Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte hanno presentato a Castagnito, nell’Albese, i dati relativi alla vendemmia 2017. Il quadro complessivo prospettato è quello di un’annata che, sebbene paradossalmente determinata da una situazione climatica del tutto anomala, si sta rivelando eccezionale. La qualità della produzione vinicola piemontese sembra cioè aver avuto la meglio sulle gelate primaverili, sulle altissime temperature estive e sulle scarse precipitazioni complessive. Tutti fattori che hanno costretto ad una raccolta delle uve decisamente precoce.

La poca uva, la sua maturazione inusualmente rapida, lo stress idrico e gli attacchi inflitti a foglie e grappoli da insetti particolarmente voraci si sono tradotti in un calo di produzione del 19,8% rispetto all’anno precedente, laddove il dato italiano si attesta su un -28% in relazione al medesimo periodo. Questa minore produzione non ha tuttavia impedito agli esperti di classificare la globalità dei vini rossi nel gruppo delle annate eccellenti, mentre quella dei bianchi nel gruppo delle annate buone-ottime.

A dover essere registrata è inoltre una leggera crescita della superficie vitata. Se dai 90.000 ettari degli anni Settanta si era arrivati a stabilizzare il drammatico dimezzamento dell’area vitata piemontese con i 43.000 del quadriennio precedente al 2017, per la prima volta in quest’ultimo anno gli ettari destinati ai vari vitigni sono risaliti a 44.200: «Il fatto che si torni a impiantare nuovi vigneti – ha sottolineato Guido Porzio, presidente di Vignaioli Piemontesi – è davvero un buon segnale, riprova di una nuova fiducia nel futuro di questo settore».

Le circa 18.000 imprese vitivinicole piemontesi, affiancate da 280 imprese industriali del settore dei vini e distillati, grazie al decisivo supporto promozionale dei diversi Consorzi e della Regione Piemonte, presentano un export che supera ormai il miliardo di euro, interessando circa il 60% del vino prodotto in Piemonte. Il 70% di questo export riguarda i paesi comunitari, mentre il 30% coinvolge paesi extraeuropei. Tra le nazioni più attente al vino piemontese la Germania, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Francia, la Russia, la Spagna, la Svizzera e il Giappone.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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