Chi entra nel castello di Malabaila, quasi nascosto nel centro di Canale d’Alba, si trova immediatamente a respirare la storia. E non solo per il fruscio degli alberi secolari che popolano il suggestivo giardino o per l’austerità delle forme che ne evoca l’originaria funzione difensiva, ma soprattutto per la magia che traspare dai suoi possenti muri, consentendo di intravvedere il susseguirsi delle epoche che hanno fatto da sfondo alle vicende della famiglia che a questo maniero ha dato il nome.
Come ogni castello che si rispetti anche quello di Canale d’Alba ha la sua castellana: Lucrezia, il cui giovane volto rappresenta l’emblema stesso di un’attività vitivinicola che, avviata nel lontano 1362, negli ultimi decenni è venuta definendo e precisando sempre più nettamente, in una prospettiva di qualità, la sua identità. La forza della tradizione implicita alle etichette firmate Malabaila richiedeva infatti di essere rideclinata in una prospettiva capace di recepire per un verso l’innovazione tecnologica e per l’altro il sempre più vorticoso mutare delle esigenze del mercato.
Proprio i vini di Malabaila, che spaziano da effervescenti bollicine a impegnativi nebbioli, hanno recentemente giocato un ruolo decisivo nella suggestiva cena organizzata nel salone delle feste del castello stesso: una cena nella quale essi, abbinandosi brillantemente agli elaborati piatti dello chef Luca La Rosa, con la loro versatilità hanno contribuito a trasformare il racconto della storia di questa prestigiosa famiglia in un autentico viaggio nel tempo.
E che cosa potrebbe esprimere l’identità di un casato storico meglio di un vino di grande struttura opportunamente invecchiato? È forse anche per questa la ragione che, senza togliere nulla alle altre etichette proposte, a riuscire a sedurre maggiormente i partecipanti alla serata è stato il Roero Riserva Castelletto 2000. Un vino capace non solo di reggere brillantemente l’invecchiamento, ma anche di continuare a suscitare stupore per i suoi sentori ed aromi, oltre che armonicamente potenti, ancora sicuramente in grado di riservare sorprese negli anni a venire.
Testo di Piergiuseppe Bernardi