La vigna della Regina a Torino: la riscoperta della Freisa

Di Ilario Manfredini

Tra le vigne più caratteristiche presenti nelle città italiane, una delle più significative per estensione, storia e qualità organolettiche è sicuramente la Vigna della Regina a Torino. Situata sulla collina al fianco della splendida residenza barocca seicentesca, la Vigna fu completamente abbandonata dopo la seconda guerra mondiale e solo negli ultimi decenni è stata recuperata grazie a un attento lavoro agronomico e paesaggistico sotto la guida della Soprintendenza. Alcuni anni prima dell’intervento sulla Vigna era stato eseguito il complesso restauro della residenza sabauda, da alcuni decenni ritornata al suo antico splendore. Il complesso di vigna e giardini viene costruito sulla collina torinese sul modello delle ville romane dal principe cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I a inizio Seicento. Nel 1657 la vedova Ludovica Cristina ne amplia fabbricati e giardini, aggiornando decorazioni e arredi.

Nel 1692 la Vigna passa ad Anna Maria di Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II, che dispone, in quella che ormai sarà chiamata Villa della Regina, importanti interventi. Sono Filippo Juvarra e Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano ad ampliare la residenza e ad adattarla al nuovo gusto artistico dominante a inizio Settecento, anche grazie all’intervento di alcuni dei pittori più importanti attivi presso la corte sabauda.

La Vigna gode di grande prestigio sino agli ultimi decenni dell’Ottocento, quando iniziano i primi abbandoni e le prime invasioni di piante infestanti. Il lungo e complesso lavoro di reimpianto del Vigneto Reale di Torino, avvenuto tra il 2003 e il 2006, è sin da subito affidato all’Azienda Balbiano, che ne curerà ogni aspetto. Avvalendosi della preziosa collaborazione del professor Vincenzo Gerbi dell’Università degli Studi di Torino e della dottoressa Anna Schneider del cnr, l’Azienda Balbiano riesce infine nel complesso intento di ridare vita alla Vigna della Regina. Il lavoro ha previsto un reimpianto totale di 2700 barbatelle, per la maggior parte di Freisa, disposte su una superficie totale di 0,73 ettari. La prima annata imbottigliata è stata il 2009, una vendemmia che da subito ha permesso di capire il grande potenziale di invecchiamento di questo vino prodotto nella sua quasi totalità da uve Freisa, vitigno che per caratteristiche si avvicina al Nebbiolo.

Il 2011 è un anno storico per il vigneto reale e per l’Azienda Balbiano. Un lungo e delicato lavoro ha portato alla reintroduzione del vigneto di Villa della Regina all’interno dell’area doc del Freisa di Chieri, rendendolo così in grado di produrre, proprio da questa annata, il primo Freisa di Chieri doc “Vigna Villa della Regina”. L’anno 2014 segna un ulteriore passaggio fondamentale per questo storico vigneto, con il gemellaggio con il Clos Montmartre, vigneto urbano di Parigi.

Il vitigno Freisa si lega fortemente al territorio torinese, rappresentando un punto di riferimento per molti appassionati locali che apprezzano di questo vino le fragranze fruttate e la longevità. La capacità dei produttori ha permesso di far uscire tale vitigno dalla marginalità a cui era stato relegato negli ultimi decenni del xx secolo, evidenziando le sue vicinanze con il nebbiolo, il re dei vitigni italiani.