Un progetto recente
Maciarine è nata a Seggiano nel 2005, in un ambiente particolarmente vocato alla viticoltura e di grande pregio paesaggistico. Vengono da subito impiantati 4 ettari di vigneto, orientati per metà a sud e per l’altra metà a Sud/Ovest, tra i 330 e 400 metri sul livello del mare. La scelta delle varietà ricade su Sangiovese al 90%, con piccole percentuali di Cabernet e Petit Verdot per ammorbidirne il gusto ed esaltare i profumi. Il territorio è quello del Montecucco, tutelato dall’omonimo Consorzio di Tutela fondato nel 2000, in cui laDOCG è entrata in vigore da settembre 2011.
Alla ricerca di nuove esperienze
Nel 2015, Federico e Michela Vigni, giovanissimi – lui laureato in Economia ambientale, lei studentessa di architettura – in cerca di nuove esperienze e attratti da un ritorno alle origini del lavoro legato al territorio, intraprendono una ricerca di terreni trovando così la loro futura azienda agricola. Capitano per caso in questo lembo di terra, un giardino con olivi di olivastra seggianese, vigneti, campi coltivati, pascoli e boschi che dalla frazione di Poggioferro scendono verso l’Orcia. Hanno subito impiantato vigne a Vermentino, con poco Viogner per produrre un vino bianco.
La conversione al biologico
Il paesaggio circostante Maciarine ha un panorama mozzafiato: dal fascino del borgo di Seggiano alle olivete nella parte bassa del Monte Amiata, dal Castello di Potentino a quello della Velona, da Sant’Antimo e Sant’Angelo in Colle, nella confinante Montalcino, sino allo splendido tramonto sul borgo di Montenero. La bellezza del paesaggio, la qualità del vigneto, la bontà del vino Montecucco hanno spinto Federico e Michela a investire in questa nuova impresa. Due anni dopo il loro arrivo hanno avviato in campagna la conversione al biologico.
La particolarità del Montecucco Sangiovese
Da terreni parzialmente argillosi, con forte presenza di zone calcaree ricche di galestro e di sassi, Federico e Michela producono in particolare Montecucco Sangiovese DOCG e DOCG Riserva. L’assaggio di entrambi, del millesimo 2015, ci ha fatto apprezzare soprattutto il primo, con un passaggio di maturazione per 12 mesi in tonneaux di rovere francese, dai profumi di frutta rossa matura, ribes, lampone, melagrana, sino ai frutti di bosco, con note balsamiche e spezie dolci. In bocca ha tannini setosi, seguiti da freschezza, sapidità, ampiezza con un sorso dall’ottima lunghezza, espressivo al punto che ci ha conquistato.