Brezza Riva, i Metodo Classico Trentodoc di Cantina di Riva

di Giovanna Moldenhauer

 

Cantina di Riva è una società cooperativa, con sede nell’omonimo comune dell’Alto Garda trentino. Lì il microclima è particolare in quanto, sebbene mitigato dal Lago di Garda, con la sua influenza mediterranea, talvolta è inasprito dal contesto alpino delle Dolomiti che circondano i vigneti. Fortunatamente in inverno il lento raffreddamento del grande bacino lacustre conferisce al territorio circostante un clima mite, più temperato rispetto ad altre zone site alle stesse latitudini. Fra le diverse linee realizzate da Cantina di Riva abbiamo scelto due espressioni di Trentodoc, un Brut e una Riserva Pas Dosé del 2018, entrambi assaggiati al Festival di Spumanti Italia e prima al Vinitaly 2023. Dopo un’introduzione del contesto, del progetto PICA volto a ottenere una viticoltura di precisione, segue la presentazione dei due Trentodoc

L’Alto Garda Trentino è un ambiente unico nel suo genere. Situato all’altezza del 46° parallelo nord, il territorio si caratterizza per un clima mite e temperato. Inoltre l’alternanza dei venti Ora, che soffia in direzione sud- nord, e Pelèr, che soffia in direzione nord-sud, le variazioni di temperatura dell’acqua del Lago di Garda – che oscillano tra i 6 °C di dicembre e i 27 °C di agosto – creano le condizioni ideali per la coltivazione della vite. A questo si aggiungono le caratteristiche morfologiche del terreno in quanto l’anfiteatro morenico del Lago, di origine glaciale, è caratterizzato da un fondovalle che presenta profondi terreni alluvionali ricchi di sabbia e limo, ma anche terreni a scheletro costituiti da ciottoli e argilla. A quote più elevate si trovano invece terreni con un’importante componente calcarea.

Dal canto suo Cantina di Riva valorizza al massimo la ricchezza enologica del territorio affacciato sul lago, seguendo con rigore e pragmaticità ogni fase della lavorazione, sia in vigneto che in cantina, grazie al supporto dei suoi tecnici e dei suoi enologi, secondo tecniche e metodi moderni, all’avanguardia. La cantina utilizza per questo PICA – acronimo di Piattaforma Integrata Cartografica Agri-vitivinicola – un progetto innovativo sviluppato dalla cooperativa Cavit per tutto il territorio trentino che consente di realizzare una viticoltura di precisione. Con essa sono messe a disposizione dei tecnici e dei viticoltori una serie di dati relativi al territorio agricolo grazie a una piattaforma integrata. In questo modo ogni socio agricoltore ha a disposizione informazioni preziose riguardanti l’ambiente di coltivazione delle viti: dalla composizione del suolo al tipo di microclima, dalle condizioni atmosferiche alle caratteristiche pedo-morfologiche degli appezzamenti, nonché informazioni relative alla gestione del vigneto e alle fasi di lavorazione. Gli spumanti Trentodoc che qui recensiamo e gli altri vini fermi delle diverse gamme raccontano nel bicchiere l’ottima qualità della materia prima.

 

I due Trentodoc

Brezza Riva Brut Metodo Classico Trentodoc – Realizzato da 100% Chardonnay, coltivato su colline medio-alte, nelle migliori zone per la produzione di spumante. Le uve, conferite integre alla cantina, vengono immediatamente diraspate e pigiate. Segue una pressatura soffice cercando di ridurre al minimo ogni possibile contatto con l’aria. La fermentazione alcolica dura circa sette giorni ed è svolta a temperatura controllata. Al termine della fermentazione si ottiene il vino base che viene raffreddato e separato dalle fecce più grossolane. La presa di spuma in bottiglia viene effettuata nella primavera successiva alla vendemmia, la successiva maturazione sui lieviti à durata 24 mesi. Dopo un colore giallo paglierino con sfumature verdoline ha un perlage molto fine. Segue un naso di frutta gialla croccante, poi con piacevoli sentori di lievito e crosta di pane. All’assaggio è cremoso, piacevolmente fresco, equilibrato nel sorso, con una bella persistenza.

Brezza Riva Riserva Metodo Classico Trentodoc Pas Dosé 2018 – Da solo Chardonnay coltivato nell’alto Tennese, zona a grande vocazione per la coltivazione di uve Chardonnay per Metodo Classico, con terreni poco profondi, calcarei che inducono nei vigneti un perfetto equilibrio produttivo. Le uve sono vendemmiate a mano in cassette per preservarne al massimo l’integrità. Dopo lo scarico delle cassette le uve vengono pressate immediatamente per garantire il massimo dell’integrità dei grappoli. Il mosto, dopo essere decantato naturalmente, fa la fermentazione alcolica, in parte in serbatoio di acciaio inox e un 20% in barrique di rovere francese. La parte fermentata in barrique permane in esse fino alla preparazione in primavera della cuvée per il tiraggio. Tutto il vino base ha compiuto la fermentazione malolattica. Le due basi sono state assemblate nel maggio del 2019, per poi essere imbottigliato per la presa di spuma. Come previsto dal disciplinare Trentodoc il vino è maturato sui propri lieviti per 36 mesi prima della sboccatura, avvenuta il primo giugno 2022. Dopo un giallo paglierino scarico, con un perlage molto fine e persistente, ha un olfatto fragrante tra frutta matura che sconfina in note di vaniglia, un po’ di burro, per poi passare agli agrumi tra cui il cedro. In bocca ha un sorso pieno, sorretto da una spina dorsale acida che dona struttura e verticalità nell’assaggio, per poi essere armonico e molto persistente.