelle (del calibro di Karmen Pedaru, Magdalena Frackoviak, Daria Strokous, Kinga Raizak, che si sono spostate gratis da New York e da Parigi per la grande amicizia che le lega al designer), esaltandone bellezza e sensualità e mettendone in risalto le forme, senza discrezione ma con grande eleganza. Un vero e proprio show per celebrare i vent’anni della maison del couturier campano che sin dagli esordi della sua carriera ha avuto il coraggio di rimanere ‘indipendente’ affermando il marchio che porta il suo nome, accollandosi così, oltre ai ‘rischi creativi’, anche quelli d’impresa. Da sempre protagonista delle fashion week milanesi, nel 2017 Scognamiglio viene invitato dalla Camera Nazionale della Moda Francese a sfilare durante la settimana dell’Haute Couture a Parigi, una città a cui è molto legato pur sentendosi, oggi, libero da vincoli e costrizioni. Non ama seguire i tempi e i modi imposti dalla moda, il designer pensa che bisogna agire per passione ed emozionare con la creatività solo quando si ha qualcosa di nuovo da raccontare. Per questo motivo, dopo il grande ritorno nella Capitale (la sua prima sfilata si era tenuta a Palazzo Barberini nel 2000), decide di non sfilare a febbraio a Milano, dove tornerà a settembre con il pret-à-porter puntando su creatività ed evoluzione estetica.
Testo di Lea Gasparoli