Piazza Olivella a Palermo rappresenta uno spazio nel quale antico e moderno, sicule tradizioni e arabe contaminazioni, hanno creato un perfetto mix rappresentativo della cultura multietnica della città. Ed è proprio in questa straordinaria cornice che lunedì 19 Marzo il museo archeologico regionale Antonio Salinas ha riaperto le porte con una mostra ricca di contenuti, allestita con cura e comunicata in modo impeccabile. La struttura espositiva è stata inaugurata con un evento destinato a richiamare l’attenzione del grande pubblico sull’archeologia non più intesa quale finestra sul passato, ma come novità di grande impatto scenico.

La mostra dal titolo “La nuova agorà del Salinas” ha celebrato la riapertura di uno dei cortili interni della struttura, trasformato nell’Ottocento in spazio chiuso, stravolgendone profondamente l’iniziale destinazione nella Casa conventuale dei padri Filippini all’Olivella. Gli interventi di ripristino, riportando alla luce anche l’antico selciato e rendendolo visibile attraverso una lastra di vetro, hanno fatto del cortile uno spazio polifunzionale aperto, finalizzato ad ospitare sia esposizioni di reperti archeologici, sia iniziative musicali ad opera del Conservatorio di Palermo.

L’inaugurazione di questo nuovo spazio ha consentito di ammirare, all’interno della grande corte resa nuovamente fruibile attraverso una moderna copertura trasparente, l’imponente complesso scultoreo costituito dalle gronde a testa leonina del Tempio della Vittoria di Himera e la ricostruzione del grande frontone con maschera di Gorgone del Tempio C di Selinunte. Proprio sul loro significato storico-culturale si sono soffermati, nel corso dell’inaugurazione, gli interventi puntuali dell’assessore regionale ai Beni culturali Vittorio Sgarbi, la dirigente generale Maria Elena Volpes e la direttrice del museo Francesca Spatafora.

All’importante evento non è nemmeno mancata una significativa presenza di Bubble’s Italia Magazine, divenutone a suo modo protagonista come sponsor tecnico della serata, insieme a P.R.C. Re pubbliche di Palermo. Così, anche in questo prestigioso contesto, si è potuta registrare tutta la forza attrattiva della rivista, che ha saputo riscuotere grande apprezzamento sia per la sua qualità complessiva, sia per il suo configurarsi come un frizzante strumento di comunicazione di cultura e di italian style.

Testo di Cinzia Taibbi

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