Con l’acronimo EDIT – Eat Drink Innovate Together – nasce a Torino uno spazio polifunzionale mirato a proporre una globale esperienza immersiva nel mondo del food. Sarà così tra una pluralità di proposte, tutte legate all’orizzonte del gusto e gestite in una forma unitaria, che la clientela di questo nuovo concept potrà scegliere. E ancora una volta, come già accaduto in terra subalpina per le OGR, a ospitare il nuovo locale sarà uno stabilimento industriale dell’Ottocento architettonicamente ricuperato in chiave 2.0. per adibirlo alla sua nuova funzione.
Il risultato, in una zona semiperiferica della città in piena trasformazione e vivacizzata dalla presenza di atelier e gallerie d’arte, è un locale di 2.400 metri quadrati disposti su due piani e suddiviso in sei diverse aree dove lavorano 60 addetti e possono trovare posto a sedere ben 380 persone. L’intuizione che soggiace a questo nuovo spazio è quella di applicare al mondo del food beverage le dinamiche del ko-working e della sharing economy. Una prospettiva che, nelle grandi metropoli europee e americane, appare in graduale e costante crescita, dischiudendo a sviluppi che appaiono molto promettenti. 
A testimoniare dell’eccellenza che guida il progetto sono le stesse persone preposte alla gestione delle diverse aree: Pietro Leeman e Renato Bosco, chiamati in collaborazione con la Lavazza a caratterizzare con la loro creatività la bakery e il pub; i Fratelli Costardi, al cui estro stellato è affidata la gestione del ristorante; i Barz8, affermati bar tender che proporranno i loro originali drink nel cocktail bar; e infine i mastri birrai che produrranno nella brewery interna specifiche birre di elevata qualità. E, se nel birrificio di EDIT anche singoli e associazioni potranno provare a produrre le loro birre, non mancheranno nemmeno 4 cucine con annessa sala per showcooking a disposizione della clientela.
A prendere forma con EDIT non sarà così soltanto un articolato contesto nel quale il gusto è reso capace di esprimersi nelle sue più diverse declinazioni, ma anche un luogo in cui appassionati e chef, gruppi di amici e piccole realtà artigianali potranno affittare impianti e strumenti, spazi e macchinari, per cimentarsi in creazioni culinarie e realizzare specifici progetti legati al mondo del food-beverage. Il tutto in una prospettiva sperimentale, che non mancherà di esplorare la possibilità di replicare questo concept a livello sia nazionale che internazionale.

Testo di Piergiuseppe Bernardi