Un grande Classico da celebrare

Di Andrea Zanfi

Ho accettato volentieri l’invito di Federico ritenendo doveroso festeggiare l’anniversario del suo Spumante la cui prima uscita è da ricondurre a 40 anni addietro.

Un traguardo prestigiosissimo al quale aspirano moltissime altre aziende spumantistiche italiane. Per l’interesse che nutro per le bollicine da un po’ di decenni e per gli aspetti storici che contraddistinguono il sistema mi ha sorpreso il fatto che a farlo ci sia riuscita una cantina abruzzese che opera in un territorio direi non proprio conosciuto per la sua cultura spumantistica almeno fino a pochi anni addietro,

È stata una festa quella organizzata dalla famiglia Faraoni, fiera di questa “Bolla” la cui storia inizia nel 1983 grazie alla lungimirante visione del mondo del vino di Giovanni Faraoni, il padre di Federico, che ho avuto modio e la fortuna di conoscere ormai diversi anni addietro. Era il suo sogno riuscire a far rifermentare e lasciare sui lieviti e poi sboccare una “bolla” alla cui composizione all’inizio partecipavano le uve di vitigni come il Trebbiano e Passerina, mentre, successivamente lasciò per strada, il primo per concentrarsi, negli ultimi decenni sulle potenzialità del secondo.

Fu nell’ 1983 che la cantina chiese ed ottenne l’autorizzazione a produrre spumante; i primi nella regione tanto da ricevere dalle autorità competenti per l’Abruzzo e il Molise la sigla VSN1/TE (Vini Spumanti Naturale n° 1/ Teramo).

Una serata piacevole, viva tanto che potrebbe sembrare banale definirla effervescente per la convivialità venutasi a creare fra i commensali, per i vini proposti che hanno avuto il merito di incuriosire e stimolare confronti fra i presenti, per la squisita ospitalità ricevuta.

Interessantissimi sono stati i due:

 

Trebbiano d’Abruzzo Le Vigne 2022

Alla composizione del quale concorrono le uve di Passerina 100 % che si propone con note tipiche del vitigno che si ampliano scivolando su quelle di frutti a pasta gialla, mentre in bocca è secco e asciutto dando l’impressione che le due caratteristiche indicate si armonizzino con una evidente sapidità che inquadra il vino in quella schiera di bianchi di alto spessore che meritano sempre una maggiore evoluzione dato che il tempo sa farsi apprezzarli estraendo le loro reali potenzialità.

 

Trebbiano d’Abruzzo Santa Maria dell’Arco 2013

Mi trovo al cospetto di un altro Trebbiano d’Abruzzo, che è proprio di un’altra dimensione, il quale pur effettuando la solita procedura di vinificazione in acciaio, rimane per ben 12 mesi nei tank, durante i quali subisce frequenti “sur lie”; a settembre dell’anno successivo la vendemmia viene imbottigliato e lasciato affinare in bottiglia per 2 anni. L’annata degustata, 2013, è stata imbottigliata a ottobre del 2014 e messa in commercio all’inizio del 2017. Un vino incredibile sia al naso dove risulta ricco, sapido, con profumi caramello salato, Mou, frutta secca, spezie ed erbe aromatiche, sia in bocca dove la sapidità giocando sui frutti, armonizza e rende lungo il vino.

 

Faraone Spumante Metodo Classico

 

Concorrono alla composizione di questo vino
le uve di Passerina 100%
Permanenza sui lieviti 36 mesi
Residuo zuccherino1 m.gr/l – l3 % Vol

Lo Spumante si è presentato con un perlage ricco, bello, vivace, mentre al naso ha proposto note di frutta matura come melone, ananas e albicocche essiccate. Anche la bocca risulta ampia, rotonda; nell’insieme una buona opulenza gustativa che aiutata da una bella acidità e dalla sapida rendono la beva leggera, fresca, lunga e persistente.

 

Tutti e tre i vini sono l’espressione del valore della Passerina la quale, in virtù della sua forza acida, del fatto che ha quasi sempre un PH molto basso e che è stabile nell’affrontare il passaggio del tempo, permette di realizzare vini preposti per lunghi affinamenti i quali arrivano, normalmente, a 8/10 mentre, nelle annate particolarmente favorevoli, vanno oltre i 15 anni,