Il Palazzo del Ghiaccio è stato animato, durante Milano Golosa, da giornate piene di cibo, sapori, profumi, momenti di scoperta e di contaminazione, coronate non solo da un gran numero di visitatori, ma soprattutto da un deciso e netto incremento degli operatori di settore partecipanti, un buon 30% in più rispetto all’anno scorso, tutti all’insegna dell’artigianalità, dell’eco-sostenibilità. Una novità è stata Asian Taste, un intero padiglione dedicato all’Estremo Oriente e ai suoi ristoratori che hanno portato l’offerta gastronomica asiatica italiana a un alto livello, cambiandone il paradigma di consumo e rendendola un mercato in netta crescita.

Il tema dell’eco-sostenibilità è stato uno dei cardini dell’ottava edizione di Milano Golosa con l’eliminazione della plastica dai prodotti e dall’allestimento, con un’attenzione alle produzioni sostenibili, riunendo produttori che hanno in comune con la manifestazione la massima attenzione all’ambiente argomento di un dibattito sulla sostenibilità. «Qualsiasi prodotto – hanno affermato i relatori – può essere migliorato dal punto di vista dell’innovazione scientifica e della produzione per ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Questo avviene soprattutto con i prodotti della tradizione gastronomica italiana, dove la tradizione è un’innovazione riuscita».

Asian Taste, nato dalla collaborazione tra Milano Golosa e No Mayo di Maria Pranzo, ha incontrato l’entusiasmo del pubblico che tra dim sum, baozi, cerimonia del tè, filettatura del tonno, masterclass sul sakè ha potuto scoprire o ritrovare l’alto livello della cucina orientale, le tradizioni e le regionalità che tanto la accomunano con quella italiana. Guglielmo Paolucci del ristorante orientale Gong ha esordito i cooking show seguito dall’incontro con lo chef Umberto Bombana dell’ 8 1/2 Otto E Mezzo Bombana, ristorante tre stelle Michelin di Hong Kong, che ha raccontato alcuni funghi asiatici, tra cui il pregiato Matsutake.

La domenica il sushiman dello stellato giapponese Iyo ha esordito con il suo cooking show, seguito dalla masterclass dedicata alla cerimonia del tè tenuta da Suili Zhou di MU Dimsum. La tradizione millenaria del taglio del tonno giapponese è stata raccontata invece da Balfegò, distribuito da Longino e Cardenal, in cui un tonno di oltre 100 kg è stato sezionato secondo l’arte millenaria del Katai dal sushi master Noboyuki Tajiri. Hanno collaborato ad Asian Taste di Milano Golosa anche i noti Basara e Wicky’s cuisine, è stato possibile inoltre degustare il vino cinese Ao Yun Sangri-La, da Cabernet Sauvignon, che prende vita sulle pendici dell’Himalaya tra i 2.200 e i 2.600 metri di altitudine, nato nel 2013 e seguito oggi dal 2015.

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