La fonte è davvero autorevole, visto che si tratta del New York Times, da sempre considerato come il più importante quotidiano statunitense. Sembra infatti che l’approssimarsi delle festività natalizie, negli Stati Uniti, sia segnato da un fermento quasi contagioso legato al panettone. E questo al punto che il noto prodotto dolciario tutto italiano sembra essersi trasformato nell’emblema stesso del Natale stelle e strisce. Un’ulteriore riprova del fatto che l’italian style, anche in questo caso, continua ad affascinare l’intero pianeta e rappresenta una carta ancora tutta da giocare.

A determinare il successo americano del panettone è stata la crescente richiesta di questo prodotto dolciario da parte dei consumatori. Una richiesta che peraltro non sembra stupire chi ben conosce l’agroalimentare degli States: «Quando abbiamo cominciato ad aprire i nostri negozi otto anni fa – ha detto all’ANSA Dino Borri, vicepresidente di Eataly USA – ci davano dei folli per la quantità di panettoni in negozio e ci dicevano che era un prodotto che non si sarebbe venduto. Il primo anno tutti i 20 mila panettoni sono stati acquistati. Quest’anno ne abbiamo ordinati un 40% in più in tutti i negozi. E a Los Angeles sono già andati esauriti».

Il contagio da panettone va tuttavia oltre il grande pubblico, estendendosi anche a bakery e pasticcerie, tra le quali ha preso il via una sorta di gara a dare in questa produzione il meglio di sé. E se le declinazioni del panettone vanno come sempre dal tradizionale al creativo, su un punto tutti i panettieri e i pasticceri americani sedotti da questo dolce si ritrovano d’accordo: realizzarlo non è per nulla facile e la tecnica richiesta è di grande difficoltà. Né potrebbe essere diversamente se si tiene conto del fatto che – altra cosa su cui si registra una grande convergenza – il panettone sembra saper unire alla potenza del gusto una leggerezza davvero unica.

Questo esito di potenza e leggerezza non è tuttavia affatto scontato: «È sufficiente un piccolo errore – spiega Avery Ruzicka, fornaia della California – e il panettone è andato. Non potendolo salvare, finisce nella spazzatura». E Roy Shvartzapel, fornaio di San Francisco che definisce il panettone “l’Everest della cottura”, non ha dubbi: «Preparare il panettone in modo tradizionale significa intraprendere un lungo viaggio: costoso, imprevedibile e esposto al il disastro ad ogni angolo». Tutte difficoltà che non sembrano però fermare panettieri e pasticcieri americani, più che mai intenzionati a non perdere il treno dell’Italian Style.

https://www.nytimes.com/2017/11/28/dining/panettone-american-bakers.html