Oltre la tradizione di Langa 

In terra di Langa, e qui parliamo di quella albese, mangiare bene non è un problema: stellati e osterie, ristoranti e agriturismi offrono piatti capaci di accontentare ogni palato. Rideclinando però spesso una tradizione ormai quasi standardizzata: vitello tonnato e battuta al coltello, tajarin ai trenta tuorli e agnolotti del plin, brasato al barolo e arrosto di fassona, bunet e panna cotta sono divenuti col tempo voci di un menu richiestissimo, ma anche destinato a lasciar trapelare una stucchevole ripetitività. Coraggiosa dunque la scelta, da parte della neonata Hostaria dai Musi, di fare del pesce il fulcro stesso della propria proposta gastronomica.

Il pesce crudo protagonista a Hostaria dei Musi

Hostaria dai Musi (Piemonte)

Proprio il pesce appartiene al DNA dell’Hostaria dai Musi, nata dalla riproposizione nel cuore di Alba di un’esperienza maturata con successo nella prima periferia di Cuneo. Un’esperienza di cui il nuovo ristorante albese ha saputo fare tesoro. Uno per tutti: il “Crudo misto”, che vede i sapori del tonno e del salmone selvaggio, quelli del branzino e del gambero rosso di Mazzara trovare una perfetta sintesi nella freschezza di un’ostrica nella quale ad affiorare è il mare stesso.

La forza langarola degli anelli col polpo alla Luciana 

All’Hostaria dai Musi non mancheranno dei piatti di terra, chiamati a rispondere a una richiesta di tradizione langarola inevitabile per un locale collocato giusto al fondo del passeggio. Ma quelli lasciateli ai turisti. Voi, invece, non esitate a puntare sul pesce: magari sugli accattivanti “Anelli col polpo alla Luciana”, nei quali la perfetta cottura della pasta viene valorizzata da un polpo allo stesso tempo tenero e compatto; o sul “Riso al salto allo zafferano”, reso intrigante dall’amalgamarsi dei suoi chicchi col carpaccio di gamberi e con la salsa di bufala.

Tributo alla Langa: il gelato al tartufo

Per il “Pescato del giorno” lasciatevi consigliare dall’attento e sorridente personale di sala, senza soffermarvi troppo su qualche lentezza che forse è solo dovuta all’avvio non facile di questo nuovo locale. Oppure, e non vi sbaglierete, scegliete le “Acciughe impanate e fritte”, altra eredità dell’esperienza cuneese. I dolci, poi, scopriteli voi. In omaggio però alla tradizione langarola, fatevi portare una pallina di “gelato al tartufo nero”. Vi verrà certamente voglia di tornare all’Hostaria dai Musi a verificare se l’esperimento verrà ritentato anche col tartufo bianco.

www.hostaria-dai-musi.com