L’origine di questa realtà

Velenosi nasce, come cantina, nel 1984 per volontà dei giovanissimi Angela ed Ercole Velenosi. Oltre 35 anni di esperienza e una forte passione hanno permesso di creare una realtà dove, con attrezzature all’avanguardia, si produce vino di qualità. Il cuore è situato ad Ascoli Piceno, a una distanza di circa 20 km dal mare Adriatico e un’altitudine tra 150 e 200 metri. I vigneti si estendono sulle colline che fanno da contorno alla valle del fiume Tronto, dove i suoli argillosi e fertili sono da sempre stati vocati alla coltivazione della vite.

cantina velenosi

Di madre in figlia

Angela è senza dubbio la figura più importante per la promozione dei vini marchigiani nel mondo. La sua forte passione per il territorio piceno, la determinazione hanno portato il marchio a essere una delle aziende più riconosciute e stimate del panorama vinicolo italiano e internazionale. La produzione parla di autenticità, di vitigni autoctoni ed è composta da vini bianchi, rossi, spumanti, da dessert e biologici. Sua figlia Marianna, oggi 29 anni, con una laurea alla Bocconi in Economia aziendale e Management, ora ricopre in Velenosi la stessa carica oltre che seguire il controllo di gestione.

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Angela e Marianna Velenosi

Le due Gran Cuvée

Angela continua a ricercare per ogni vino il perfetto equilibrio tra gusto e colore, tra bouquet e retrogusto, sostenendo “II vino è un’arte capace di far sognare”. Per questo dal 2010 ha scelto come consulente per i suoi Metodo Tradizionale Cesare Ferrari, attivo in molte cantine franciacortine. Presentiamo prima Gran Cuvée Velenosi, da Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%, maturato in bottiglia sui lieviti per almeno 60 mesi. Dopo sensazioni olfattive complesse dalla crosta di pane a ribes bianco, uva spina, all’assaggio è ricco, morbido, dalla spiccata vena sapida, restando persistente e piacevole.

Metodo Tradizionale Gold

Ottenuto dalle stesse percentuali dei 2 vitigni questo Metodo Tradizionale Velenosi è rimasto sui lieviti per 10 anni, in cui Ferrari ha monitorato l’evoluzione assaggiandolo con costanza. Dopo un oro brillante, un perlage molto persistente, sfodera il suo profilo olfattivo intenso, sontuoso, da fiori a frutta matura e tropicale, da un tocco erbaceo ad accenni di vaniglia e pepe bianco. In bocca ha un attacco setoso dato dal Pinot Nero, è equilibrato, molto persistente con richiami fruttati e floreali. Dopo averlo assaggiato allo scorso Vinitaly suggeriamo una temperatura meno fredda per esaltare la morbidezza e favorire la scorrevolezza del sorso.

www.velenosivini.com

Credits: ph@velenosivini