Nonino: grappe d’eccellenza
Distillatori dal 1897, i Nonino fanno decollare la qualità della grappa, vincendo il premio come "miglior distilleria del mondo" nel 2019.
Non sforzatevi troppo, quando lo degusterete liscio, nel cercare i sapori e gli aromi del mare o della montagna. Vi accorgerete ben presto che scorgerli non è poi così difficile, visto che l’idea che sta alla base di questo inedito distillato, creato a cavallo di Liguria e Piemonte, è proprio il tentativo di far interagire in un sorso di alcol questi due universi diversissimi. Così, se a prevalere al naso e al palato saranno il sentore e il gusto del ginepro, a connotare questi ultimi sarà però una nota, quella dell’oliva taggiasca, capace di rendere unico questo gin.
Il Taggiasco Extravirgin, il cui gusto di fondo è indiscutibilmente da ricercarsi nelle bacche di ginepro dell’alta Val Susa, si distingue dagli altri gin proprio per la piacevole sfumatura impressagli dall’oleosità salmastra dell’oliva taggiasca, frutto della cultivar tipica dell’olivo delle zone più a ovest della Provincia di Imperia. E sarà indiscutibilmente questo suo tratto specifico a tirare la volata al nuovo distillato, evidenziato dal suo ridotto numero di bottiglie come prodotto di nicchia destinato primariamente a barman di punta e intenditori raffinati.
Questo inedito gin, realizzato in stretta collaborazione con una storica distilleria torinese e distribuito in bottiglie da 500 ml, viene ottenuto a bassa temperatura in modo da poter conservare al meglio i sapori di quegli ingredienti che gli imprimono carattere e personalità. Proprio questi ultimi, del tutto estranei a una progettazione a tavolino, sono venuti precisandosi lungo un intero anno di prove e aggiustamenti realizzati in un continuo confronto tra bartender, esperti di settore e appassionati di superalcolici d’essai.
L’idea di creare il Taggiasco Extravirgin ha come protagonisti Paolo Boeri e Davide Pinto: il primo alla guida di Olio Roi, un’azienda che ha fatto degli oli millesimati il cuore di una variegata produzione legata proprio al mondo dell’ulivo; il secondo, da artefice della valorizzazione del vermouth attraverso il marchio Anselmo divenuto un riconosciuto esperto del mondo della mixology. E il risultato del loro originale tentativo, proprio nell’accostare ginepro e oliva taggiasca in un raffinato distillato, non mancherà davvero di sorprendervi.
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