A Lorenzo Barbero il testimone di Romano Dogliotti

È con una crescita annuale dell’8,4% per le bollicine aromatiche astigiane che Romano Dogliotti, presidente uscente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti DOCG, si è congedato dal fatidico 2020 e dai suoi tre anni alla guida dell’ente di tutela tra i più antichi e prestigiosi d’Italia.  A succedergli, Lorenzo Barbero, classe 1961, enologo appassionato di vini spumanti e di vermouth, attualmente direttore dello stabilimento Campari di Canale d’Alba.

Lorenzo Barbero, Presidente Asti DOCG
Lorenzo Barbero, nuovo Presidente Asti DOCG

Presidente che esce…

Romano Dogliotti, dagli anni ’70 al timone dell’azienda agricola Caudrina, è uomo schietto e vivace, legato alle tradizioni della sua terra ma anche attento alle nuove tecnologie e alle esigenze del mercato. Ed è stato proprio il suo convinto impegno a favore del Moscato d’Asti a portarlo, nel 2017, alla guida del Consorzio. Un impegno da lui brillantemente condotto fino alla naturale scadenza del suo mandato.

…presidente che entra

Entrato in Campari come responsabile delle attività enologiche, Lorenzo Barbero ha partecipato anche alla realizzazione dello stabilimento di Novi Ligure, grazie al quale l’azienda ha incrementato ancora di più il proprio know-how sulla produzione di spumanti e Vermouth.  Le precedenti esperienze in Assoenologi, oltre che nei consorzi dell’Asti, del Brachetto e dell’Alta Langa, hanno sicuramente fatto di lui la persona più indicata cui affidare le sorti future del Consorzio. “Penso alle tante sfide che ancora ci attendono e che devono trovarci uniti e coesi – ha subito dichiarato da neo presidente – con l’unico obiettivo di far crescere la denominazione in termini di volumi e di valore. Lavoreremo per introdurre nuove tipologie ed essere ancora più capillari”. 

L’Asti spumante verso il futuro

Numeri da capogiro quelli del 2020, nonostante le difficoltà del periodo, per le produzioni tutelate dal Consorzio.  Se negli USA il Moscato d’Asti è passato dai 15 milioni di bottiglie del 2019 ai 22 milioni del 2020, le bollicine dell’Asti DOCG nel medesimo periodo hanno avuto nel Regno Unito un incremento di 2 milioni di bottiglie. E con ben 11 milioni di bottiglie la Russia si è confermata primo mercato europeo sensibile all’effervescenza italiana.

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