Credere nel vino che un territorio produce da sempre, quando questo vino non è prestigioso e blasonato come altri della stessa regione, richiede coraggio e determinazione. Quella che hanno avuto i fratelli Pico e Vitaliano Maccario nel momento in cui, ereditando l’azienda del nonno, hanno deciso di scommettere tutto sulla Barbera d’Asti. Con la certezza che le potenzialità di questo vino vadano ben al di là di quel tratto da vino quotidiano che a lungo ne ha contrassegnato le vicende.

Le declinazioni del Barbera proposte dalla Cantina Pico Maccario, frutto di una vera e propria sperimentazione a tutto campo, sono davvero sorprendenti: dall’accattivante “Lavignone” al complesso e strutturato “Epico”, dal raffinato “Tre Roveri” all’effervescente Metodo Charmat “Rosé”, i vini dell’azienda vitivinicola di Mombaruzzo dimostrano come il segreto di questo vitigno stia proprio nella sua duttilità e nella sua possibilità di assumere, grazie a differenti processi di vinificazione, tonalità di profumo e gusto del tutto inattese.

Il riconoscimento della qualità perseguita in questi anni dalla Cantina Pico Maccario ha trovato di recente un prestigioso riconoscimento nell’attribuzione dei tre bicchieri, da parte della Guida Vini d’Italia 2020 del Gambero Rosso, proprio a una delle sue declinazioni del Barbera: l’armonica Barbera d’Asti “Lavignone” 2018. Un vino, nato nel 2009, con l’intento di produrre una Barbera la cui freschezza e il cui profumo, frutto di una fermentazione e di un affinamento in acciaio, risultassero capaci di sedurre un’ampia gamma di consumatori.

I tre bicchieri non sono però l’unico riconoscimento che il Gambero Rosso ha riservato alla Barbera d’Asti “Lavignone” 2018. Questa Barbera è infatti stata individuata come il vino dell’anno col miglior rapporto qualità/prezzo: «Un premio – ha rimarcato Vitaliano Maccario – che riafferma la nostra volontà di immettere sul mercato prodotti che, pur garantendo un’alta qualità, possano anche contare su un prezzo corretto. Solo così infatti l’immagine della Barbera d’Asti potrà tornare a giocare un ruolo da protagonista nel mercato del vino, valorizzando in parallelo anche il territorio nel quale da sempre essa viene prodotta».

www.picomaccario.it