Passito della Solidarietà – Un sostegno alla viticoltura eroica di Pantelleria
I produttori del Consorzio Pantelleria Doc donano parte della propria produzione ai De Bartoli che avevano subito un furto in cantina.
Certo gli amanti del vino genuino non potranno che rabbrividire nel sentire parlare di bollicine senza alcol. Ciò non impedisce tuttavia che il mercato le richieda e che esse siano destinate a trasformarsi sul medio termine in un’opportunità che molte aziende del settore vitivinicolo dovranno interrogarsi se cogliere o meno. Appare infatti sempre più in crescita l’esigenza, sentita soprattutto in un mercato promettente come quello arabo, di poter contare su un prodotto che evochi i sentori e gli aromi del vino, senza tuttavia essere alcolico.
Per rispondere a questa esigenza, la casa spumantiera Bosca, con sede e cantine storiche a Canelli, ha deciso di spingersi fino a Dubai per partecipare al Gulfood, il più grande evento del settore enogastronomico per i mercati di Medioriente, Sud Asia e Africa. E lo ha fatto per proporre un suo particolarissimo prodotto: il Toselli, uno spumante non solo destinato a coloro che non possono o non intendono bere alcol, ma anche a un mondo arabo per il quale la certificazione halal è decisiva in ordine al rispetto dei dettami della propria tradizione religiosa.
Nelle bollicine del Toselli di Bosca, pensate in versione sia bianca sia rossa, è possibile assaporare tutte le peculiarità delle uve Moscato, selezionate e raccolte esclusivamente laddove dolcezza e acidità siano perfettamente bilanciate. A prendere forma sono così due prodotti, il primo dai lievi sentori aromatici dei fiori d’acacia e miele e il secondo segnato dagli aromi dei frutti rossi. Il tutto corredato con un tappo Multistap brevettato, richiudibile, e capace di preservare nel tempo il contenuto della bottiglia.
La scelta dell’azienda Bosca, da lungo tempo attiva a livello mondiale, di lanciare sul mercato arabo il Toselli, sia nella versione White sia in quella Red, è resa possibile dal sensibile aumento delle bottiglie prodotte: si è infatti passati dalle 100.000 bottiglie del 2013 al 325.000 nel 2017. Si sono così create le condizioni per dare concretezza a una strategia volta a fare di questi singolari vini, nello specifico contesto islamico, un’apprezzata bevanda ad un tempo capace di divenire un must e di rispettare appieno il divieto della Sharia di consumare alcolici.
Testo di Piergiuseppe Bernardi
I produttori del Consorzio Pantelleria Doc donano parte della propria produzione ai De Bartoli che avevano subito un furto in cantina.
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