Tenuta Cucco presenta i suoi Barolo 2019 da Innocenti Evasioni a Milano

di Giovanna Moldenhauer

Le uve Nebbiolo provenienti dai 13 ettari vitati a Serralunga d’Alba, considerata fra le più vocate delle zone delle Langhe, danno origine a tre diverse espressioni di Barolo presentate in questa occasione dell’annata 2019. È stata l’occasione per andare nella nuova location dello chef stellato Tommaso Arrigoni Innocenti Evasioni a Milano dove un ampio ambiente raffinato e luminoso affaccia su un giardino zen.

Tenuta Cucco, parte dei Tenimenti Rossi Cairo, è condotta secondo i principi dell’agricoltura biologica dal 2015, anno del loro acquisto, e che ha ottenuto la relativa certificazione nel 2018. Agire da contadini e vignaioli all’interno di un ambiente patrimonio dell’umanità, come sono le colline delle Langhe dal 2014, rende queste scelte ancora più sfidanti, oltre che inevitabili.

Il nome dell’azienda rimanda appunto al “cucco”, la parte più alta nel dialetto della zona, cioè la sommità della collina. Qui si trova il vigneto più antico – Vigna Cucco, parte del Cru Cerrati -, una vigna simbolo di Serralunga, antichissima e riconosciuta nelle più importanti mappe della zona. Nei 13 ettari vitati nel cuore delle Langhe si produce in particolare uva Nebbiolo, destinata soprattutto alla produzione di Barolo, considerata tra le migliori per l’età delle vigne che vanno dai 20 ai 53 anni all’altezza degli impianti tra i 230 e i 400 m s.l.m., alla bassa resa quantitativa in vendemmia a favore di un’alta qualità del vino.

Piero Rossi Cairo che conduce l’azienda, nell’introdurre la degustazione ha commentato “Produrre Barolo autentici, protagonisti di una storia straordinaria, ed essere più che mai attenti alla unicità e alla fragilità dell’ambiente da cui nascono, è la scelta che la mia famiglia ha fatto a Tenuta Cucco, ed è al tempo stsso la sfida che mi sono dato”.

Passiamo ora a presentare le tre etichette e il relativo abbinamento dello chef Arrigoni.

Barolo DOCG del Comune di Serralunga d’Alba 2019

Proviene dalla menzione Bricco Voghera e dalla parte più bassa di Vigna Cerrati. Dopo la vinificazione dell’80% del Nebbiolo in tini tronconici di legno, matura per 2 anni in botti da 25 ettolitri di rovere francese, provenienti dalla Slavonia e dall’Austria. Segue una sosta di 12 mesi in bottiglia. Nel calice dopo un rosso rubino brillante con una lieve unghia aranciata, ha profumi dalla rosa appassita, a note di sottobosco, alla frutta della prugna, per chiudere con liquirizia e spezie. All’assaggio ha una componente acida fresca, giovanile, coi tannini che sostengono una buona struttura. Di buona lunghezza ha nel retrogusto note di frutta rossa, per passare poi al tabacco e alle erbe essiccate.

Il piatto abbinato è stato Battuta di manzo al coltello, con farina di nocciole, bagnetto piemontese e porcini.

Voto: 88/100

Barolo DOCG Bricco Voghera 2019

Il Barolo Bricco Voghera, esordito con l’annata 2017, proviene da un vigneto che si trova all’inizio di Serralunga, di circa due ettari. Dopo la vinificazione dell’80% del Nebbiolo in tini tronconici, matura per 30 mesi in botti da 25 ettolitri in botti di rovere di Slavonia. Segue un riposo di almeno 24 mesi in bottiglia. Dopo un rubino più fitto del precedente ha un colore rosso rubino di media intensità con lievi riflessi aranciati, poi ha un naso che passa dal tabacco dolce alla violetta, poi dalla prugna appassita a toni balsamici, a seguire eucalipto, poi vaniglia e liquirizia. Al palato ha un gusto pieno, armonico, è rotondo, leggermente fresco, poi sapido con un finale di buona lunghezza, dal retrogusto con piacevoli note di liquirizia e vaniglia.

Il piatto abbinato è stato Riso Carnaroli Acquerello mantecato alla zucca, fonduta al taleggio e polvere di fave di cacao.

Voto: 90/100

Barolo DOCG Cerrati 2019

Proveniente dalla Menzione Geografica Aggiuntiva Cerrati, con una superficie di 4 ettari, dopo la vinificazione dell’80% del Nebbiolo in tini tronconici, matura per 30 mesi in tradizionali botti da 25 ettolitri rovere di Slavonia sino al raggiungimento del pieno equilibrio gustativo. Segue l’imbottigliamento e una maturazione minima di 12 mesi. Dopo un colore un rosso rubino brillante con un’unghia lievemente aranciata, ha profumi intensi che passano da sentori floreali come la rosa di macchia a note di menta e timo, poi emergono la frutta della ciliegia e del ribes appena ammostati, alla fine si percepiscono sentori di sottobosco e di fungo. In bocca ha struttura, quasi grassezza, tannini maturi equilibrati da una spiccata freschezza che preannuncia una grande potenzialità d’invecchiamento, un sorso elegante, dall’ottima persistenza con un retrogusto tra il mentolato e la piccola frutta rossa. Un vino più austero dei precedenti, da aspettare, in cui ritroviamo la potenza tipica dei Barolo di Serralunga.

Il piatto abbinato è stato Diaframma di Angus, radicchio maturato al miele e salsa BBQ.

Voto: 89/100

Photo @Carlotta Coppo