Il fascino di Torino passa anche per i suoi caffè storici. Caffè che, per la città subalpina, rappresentano una sorta di unicità, anche se troppo spesso poco valorizzata sia sul piano della tutela di una consolidata tradizione, sia su quello di uno sfruttamento turistico di questa rete unica di veri e propri “salotti” sabaudi aperti al pubblico. Così, nel corso degli ultimi anni si è assistito a chiusure clamorose, come quella definitiva dell’antica Caffetteria Caval ’d Brons o quella invece del mitico Caffè Platti, poi rinato in modo inatteso dalle sue stesse ceneri.

Fortunatamente tuttavia i rilanci risultano talora capaci di dischiudere mondi nuovi, che vedono il passato rideclinarsi in forme in grado non solo di svecchiare contesti desueti, ma anche di imprimere loro tratti innovativi e più rispondenti ai gusti – enogastronomici ed estetici – dell’oggi. Proprio in questa prospettiva sembra essersi mosso il progetto di Federica Bucci e Ivan Cavallari volto a rilanciare il torinese Bar Cristal di corso Vittorio Emanuele II come Cristalife, autentico salotto gourmet a disposizione del pubblico dalla colazione all’aperitivo.

Il concept proposto da Cristalife risulta innanzitutto sottilmente capace di evocare l’antico, legando così il locale alla tradizione torinese della caffetteria storica. E tuttavia riesce a farlo radicando questa evocazione in un evidente tratto postmoderno, che investe in primo luogo gli spazi del locale e il modo in cui si è scelto di arredarli. Non senza però mancare di coinvolgere, in una prospettiva più globale, anche il clima respirato da chi decida di sedersi a uno dei suoi diversificati tavolini o anche solo di prendere al volo un cocktail dall’ampio bancone. 

Proprio questo clima sembra pervadere anche la proposta enogastronomica offerta da Cristalife. A guidare quest’ultima, elaborata dallo chef Lorenzo Gregori e servita con raffinata professionalità, sono gli stessi stili di vita odierni. Dalla colazione al pranzo e fino all’aperitivo ad essere centrali nei piatti che arriveranno in tavola saranno gusto e leggerezza: il primo legato alla scelta di materie prime di qualità; la seconda alle tecniche di cottura utilizzate. Il tutto ovviamente strizzando sempre l’occhio alla tradizione, come evidenzia la scelta del caffè Toraldo, marchio partenopeo il cui imporsi risale agli anni Sessanta.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

www.cristalife.it