«Il movimento non è inutile, in fondo al mutevole c’è l’immutabile». Proprio il tentativo di rappresentare l’affiorare dell’immutabile attraverso le forme del mutevole è il fulcro del percorso artistico di Piet Mondrian. Sarà per perseguire questo obiettivo che l’artista olandese, dopo aver abbandonato il cubismo di Picasso e Braque che tanto lo aveva affascinato, si inoltrerà lungo la via stretta della ricerca dell’essenzialità intrinseca alle forme e ai colori primari mediante i quali la vita pulsa attraverso e al di là della natura. A partire da questa intuizione l’arte di Mondrian verrà così sviluppandosi in un ossessivo sforzodi far emergere proprio attraverso le linee e i colori la struttura stessa del mondo. E il suo percorso artistico risulterà tanto efficace da rischiare di far dimenticare il suo stesso intento originario. Le forme colorate di Mondrian, in cui cui egli vedeva trasparire il dinamismo armonico da cui la vita proviene e a cui la vita ritorna, finiranno infatti col perdere contatto con questa stessa intuizione, per essere considerate vivaci decorazioni adatte a rendere esteticamente accattivanti i più diversi prodotti. La loro essenziale seduttività diverrà così il tratto distintivo di abiti di Yves saint Laurent, di frigoriferi della Smeg, di confezioni di cosmetici dell’Oreal e persino di scarpe della Nike.

Le linee guida di questo percorso artistico sono splendidamente e innovativamente illustrate nella singolare mostra “Piet Mondrian Universale – Immersive interactive experience”. Sfruttando un’intuizione dello stesso artista, che auspicava per le sue pitture la possibilità di essere ammirate in forma di proiezione «se i mezzi tecnici lo permetteranno», le tre sale della mostra riescono a immergere il visitatore in un’orizzonte di dinamiche immagini, capaci di rievocare sinteticamente l’intera esperienza artistica di Mondrian. Sarà dunque suggestivo assistere, nella seconda di queste sale, alla trasformazione pittorica di un semplice albero dal suo aspetto realistico alle sue forme essenziali, capaci di sottrarsi alla sua rappresentazione consueta pur continuando ad evocarne i tratti. Così come affascinante sarà, nella terza sala, cogliere il legame tra la potenza della musica jazz e le linee colorate di Mondrian, che proprio in questo genere misicale scorgeva una sintonia profonda con la sua arte figurativa.

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