La crescente attenzione al mondo del vino si è gradualmente trasformata non soltanto in un fattore economico legato all’acquisto di questo prodotto, ma anche al bisogno di conoscerne i territori di provenienza, i vitigni in cui maturano le più diverse etichette, le cantine nelle quali avvengono i processi di trasformazione e la conservazione del vino stesso: in una parola l’enoturismo. In questo contesto si sono così creati flussi turistici sempre più importanti e volumi di affari considerevoli, destinati tuttavia a consolidarsi prima in assenza totale di una normativa al riguardo e poi a fronte di una totale inadeguatezza di essa.

Lo scorso venerdì, grazie alle decisive pressioni portate avanti dal Movimento Turismo del Vino in stretto accordo con Unione Italiana Vini e con Città del Vino, si è giunti in Senato all’approvazione di un emendamento alla legge di Bilancio destinato non solo a riconoscere allenoturismo un preciso status giuridico-fiscale, ma anche a definire la normativa complessiva all’interno della quale, nel nostro Paese, si potrà esercitare questa attività senza incorrere in rischi burocratici e fiscali attualmente all’ordine del giorno per chi si muove in questo delicato settore.

L’emendamento, che prevede il via libera alle attività realizzate nei luoghi di produzione a seguito della presentazione di una SCIA al comune competente, renderà possibile alle cantine organizzare degustazioni, attività didattiche, iniziative ricreative, visite in cantina e ai vigneti, e tutto ciò che può contribuire a una maggior conoscenza del mondo del vino. Quanto alle disposizioni fiscali in merito, esse saranno quelle normativamente previste per il mondo dell’agriturismo, mentre il regime forfettario dell’imposta sul valore aggiunto sarà applicato solo ai produttori che svolgono la propria attività nell’ambito di un’azienda agricola.

Grazie a questa decisione, ovviamente se l’emendamento verrà confermato alla Camera dei Deputati e non sarà sottoposto a modifiche che ne alterino l’impostazione di fondo, si aprirà per l’enoturismo una nuova stagione. Le cantine, e l’intero universo del vino ad esse legato, potranno infatti a breve mettere a frutto potenzialità che, pur in presenza di una forte richiesta in questo senso, proprio il vuoto normativo aveva finora destinato a rimanere inespresse. Ora il superamento della situazione darà la palla al mondo del vino, cui toccherà giocarsela come un’opportunità capace davvero di creare ulteriori spazi di sviluppo del settore.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

www.movimentoturismovino.it