Un capolavoro medievale visto da vicino

La rappresentazione dei mesi dell’anno di Benedetto Antelami costituisce uno dei maggiori capolavori della scultura medievale. Ordinariamente collocate nella loggia inferiore del Battistero di Parma, grazie a una mostra, inaugurata il 12 di settembre 2020 e aperta per tutto il 2021, le lastre del ciclo sono finalmente visibili anche da vicino.

Se l’anno comincia a marzo

La curiosa scelta di Antelami di far iniziare l’anno da marzo è legata al fatto che, nel Medioevo, il tempo dell’uomo è illuminato dal tempo di Dio. È dunque marzo, mese dell’Annunciazione, ad aprire un ciclo dei mesi che, nell’assumere come filo conduttore le attività agricole, si concentra soprattutto sulla coltivazione del grano e dell’uva da cui nascono il pane e il vino destinati a trasformarsi, nel rito eucaristico, nel corpo e nel sangue di Cristo.

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I mesi del raccolto

Con il mese di giugno l’Antelami si concentra così sulla coltivazione del grano, letto nel sua doppia dimensione alimentare e religiosa. Ecco dunque scolpita, nella lastra relativa a questo specifico mese, un uomo intento con un falcetto a mietere il grano ormai maturo, mentre protagonisti in quella relativa a luglio sono due cavalli impegnati a calpestare con forza le spighe facendone fuoriuscire i chicchi.

… e quelli della vendemmia

Al vino sono invece dedicati i mesi di agosto e settembre. Nel primo ad essere rappresentato è un lavoro preliminare alla raccolta dell’uva: un artigiano con l’aiuto di due martelli stringe i cerchi delle doghe di una botte. Sarà in essa che verrà fatto fermentare il vino ottenuto dalla vendemmia, tema raffigurativo di settembre: in questa lastra infatti ad essere rappresentato è un contadino che, dopo aver tagliato i grappoli con un coltello, li ripone nella tinozza all’interno della quale essi si trasformeranno in vino.