Un nuovo Barolo DOCG Villero per Poderi Luigi Einaudi

di Giovanna Moldenhauer

Incontriamo Matteo Sardagna Einaudi, quarta generazione oggi alla guida della cantina di famiglia, per la presentazione di un nuovo cru di Barolo, della sottozona Villero a Castiglione Falletto. Oggi Poderi Luigi Einaudi conta su 150 ettari di proprietà con a Dogliani il suo cuore storico. Lo sviluppo dei vigneti ha attraversato le Langhe in diagonale, raggiungendo Neive, dopo aver toccato Barolo, Monforte d’Alba e Verduno.

Tutti i nomi dei cru di Barolo sono evocativi della grande enologia piemontese, oltre a essere frutto di diverse acquisizioni portate avanti soprattutto in questi ultimi anni e non ancora concluse. Alla loro base c’è il forte legame con questa terra, con un territorio che è rimasto sempre “casa” nonostante le esperienze politiche, culturali e imprenditoriali che hanno fatto della famiglia Einaudi uno dei grandi nomi d’Italia. Infatti Matteo, bisnipote di Luigi, che parla senza ipocrisia di cultura della terra e di “radicamento sentimentale”. I Poderi Luigi Einaudi sono oggi un mosaico di proprietà che coprono territori e comuni di grande elezione enologica. E se la loro storia inizia a Dogliani, da cui si ottengono da uve Dolcetto Il Dogliani DOCG e la sua versione Superiore Vigna Tecc, in questi anni la geografia dell’azienda è andata oltre l’orizzonte di quelle prime colline e oggi la proprietà comprende vigneti di Nebbiolo anche in Barolo e Barbaresco. A Matteo spetta il non facile compito di portare avanti il rispetto delle tradizioni di famiglia e di dare nuova concretezza al valore di un nome già emblematico nel mondo enologico con un mix di tradizione e dinamismo. Per cui per quanto riguarda il Barolo dopo il classico Ludo, sono seguiti i cru Terlo, Monvigliero, Cannubi e Bussia, a cui ora fa parte della gamma, con il millesimo 2019, anche Villero ultimo nato. Prodotto a 250 m s.l.m., in pochi filari nell’omonimo vigneto, a Castiglion Falletto, su suoli caratterizzati da un terreno marnoso-calcareo e ricco di sabbia, che consentono di produrre un vino di grande classe. La sua vinificazione avviene prima nelle vasche di cemento, poi in botti di rovere francese e infine con un lungo affinamento in bottiglia. Di un colore rosso rubino intenso, ha un naso con note di frutta rossa, arancia sanguinella, a cui seguono fiori scuri, cacao e liquirizia. Nell’assaggio ha grande struttura, tannini vellutati, equilibrati da freschezza, eleganza e un lungo finale di spezie e, in secondo piano, goudron.

 

Photo @ Poderi Luigi Einaudi