Con l’obiettivo strategico di far crescere il proprio prodotto sul mercato italiano ed estero l’imprenditrice Luisa Todini, con la consulenza di Luca Fusani, sta rilanciando brillantemente la sua Cantina Todini. E il suo progetto, complice l’enologo Maurilio Chioccia, comincia ora a concretizzarsi con quattro vini: gli storici Bianco del Cavaliere e Rubro e i nuovi Laudato e Consolare, blend di vitigni autoctoni e internazionali studiati per esprimere al meglio il potenziale del territorio.

«In base a questa scelta – afferma Luisa – Cantina Todini offre ora al mercato un messaggio semplice e forte. Il consumatore che per la prima volta approccia l’azienda, riesce ad apprezzare i vini d’ingresso, mentre i palati maggiormente esigenti saranno sedotti dai vini vini simbolo. Laudato e Consolare infatti vengono prodotti esclusivamente utilizzando le uve provenienti dalle parcelle all’interno dei vigneti che la cantina possiede».

Dei 70 ettari vitati, solo la selezione delle produzioni migliori diventa un vino Cantina Todini. Un’azienda agricola che, avviata negli anni Settanta da Franco Todini, proprio per volere del padre di Luisa diviene negli anni Novanta il contesto in una lungimirante operazione: il recupero del Grechetto di Todi, vino ormai sul punto di andare perduto per sempre.

Cantina Todini, situata a pochi chilometri da Todi e ormai sul punto di contare su una partnership di minoranza legata al nome del manager di caratura internazionale Stefano Russo, fa parte dell’ampio progetto “WeAreTodini”, ideato dalla famiglia per restituire al territorio il sostegno ricevuto nel corso degli anni. Di esso fanno parte, oltre alla cantina, le strutture ricettive Villa Sant’Isidoro e Relais Todini. Quest’ultimo, primo Relais esclusivo inaugurato in Umbria nel 1997, offre un centro benessere dove concedersi un esclusivo trattamento al tartufo o un inedito un bagno nel vino.

Testo di Giovanna Moldenhauer

www.cantinatodini.com