Tra paesaggi e vigneti che iniziano a rosseggiare a Bevagna, nel cuore dell’Umbria, si erge un elemento rosso fuoco. È impossibile non notarlo, è il “dardo lampante” della Cantina Carapace delle Tenute Lunelli. Lasciatevi guidare ed entrerete nella prima scultura al mondo dove si vive e si lavora. Siamo in terra di Sagrantino, uno dei più preziosi vitigni autoctoni d’Italia. E questa è una cantina d’autore, progettata da uno dei grandi dell’arte contemporanea, Arnaldo Pomodoro. Perchè Carapace? «Ho avuto l’idea – racconta Pomodoro – di una forma che ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace, rappresenta l’unione tra terra e cielo».

La grande cupola in legno ricoperta di rame è incisa da profonde crepe: raccontano i solchi di terra argillosa e lo “squarciare la materia” che caratterizza la mano del Maestro. Dentro alla Cantina Carapace un’intensa suggestione è restituita dai differenti colori della luce nel corso della giornata, mentre la scalinata verso la barrique sottolinea ancora una volta il cammino dalla terra al cielo. Qui le bottiglie riposano in botti di legno di rovere. Dal 2015 è iniziata la sperimentazione del Sagrantino nelle anfore. L’obiettivo è creare morbidezza e maggiore eleganza.

54 ettari, di cui 52 vitati, e 120.000 bottiglie all’anno, con un’esportazione equilibrata: il 60% in Italia e il 40% all’estero. Dal 2014 la Cantina Carapace si è convertita al biologico, con nuovi impianti e la valorizzazione di quelli esistenti. Quattro le bottiglie in commercio: Montefalco Rosso dalla complessità degli aromi aperti di ciliegia e marasca, chiodi di garofano ed essenze balsamiche, Montefalco Rosso Riserva dai profumi di frutti rossi, Montefalco Sagrantino al naso un trionfo di confettura di more e mirtillo e, infine, il Montefalco Sagrantino Passito, pieno e armonico, scalpitante e ricco di sapori fruttati.

«Siamo stati conquistati dal fascino di una terra antica e mistica come l’Umbria e di un vino potente e longevo come il Sagrantino di Montefalco». La famiglia Lunelli ha voluto ripetere, al di là del Trentino, l’eccellenza raggiunta con le bollicine Ferrari. Nasce così nel 2012 la Cantina Carapace. Gino Lunelli, presidente del Gruppo Lunelli, confessa: «Il mio sogno era quello di far realizzare ad Arnaldo uno scrigno per il vino. Una cantina che fosse scultura e architettura insieme». Il Carapace è riuscito a superare questa sfida e a diventare una visione che durerà nel tempo.

Testo di Sara Stangoni

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