Anche se in Italia, ufficialmente, la vendemmia inizia il 1 agosto la Sicilia, complice una condizione climatica diversa dal resto del Paese, anche quest’anno ha portato le prime uve in cantina già a Luglio. Il primato spetta ai vitivoltori della cooperativa sociale Settesoli di Menfi, in provincia di Agrigento, con il loro Pinot Grigio.
Il 2018 è uno degli anni più caldi degli ultimi venti ma non sono mancati, ad oggi, episodi rapidi ma violenti di grandine e pioggia, che se hanno determinato cali di produzione nelle zone maggiormente colpite esponendo le piante ad attacchi fungini, non hanno intaccato la qualità dei vini, che resta sempre alta, sia per gli autoctoni che per gli internazionali.
La Sicilia di fatto ha temperature che cambiano non soltanto frequentemente ma da provincia a provincia; nonostante ciò i produttori dei vini DOC Sicilia registrano maturazioni delle uve ottimali; anche nelle zone del trapanese dove maggiori sono stati glie eventi atmosferici avversi. Diversa la situazione nel siracusano dove la vendemmia ha dato quantitativi di tutto rispetto tanto da fissarne in 5 punti percentuali l’aumento. Uguale la situazione nel nisseno.
Attraversare la Sicilia vitivinicola è come fare un viaggio immaginario attraverso continenti del tutto diversi fra loro. Cambiano non soltanto le zone climatiche ma anche la tipologia di allevamento ferme restando le qualità, ormai diffuse da Trapani a Messina, da Agrigento a Ragusa, regalando tuttavia sensazioni, odori ed evocazioni assolutamente unici.
Testo di Cinzia Taibbi