È il tempo, nell’inesorabile ritmicità del suo fluire sempre uguale a se stesso, a regnare sovrano negli spazi dell’Antica Distilleria di Altavilla. Qui, nel cuore del Monferrato, vengono prodotti e affinati distillati di altissima qualità. Una qualità legata al tempo da una doppia mandata: quella implicita alla lentezza di un processo nel quale l’eccellenza dei distillati raggiunge il suo apice e quella inerente invece la tradizione che di questa produzione rappresenta il mai abbandonato fulcro remoto.

Il legame profondo che l’Antica Distilleria di Altavilla mantiene con la tradizione si radica nella sua stessa storia. L’azienda fu infatti creata a Montemagno, nel 1846, da Filippo Mazzetti che, già a quell’epoca, decise di scommettere sulle vinacce. Con un preciso obiettivo: trasformarle da semplice prodotto di scarto del processo produttivo del vino in materia prima dalla quale ottenere una grappa di elevatissima qualità. Un distillato destinato a divenire rapidamente oggetto di un apprezzamento diffuso e convinto da parte di una selezionata clientela.

L’Antica Distilleria di Altavilla, che prese questo nome dopo il trasferimento da parte di Luigi Mazzetti in questa località del Monferrato, comincerà a strutturarsi in una forma che verrà poi preservata con estrema cura: sia salvaguardandone gli spazi, pur in un ripensamento funzionale alle moderne esigenze produttive; sia riutilizzando, come provano i vecchi alambicchi trasformati in inconsueti termosifoni, tutto ciò che poteva trovare una nuova destinazione; sia infine dando vita ad un Museo della Grappa nel quale ad essere efficacemente presentata è proprio l’arte distillatoria che questa famiglia porta avanti da sei generazioni.

Non è tuttavia solo passato l’Antica Distilleria di Altavilla, ma è soprattutto presente. Le sue grappe, ancora oggi distillate secondo tradizione in alambicchi di rame a vapore con metodo discontinuo, hanno la loro forza nell’essere espressione piena e raffinata della straordinaria varietà vitivinicola piemontese: dalla malvasia all’albarossa, dal moscato al brachetto, dal ruchè alla barbera, dal timorasso al barolo, tutti i sentori dei terroir di Langa e Monferrato finiscono in un sorso di grappa davvero capace di sedurre.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

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