Coraggio, pazienza e voglia di guardare oltre: il Nebbiolo d’Alba D.O.C. spumante metodo classico di “Casina Bric”

di Chiara Vannini

 

Gianluca Viberti, patron di Casina Bric, fa parte di quei viticoltori nati praticamente in vigna, quelli che ci sono cresciuti e che hanno imparato a guidare il trattore prima dell’auto.

Impegnato da sempre e fino al 2010 nell’azienda agricola di famiglia a Barolo, decide di realizzare un progetto indipendente, moderno, sostenibile, innovativo, fondando 460 Casina Bric. In questo, la ricerca e lo studio per il concetto di sostenibilità – tematica sulla quale è profondamente persuaso a ricercarne la reale applicazione ha fatto sì che anche la sua seconda passione, la corsa, lo sostenessero in questa spasmodica ricerca del rapporto fra uomo e natura, vino e terroir: “Coltivo la vigna da quando gli unici mezzi di trasporto erano il trattore o le mie gambe. La corsa mi dava un senso di libertà. Correvo nelle vigne a stendere i fili che avrebbero sostenuto i giovani tralci ed appena si presentava l’occasione fuggivo a correre in montagna, alla ricerca di quel confronto con la natura. In fondo le montagne sono colline un po’ più alte. Da lassù, lo sguardo è così potente da lasciarti senza fiato e senza parole”.

Fatica, impegno, determinazione, dunque. Queste sono le caratteristiche in comune tra atleta e viticoltore, e il vino e lo sport sono entrambi frutto di una conquista, lenta, paziente, lungimirante, in cui vince l’umiltà e la grinta.

Stessa determinazione nel realizzare il vino che più di tutti, di quelli presenti nella gamma prodotti, rappresenta di fatto un ritorno nella storia del Nebbiolo d’Alba Spumante. Il disciplinare del Nebbiolo fu infatti  approvato il 9 settembre del 1970: il testo tutela sia la produzione di un’uva eclettica e poliedrica, che si esprime benissimo nella sua versione rossa, – nota in tutto il mondo come un vino austero, elegante e che nasce per essere invecchiato – ma altrettanto in un’altra tipologia, il Nebbiolo d’Alba Spumante, terza DOC per le bollicine, in ordine temporale, ad essere stata regolarizzata in Italia dopo il Franciacorta e i Prosecco Conegliano-Valdobbiadene.

È proprio partendo da questo testo storico e dalla tradizione enologica piemontese che nel 1787 venne servito al Presidente Americano Thomas Jefferson, in visita a Torino, un Nebbiolo vivace come uno Champagne. Sulla scorta di questi importanti ed emblematici documenti storici, Gianluca Viberti ha voluto realizzare un progetto di valorizzazione di territorio e di una bollicina meno conosciuta, ma intrigante e inaspettata.

Con l’obiettivo di celebrare sempre di più la tipologia Spumante del Nebbiolo d’Alba recuperandone la peculiarità e la storia, ed esaltare la profonda versatilità Nebbiolo d’Alba DOC, è riuscito a dare vita a una ‘magia’ enoica, attraverso l’utilizzo dei due metodi di spumantizzazione: il Metodo Classico – Millesimato Pas Dosè  – dove ricchezza, eleganza ed annata lasciano il segno, e il Martinotti lungo,  – Cuvée 970 Brut-  la cui freschezza, frutto e bevibilità superano l’austerità del Nebbiolo. E ci si può divertire a tutto pasto.

Entrambi si identificano nel marchio ‘Orĩgo-Ginĩs’ dal latino ‘Origo-Originis’: l’identificazione precisa dei luoghi di provenienza delle uve e dei vitigni, sottolineano i connotati di radicamento al territorio, al pari di un’attività di “brand marketing”, attraverso il racconto delle peculiarità insite ed espresse dai propri vini.

L’originale caratteristica dei ‘vigneti in quota’ (la media altimetrica dei vigneti intorno a Casin Bric è di 460 mt slm nel comune di Barolo, come dicevamo) e nello specifico nei cru di Sarredenari, Fossati  Bric delle Viole, si esprime nell’individuazione di zone più ventilate dove le zone di escursione termica fra il giorno e la notte, l’ampia assolazione, permette al frutto di maturare lentamente e di favorire, quindi, la sua predisposizione a mantenere stabili nel tempo gli originari caratteri sensoriali e cromatici.

Gli appezzamenti di Guarene, situati a 360 mt s.l.m., sono l’area ideale individuata da Gianluca per i vigneti di Nebbiolo destinati alle basi spumante. Questa zona, non particolarmente calda, con un terreno caratterizzato per lo più da marna (calcare e argilla), permette di conservare un elevato tasso di acidità, ideale per la produzione delle basi spumante Sono proprio questi elementi insieme a consentire la produzione di questo elegante spumante Nebbiolo, unico nel suo genere che, fin dal primo sorso, risulta imprimersi al palato con sorpresa e voglia di scoprire, sorso dopo sorso, i profumi floreali che via via sprigionano.