Il Bocuse d’Or, forse il più prestigioso premio mondiale legato alla cucina d’essai e creato trent’anni fa da uno dei più grandi cuochi di Francia, sbarca a Torino. E la scelta degli organizzatori dell’evento di svolgere nel capoluogo subalpino la selezione europea del 2018 rappresenta un’autentica novità: sia per Torino, cui viene riconosciuto un ruolo che sul piano enogastronomico riveste da sempre; sia per il Sud dell’Europa, divenuto per la prima volta proprio con Torino lo scenario della selezione europea del concorso.

La selezione vera e propria si svolgerà l’11-12 giugno prossimi e vedrà partecipare e sfidarsi ben 20 squadre provenienti da altrettante nazioni europee. L’Italia sarà rappresentata da Martino Ruggieri, trentenne pugliese con alle spalle una già una brillante carriera. Attualmente head chef del prestigioso Ledoyen Pavillon di Parigi, difenderà i colori del Made in Italy anche grazie all’allenamento cui lo sta sottoponendo il team guidato e coordinato rispettivamente dai pluristellati chef Giancarlo Perbellini e Luciano Tona.

A consentire lo sbarco a Torino della manifestazione è stata l’insediamento ad Alba dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, tenacemente voluta dal tre stelle Michelin Enrico Crippa, divenutone successivamente presidente. È infatti stato il valore aggiunto di questo territorio, sempre più famoso nel mondo non solo per i suoi vini ma anche per la qualità superlativa della sua cucina, a indurre gli organizzatori del Bocuse d’Or a scegliere proprio il capoluogo del Piemonte come scenario della selezione europea del prestigioso premio.

Per Torino si tratterà di una grande occasione, visto che gli occhi dell’intera alta cucina mondiale in questi mesi saranno puntati proprio sul suo territorio e sulla sua proposta enogastronomica. E a esibirne tutta la qualità sarà il “Bocuse d’Or Off”, un articolato programma che legando la cucina di qualità alla cultura e all’arte vedrà l’intera regione convergere in un unico sforzo: mostrare come l’eccellenza della sua cucina si radichi in una tradizione e in un paesaggio la cui bellezza troppo spesso celata richiede di essere riscoperta.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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