Ridings Reserve seleziona e lavora carni bovine e ovine direttamente dalle migliori fattorie inglesi. L’azienda utilizza collaudatissimi metodi di macellazione tradizionali che rispettano i più elevati standard di qualità e sicurezza alimentare. Nel processo di selezione è considerata non solo la razza dell’animale, ma anche la copertura di grasso e la marezzatura: il risultato è una carne di una tenerezza, una succulenza e un gusto che non conoscono rivali nel mondo. In Italia il marchio è distribuito da Longino e Cardenal.

La qualità dei prodotti Ridings Reserve è certificata da AHDB, l’ente inglese che sostiene il comparto delle carni in tutta la filiera, dall’allevamento all’esportazione. Il marchio Quality Standard di AHDB garantisce al consumatore la sicurezza e la provenienza della carne acquistata. Fondamentale è il ruolo degli allevatori che selezionano i bovini grazie a un costante lavoro di incroci fra razze, alla ricerca di una sempre maggiore qualità. Razze pregiate che non sono solo di origine inglese, come Aberd Angus, Hereford, Shorthorn, Charolais, Chianina, Simmenthal, Romagnolo per citarne alcune.

Jeff Martin, responsabile AHDB in Italia, ha commentato quali sono le quattro colonne della qualità delle carni Ridings Reserve. «La razza che produce carne con una qualità superiore, poi l’ambiente adatto al nutrimento misto degli animali che è diviso fra pascolo e silato. Un’altra colonna è la macellazione con stimolazione elettrica, per garantire la tenerezza, e infine la maturazione (o frollatura), ovvero il processo che conferma la carne tenera».

In seguito una degustazione ha permesso di assaggiare diversi piatti a cura dello chef Giorgio Guglielmetti per Ridings Reserve. Da uno Scamone di agnello inglese tonnato a French racks di agnello inglese proposto sia in crosta di pistacchio che alla piastra, per poi proseguire con una tagliata di Tomahawk inglese e a chiudere un paninetto con tagliata di roast-beef inglese, senape e micro misticanza. In ogni preparazione abbiamo apprezzato l’effettiva morbidezza delle carni, il gusto e l’effettiva succulenza.

Testo di Giovanna Moldenhauer

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