Un evento capace di distinguersi

Anche quest’anno, dopo esserci riuscito persino nei periodi bui del lockdown sanitario, la quinta edizione di UWE – Unconventional Wine (& Spirits) Emotions – si è tenuta regolarmente. A farle da scenario, a Lessona, la sobria eleganza di Villa Guelpa e del suo giardino, trasformato per l’occasione in location perfetta di un evento che, pur essendo espressione di un mondo del vino ormai pervaso dal fluire ininterrotto di eventi grandi e piccoli, ha il merito di essersi saputo distinguere da molti altri per qualità e stile, ritagliandosi così uno spazio tutto suo.

Se a tradirti è il tuo stesso fiuto

Che cosa può avere di diverso dagli altri un evento dedicato al vino? In fondo ci saranno dei banchetti, dei vini, dei produttori, mossi in definitiva da un preciso obiettivo: veicolare l’immagine del proprio brand e dei propri vini in modo da averne, sul breve o sul lungo termine, un ritorno economico. Ed è proprio quest’analisi a distanza che, la prima volta che sono stato invitato a UWE, mi ha indotto a comunicare che non avrei potuto partecipare. Il dubbio però di essermi sbagliato, e di grosso, mi è sorto non appena un collega, presente all’evento, me ne ha parlato al telefono con un entusiasmo per lui del tutto insolito.

L’originalità di un’identità

Così UWE, se lo scorso anno è stato una sorpresa, quest’anno ha saputo convincermi di essere un evento che, lungi dall’essere la riproposizione di format ormai stantii, ha ormai un’identità ben precisa e ricca di potenzialità. Un’identità che, ben oltre la qualità decisamente elevata dei vini proposti, risuona non solo nella spontaneità del confronto tra produttori e pubblico che si può registrare ai banchetti, ma anche che si respira nel clima di festa che avvolge l’intero evento, sottraendolo alla mera giostra del marketing di cui il mondo del vino è ormai preda.

Un nocchiere non vale l’altro

Da semplice momento di confronto tra alcuni produttori sui loro vini, UWE si è così trasformato in un “evento privato” capace di coinvolgere quest’anno quasi mille persone. Il segreto di questa crescita esponenziale, oltre che dello stile ormai evidente dell’evento, andrebbe chiesto a Daniele Dinoia di Villa Guelpa. È lui che, della rapida navigazione di questa sempre più solida nave, è l’autentico nocchiere dallo sguardo lungimirante e dalla mano salda: il primo essenziale per tracciare dinamicamente la rotta; la seconda per non mollare mai il timone. Cose che Daniele sa fare benissimo e che, insieme, lasciano pensare per UWE ad un futuro ancora tutto da scrivere.

Daniele Dinoia – Villa Guelpa

www.villaguelpa.it

www.uwe-event.it

Foto: UWE