Hannspree per la natura
Con il progetto green Plant a Tree with Hannspree, Hannspree Italia si impegna nella riforestazione della Val di Fiemme.
Testo di Piergiuseppe Bernardi
In un contesto economico-finanziario costretto a fare i conti prima con l’emergenza sanitaria e poi con quella bellica, a tornare alla ribalta sono stati e sono i cosiddetti “beni rifugio”. E dunque i beni il cui valore, proprio nei momenti di flessione del mercato azionario e di recessione dell’economia, risulta destinato non solo a resistere, ma anche a consolidarsi, garantendo agli investitori una sorta di scudo contro l’instabilità. Ora, se tra questi beni spiccano oro e preziosi, ad aggiungersi ad essi, in modo esponenzialmente crescente, sembra proprio il vino di qualità.
Se il mercato dei vini di pregio in questi ultimi decenni è sensibilmente cresciuto, di recente esso ha finito con l’assumere, nel contesto globale dei “beni rifugio”, un ruolo tutt’altro che secondario. Il segmento dei fine wine, cioè, non si limita più ad essere oggetto di attenzione da parte dei wine lover o dei collezionisti di bottiglie rare. Esso, al contrario, si è trasformato in un’autentica occasione di investimento da parte di chi ha finito con lo scorgervi un’occasione per assicurarsi rendimenti significativi e proteggere dall’inflazione il proprio patrimonio.
A rappresentare una vera e propria stella polare, in grado di fornire tutte le coordinate a chi decida di investire in questo non facile segmento del mercato, è Oeno Group: una realtà fondata a Londra nel 2015 e consolidatasi rapidamente con l’obiettivo di offrire un servizio personalizzato di consulenza con un approccio innovativo al mondo dei vini di pregio. «Chiunque – spiega Gabriele Gorelli, primo e unico Master of Wine italiano e Brand Ambassador di Oeno Group – può dunque farsi supportare da un team di professionisti per cogliere tutte le opportunità offerte da questo particolare mercato».
Certo, come tutti gli investimenti, anche quelli incentrati sui fine wine non sono esenti da rischi. E tuttavia non può essere sottovalutato il fatto che questo specifico segmento di “beni rifugio”, nella sola prima metà del 2021, ha fatto registrare una crescita del 13%, ponendolo al primo posto nell’industria degli investimenti di lusso. Il vino di alta gamma, il cui valore complessivo dal 2005 è cresciuto del 198%, sta così connotandosi come un investimento capace di giocare un ruolo chiave specie nei periodi di turbolenza economica. Proprio come quello che stiamo attraversando.
Credit: ph@oenogroup
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