Sartriano, il borgo più dipinto d’Italia

Crocevia strategico tra costa Ionica e Tirrenica, sin dall’età del ferro, l’antica Satrianum si è arricchita di culture e tradizioni di vari popoli. Dal 1988 Satriano di Lucania (PZ), dove cresce il peperoncino lucano tutelato dall’Accademia omonima, è “capitale italiana dei Murales”, straordinario patrimonio artistico di affreschi policromi che adornano archi, vicoli, piazze e facciate di tanti edifici gentilizi del ‘600 e ‘700. Un giro del borgo è una bella pagina di storia locale. A breve distanza dal borgo medievale di Satriano di Lucania, Sotto la Torre è un punto di riferimento prezioso per i cultori dei saperi e sapori della migliore tradizione locale. Con un pizzico di brio, però. Quello di Peppe Isoldi.

murales Satriano

Una cucina povera, ma ricca di sapori.

La cucina tradizionale di Satriano è legata alla vocazione agricola del territorio, elaborata, nei secoli, in piatti pieni di gusto. Accanto a pane pasta fatta a mano, come orecchiette, cavatelli, ravioli e fusilli. trionfano legumi, verdure e ortaggi, come lampascioni, una sorta di cipolla spontanea piuttosto amarognola nonchè i famosi peperoni cruschi, peperoni di Senise IGP che, in olio bollente diventano croccanti (cruschi, appunto, in dialetto locale) come le patatine fritte ed altrettanto irresistibili.

Sotto la Torre, oasi di pace e di gusto

Immerso tra gli ulivi, Sotto la Torre è un ristorante elegante, dalle ampie vetrate affacciate sulla natura circostante, attenzione al cliente, interni armoniosi, declinati nei toni chiari, mise en place accurata, con piatti, bicchieri, calici di design, per vino e cocktails, passione del giovane titolare Antonio Camera che cura personalmente la cantina. Al timone del team di cucina Giuseppe Isoldi, chef originario di Caggiano (SA) che, forte delle ultraventennali esperienze all’estero, elabora i piatti della tradizione con cotture innovative, consistenze differenti, equilibri raffinati e scomposizioni inattese.

Emozione a 5…sensi.

La filosofia del ristorante intende il cibo come esperienza sensoriale, da sperimentare in modalità slow, con composizioni equilibrate, dove tutti gli ingredienti mantengono la propria identità ma, nel contempo, riescono a creare un unicum di sapori raffinato e coerente. Passato, presente e futuro convergono simbioticamente in armonie complesse, elaborate in chiave minimalchic, con echi alla sontuosa cucina Ottamana, in certe speziature e riduzioni di succo di melograno.Imperdibile l’uovo cotto a bassa temperatura su fonduta di formaggi, crumble di tartufo e guanciale croccante. E, come nelle fiabe, il dopo dessert cela sempre una lieta sorpresa.


Ristorante Sotto la Torre

Credit: ph@Carmen Guerriero