La tradizione cammina attraverso i sentieri della storia. Anche la tradizione di “fare” il vino, senza il quale la cultura del nostro Paese non sarebbe nemmeno pensabile. Perché il vino alimenta non solo il corpo ma anche il legame tra il territorio e la sua gente, tra padri e figli, che si tramandano nei secoli i segreti di un’arte che si fa impresa. Per questo è bene ricordare il valore profondo che si nasconde dentro un calice di vino consumato in conviviale piacevolezza o in intima meditazione.

Tra i sentieri che di storia ne hanno vista passare tanta, ovvero a cavallo della Via Aurelia, troneggia la Cantina Castello di Torre in Pietra, cuore del suggestivo borgo medievale inserito all’interno di una tenuta che porta lo stesso nome della cantina. Quest’ultima fu ricavata scavando sotto una collina in tufo partorita dalle ceneri del vulcano di Bracciano ed era impiegata per la produzione del vino già nel ‘600. La storia più recente dell’azienda comincia nel 1926 quando la tenuta viene acquistata da Luigi Albertini, storico direttore del Corriere della Sera e nonno degli attuali proprietari. Sarà lui, insieme al figlio Leonardo e al genero Nicolò Carandini, ad avviare l’opera di bonifica che porterà la cantina ad essere ciò che è oggi.

La produzione complessiva della Cantina Castello Di Torre in Pietra è di circa 200 mila bottiglie l’anno e dal 2011 tutti i vini sono certificati Bio. Le etichette di punta dell’azienda ne raccontano la storia remota: l’Elephas, in versione bianco e rosso, prende infatti ispirazione dai resti di un mammuth rinvenuto nelle cantine durante gli scavi. Altre, forse solo tenute in ombra dalla rilevanza delle prime, dicono di uno sforzo di ricupero della viticoltura di quest’area del Lazio: come il Roma Malvasia Puntinata che con la sua freschezza ben accompagna i sapori antichi della cucina tradizionale della capitale.

Saranno proprio questi sapori, rigorosamente rivisitati in chiave bio dalla creatività dallo chef romano Marco Di Luca, che si potranno infine apprezzare all’Osteria dell’Elefante. Nei suoi ampi spazi in pietra e mattoni a vista, dominati da antiche volte a botte, le diverse etichette della Cantina Castello Di Torre in Pietra troveranno il loro giusti abbinamenti, consentendovi di gustare un gaudente pasto all’insegna della più viva convivialità romana.

Testo di Paola Cerana

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