Gli antipasti, nella cucina piemontese, rappresentano un vero e proprio must, spesso molto ricercato da chi proviene dall’estero o da altre regioni italiane. Proprio questo consenso unanime ne ha però spesso determinato una sorta di omologazione, per di più non di rado giocata al ribasso. Quasi ovunque troverete una carne cruda (forse) battuta al coltello o un vitello tonnato, il cui essere declinati nei modi più svariati non li sottrae però ad una standardizzazione quantitativa e qualitativa che fa davvero torto alla tradizione sabauda di cui sono espressione.

Ben venga dunque la scelta della Camera di Commercio del capoluogo piemontese, in collaborazione con il Comune della città e con Turismo Torino, di dar vita a un’edizione primaverile di Torino Restaurant Week – dopo il successo di quella autunnale – dedicata proprio agli antipasti piemontesi. Con l’evidente obiettivo di fare riscoprire il sapore autentico anche di quelli che, tra essi, oltre ad essere meno noti, forse per una maggior difficoltà di preparazione risultano anche assai poco presenti nelle carte della ristorazione subalpina.

L’appuntamento di Torino Restaurant Weekè per la settimana da lunedì 22 a domenica 28 aprile. Sarà in questi giorni, nei quali il lungo ponte di quest’anno sembra aver richiamato in città un considerevole numero di turisti italiani ed esteri, che 46 ristoranti torinesi proporranno un menu composto da un “gran piatto” di cinque assaggi da scegliersi in un nutrito elenco di antipasti piemontesi: vitello tonnato, tonno di coniglio, uova alla “Bella Rosin”, ballotte torinesi di ricotta tonno e basilico, battuta di carne cruda, tartrà su fonduta di toma, “capounet”, “batsoà”, cipolle ripiene di zucca e amaretti, acciughe al verde, “tumin eletric”, peperoni con “bagna caoda”, lingua al verde, giardiniera.

Questa scelta di antipasti, che a Torino Restaurant Weeka un prezzo totale di 30 Euro sarà seguito da un primo piatto tipico proposto dal ristoratore e da un dessert, verrà accompagnata da una selezione di vini rappresentativi di tutte le DOC del Torinese: dal Carema alla Freisa di Chieri, dal Canavese al Pinerolese, dalla Collina Torinese al Val Susa. E ovviamente non potrà mancare il più noto dei vini di quest’area: quel DOCG Erbaluce di Caluso che sta cominciando a giocare sul mercato di settore una partita importante e che potrebbe rappresentare un autentico volano per l’intera produzione vinicola della provincia di Torino.

Testo di Piergiuseppe Bernardi

www.turismotorino.org/it/torino-restaurant-week-2019