In una raccolta piazzetta di Ospedaletti, a due passi dalla pista ciclabile che collega questo centro ligure alla prestigiosa Sanremo, scoprirete inaspettatamente le atmosfere della lontana Sicilia. Prima nella sorridente affabilità di Tiziana e, subito dopo, nei sapori dei piatti che potrete scegliere dalla carta dell’Acquolina, nelle cui proposte la cucina palermitana si sposa felicemente con quella del Ponente ligure. E con una efficacia tale che, oltre a lasciare stupiti, riesce a trasmettere appieno l’idea che i gusti del made in Italy abbiano ancora molto da dire e da dare.

Passare qualche ora all’Aquolina sarà una piacevole esperienza. Il locale, elegante e raffinato, ha uno stile nel quale classico e moderno trovano il loro giusto equilibrio. Il servizio è cordiale e veloce, sebbene venga spiegato fin da subito che, siccome tutti i piatti sono cucinati al momento, qualche minuto in più di attesa vada messo in conto. La carta dei vini, pur non amplissima, presenta proposte di qualità capaci di spaziare a tutto campo ed è evidentemente pensata per accompagnare al meglio i piatti proposti.

Cominciamo sottraendoci immediatamente alle seduzioni della Sicilia per puntare sulla tradizione ligure, sia pur creativamente rivisitata dalla cucina dell’Acquolina. E non ci sbagliamo. Ad arrivare in tavola è un saporito coniglio di Ceriana in olio di cottura con crema di olive taggiasche, cilindro di pane di Triora e nido di asparagi. Proseguiamo con gli spaghetti trafilati a bronzo, che decidiamo di assaggiare in due versioni, risultate entrambe decisamente accattivanti: quella tutta siciliana, con “capuliato” e gamberi, e quella invece con ricci di mare e cicale.

Mare e montagna, sia l’uno che l’altra declinate con notevole coraggio, sono il filo conduttore dei nostri due piatti successivi: un pesce spada alla palermitana che l’impanatura riesce a rendere ad un tempo morbido e croccante e delle per nulla addomesticate costine di agnello cotte a bassa temperatura e servite con una caponata davvero da urlo. Quanto basta a indurci a chiudere su un memorabile sapore dolce dell’isola amatissima dalla proprietaria: quello dei suadenti “cassateddi” con ricotta, resi inaspettatamente potenti dai sapori della cannella e del miele. Davvero una bella serata!

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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