Talvolta anche l’inimmaginabile accade e, stavolta, è accaduto davvero: l’export di vino italiano in Francia nel corso degli ultimi dieci anni – e ad annunciarlo è stata la Coldiretti – è quasi raddoppiato, facendo registrare uno storico 92,3%, pari a 170 milioni di euro. E questo mentre, nel medesimo periodo, la capacità del vino francese di sedurre gli italiani, si segnala per un netto calo, come di fatto attestato dal consistente ridursi, -14 %, degli acquisti di etichette francesi sul mercato nostrano. Una vera inversione di tendenza, nella quale a giocare un ruolo chiave sono proprio le bollicine italiane.
A trainare il successo dei vini italiani in terra di Francia è il perlage, questa volta però non dei blasonati Champagne, ma di etichette Made in Italy che, diffusesi quasi in sordina mentre i produttori d’oltralpe le guardavano con sufficienza, hanno saputo imporsi anche in quello che, a tutta prima, sembrava costituirsi come uno dei più difficili mercati del mondo. E anche in questo caso a parlare sono i numeri: le esportazioni di bollicine italiane, sempre nel corso dell’ultimo decennio, sono aumentate del 276%, pari a oltre 45 milioni di Euro.
A rendere vincenti i nostri vini, e particolarmente le nostre bollicine, sembra essere il rapporto qualità/prezzo. La capacità di proporre etichette nelle quali un prezzo contenuto si sposa all’eccellenza del prodotto sembra essere stato il segreto che ha consentito alla produzione enologica italiana di raggiungere, proprio Oltralpe, questi risultati. Tanto lusinghieri da riuscire persino a incrinare una delle abitudini più inveterate del popolo della grandeur: bere, soprattutto nelle grandi occasioni, solo francese.
Questi dati, ovviamente, non devono essere enfatizzati oltre il dovuto. Occorre infatti sottolineare come la Francia, nella competizione tra i principali paesi ch, a livello mondiale, esportano vino, continui a posizionarsi sul gradino più alto del podio E come sempre la Francia, con un fatturato di 9 miliardi di Euro, prevalga sensibilmente sull’Italia, al momento ferma a 6 miliardi di Euro. Un ruolo di primo piano, quello della Francia, che però per la prima volta appare insidiato dall’Italia. E la cosa sta già preoccupando i Francesi, che non tarderanno a passare alla controffensiva.
Testo di Piergiuseppe Bernardi