Produrre vini di qualità per contribuire al rilancio del Monferrato. È questo il progetto al quale Enrico Bonzano e Simonetta Ghia, insieme alla loro famiglia, hanno deciso di dare inizio sulle colline di Casale Monferrato. Deus ex machina dell’operazione l’enologo Donato Lanati: è a lui che è stato chiesto di creare dei vini il cui posizionarsi ad un livello di eccellenza non impedisse però di lasciare trasparire quel tratto di quotidianità che questo pregiato frutto della vite non dovrebbe mai smarrire.

A fare da sfondo alla creazione di questi vini, la cui progettualità è scaturita da imprenditori del settore dei pannelli in legno ad uso industriale, è la Tenuta della Mandoletta. In questo spazio magico di sette ettari vitati, dal quale lo sguardo si perde tra i campanili e le torri delle suggestive colline del Monferrato, natura e paesaggio si coniugano con la storia. A rappresentare il cuore della tenuta è infatti un edificio di inizio ottocento, le cui architetture evocano in modo evidente il suo essere stato costruito nell’alveo della comunità ebraica di Casale Monferrato, la cui sinagoga nel suo nucleo originario risale addirittura alla fine del ‘400.

Quattro i vini dell’annata 2017 presentati dalla famiglia Bozano: l’Armognan, Bianco Monferrato DOC; il Rosato La Meridiana, evocativo della facciata dell’edificio centrale della Tenuta La Mandoletta; l’Hosteria, Monferrato Rosso DOC, e infine il Gajard, Barbera del Monferrato DOC. Nell’attesa di assaggiare anche altre tre selezioni attese per la metà di quest’anno, tra cui una bollicina metodo classico, dei quattro vini si può certamente affermare che, sebbene al loro debutto, lasciano intravvedere un futuro decisamente promettente, anche se ancora tutto da scrivere.

«Quando vedo nascere un’azienda vitivinicola in Langa o a Montalcino – ha dichiarato Donato Lanati, introducendo la degustazione – non mi stupisco più di tanto. In quei territori, ormai quasi completamente vitati, si vince facile e il futuro è già scritto. Un’azienda come la Bonzano, che ha deciso di investire qui sul vino, con l’intento di far da volano al rilancio dell’intero nel Monferrato, rappresenta invece una scommessa entusiasmante, perché proprio nell’osmosi tra vino e territorio si giocherà il futuro non solo di quest’area, ma quello dell’intero del vino italiano».

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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