A degustarlo magistralmente per primo è stato un sommelier d’eccezione: Mauro Carosso. E il giudizio, pur non senza qualche indicazione in ordine a un ulteriore miglioramento del prodotto, è stato nettamente positivo. L’Acqui Docg Rosè, presentato nei giorni scorsi nella sala consiliare del Municipio dell’omonima Acqui Terme, è stato così promosso come uno spumante morbido e profumato, il cui bouquet floreale viene piacevolmente dischiudendosi a un equilibrato retrogusto di frutti rossi che unisce freschezza ed eleganza.

Grazie a questo nuovo prodotto e all’azione del Consorzio di Tutela del Brachetto che ne ha sostenuto la messa a punto e il lancio, i vini realizzati con le uve del vitigno da secoli coltivato in questa zona del Monferrato arricchiscono la propria proposta, assumendo un’ancora differente declinazione. Alle versioni del Brachetto come “tappo raso”, spumante e passito, viene ora ad aggiungersi l’Acqui Docg Rosè, che si distingue per la sua capacità sia di essere un ottimo aperitivo sia di accompagnare, con la raffinatezza che lo contraddistingue, un intero pasto.

A credere in questa potenzialità della nuova versione del Brachetto come vino in grado di dare il meglio con pesce crudo e crostacei, ma anche di accompagnare piacevolmente selvaggina da piuma e formaggi erborinati, è il Consorzio di Tutela: «Ad Acqui e nella zona in cui si coltiva il Brachetto – sottolinea il presidente Paolo Ricagno – dobbiamo esigere un Acqui Docg Rosè come aperitivo e come vino a tutto pasto. Solo così, diventando noi i primi testimonial dei nostri prodotti, potremo contare su un loro effettivo successo in Italia e all’estero».

Il lancio dell’Acqui Docg Rosè da parte del Consorzio di Tutela del Brachetto, ovviamente non estranea all’obiettivo di far uscire l’intera produzione dell’Acqui da un suo finora mancato decollo a livello nazionale e internazionale, intende costituirsi come un’autentica operazione di rilancio complessivo dell’intera gamma dei vini a base Brachetto e del territorio di cui sono espressione. Un’operazione supportata anche dalla concreta possibilità, destinata ad essere recepita a breve dal disciplinare, di imbottigliare l’Acqui Docg Rosè anche fuori dalla zona di produzione.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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