Le cantine Andriano e Terlano festeggiano 130 anni

Di Giovanna Moldenhauer

Le due realtà cooperative, poste sulla sinistra e destra orografica dell’Adige, hanno nel corso del 2023 compiuto il grande traguardo dei 130 anni: prima Andriano ad aprile, che la rende di fatto la più antica dell’intero Alto Adige viticolo, e qualche mese dopo, a luglio, Terlano. Essere cantine sociali ha significato per entrambe, nel corso dei secoli e decenni, vivere un’attività di precursori di un sistema che è riuscito a essere vincente, oltre a costituire un esempio a cui si sono ispirate anche altre regioni del nostro Bel Paese.

Klaus Gasser, direttore commerciale con formazione enologica sia di Andriano che di Terlano, ci presenta il suo punto di vista sulla cantina sociale, o cooperativa che dir si voglia. “La società cooperativa nata, inizialmente, come un’esigenza storica, è divenuta una modalità di lavoro che ha creato un modello d’eccellenza altoatesino, seguito poi da molte altre realtà del territorio, e capace di creare un unicum a livello nazionale. Per noi esprimere al meglio la combinazione fra collocazione geografica, terreno e clima, ha permesso di promuovere, al tempo stesso, l’identità del posto mantenendo viva una volontà costante di ricerca di nuovi percorsi per infondere alle tradizioni del passato la vitalità del presente, conservandole per il futuro”.

Nell’ottica di ottimizzare al meglio sinergie e potenzialità dei loro rispettivi territori, tanto differenti quanto complementari, nel 2008, più di cent’anni dopo la loro fondazione, Andriano e Terlano si sono fuse, mantenendo però sia il marchio che la produzione assolutamente distinti.

Oggi Andriano può contare su una collezione di vini che rappresentano una sessantina di viticoltori, rispetto ai soli trentuno iniziali, che insieme coltivano 80 ettari di ripidi vigneti sulla sponda destra del fiume Adige. Con Terlano condivide il team tecnico e la mano enologica di Rudi Kofler garantendo, così, una cifra stilistica di alto profilo e un fedele ritratto del terroir da cui prendono origine i vini. “Dopo tanti cambiamenti iniziali che hanno visto la ristrutturazione dei vigneti, la riorganizzazione dei lavori in vigna e la ricerca massima della qualità delle uve, siamo arrivati, oggi, al punto giusto per ottenere grandi rossi così come grandi bianchi, con un terroir diametralmente opposto a quello di Terlano. Una bella sfida che ci fa intravedere grandi spazi di crescita non in quantità ma in qualità, con un aumento della percezione di valore”, sottolinea Gasser.

“Il segreto di un vino eccellente – gli fa eco l’enologo Kofler – consiste in un lavoro in vigna e in cantina estremamente attento, sempre frutto della dedizione dei viticoltori e della passione che li lega alla loro terra. Ogni singolo viticoltore è seguito per tutto l’anno dal nostro team tecnico garantendo l’ingresso in cantina solo di uve perfette per creare vini che avranno la capacità di narrare nel calice le proprie origini”.

I vini di Cantina Andriano comprendono le selezioni di Chardonnay, Sauvignon Blanc, oltre a Lagrein, Merlot, Pinot Nero, senza dimenticare il Gewürztraminer passito. A Terlano invece gli oltre centocinquanta soci, rispetto ai ventiquattro iniziali della fine dell’Ottocento, coltivano circa 190 ettari di vigneto, in cui le dimensioni gestibili, insieme alla collaborazione stretta e individualizzata con gli agronomi, contribuiscono in modo significativo alla garanzia della qualità.

Riteniamo importante sottolineare che i viticoltori associati sono motivati a lavorare con impegno e costanza, per la qualità del vino marchiato Terlano, grazie alla partecipazione diretta agli utili. I loro vigneti che sorgono alla stessa latitudine della Borgogna – 47 gradi nord di latitudine – sono su terroir che si collocano sui versanti esposti a sud e sudovest della media valle dell’Adige, in cui a livello climatico si hanno delle caratteristiche insolitamente miti, di tipo submediterraneo, inclusa la tipologia dei suoli che donano una grande longevità ai vini.

A riprova di questo, nelle cantine si trova un archivio storico unico. A Terlano, dove la qualità è prerogativa assoluta, stanno lavorando per fare crescere la percezione di valore dei loro vini dalla Linea Tradition alla Selection, fino ai top di gamma Rarity, vini che sostano sui lieviti fini per svariati decenni, e Terlaner Primo Grande Cuvée.

“Non perdere mai la concentrazione volta a ottenere la perfezione su tutta la gamma, permette di ottenere una crescita di valore esponenziale in ogni grado della scala economica”, conclude Klaus. Ne siamo assolutamente convinti: anche per gli assaggi, negli anni, di diverse etichette che riteniamo assoluto specchio di quel territorio vocato.