La ristorazione è una questione di territorio, tipicità e qualità che riguarda tutti, non solo il singolo Chef. La lezione arriva da Parma, dalla prima Città creativa della Gastronomia Unesco in Italia che ha dimostrato come l’unione e la condivisione siano davvero le carte giuste per fare la differenza. Succede, infatti, che dopo l’importante titolo ottenuto dalla città, alcuni ristoratori si siano guardati in faccia e chiesto cosa significasse questo per loro, quale contributo potevano e dovevano dare al nuovo inizio. La risposta non ha tardato ad arrivare e si chiama Parma Quality Restaurants, il Consorzio dei ristoratori parmensi che oggi conta sull’impegno di 28 ristoranti, dalla Bassa all’Appennino, passando per la città. Osteria, trattoria, ristorante, locale stellato: non importa la tipologia, quello che conta è saper porre al centro del proprio lavoro prodotto tipico, cucina e ospitalità. «Parma non è solo un elenco di cuochi, ma un sistema di ristorazione a 360 gradi – spiega Enrico Bergonzi, presidente di Parma Quality Restaurants.

Questo significa che non possiamo continuare a parlare esclusivamente di Chef, ma è arrivato il momento di ampliare lo sguardo, ponendo l’attenzione su aspetti altrettanto fondamentali. Il Consorzio nasce proprio come strumento per valorizzare questo grande patrimonio che fa di Parma e di tutto il suo territorio, un’eccellenza a livello internazionale». Una chiara dichiarazione d’amore per Parma, forte di una secolare tradizione enogastronomica che gli Chef hanno il compito di valorizzare, non barricandosi in difesa del proprio spazio, ma creando un sistema sinergico che diventi promozione per l’intero territorio. «Mettersi insieme e unire le forze si è dimostrato indispensabile, perché solo così si può realmente crescere e offrire una qualità maggiore ai tanti turisti e viaggiatori del gusto che visitano la nostra provincia» prosegue Bergonzi. Una sfida sostenuta anche dal comune di Parma e Parma Alimentare, oltre che dei Consorzi di tutela dei prodotti tipici locali, i cui loghi sono ben visibili sulle giacche degli Chef PQR e da “Parma, io ci sto!”, a testimoniare che la cucina è patrimonio collettivo. In pochi anni il Parma Quality Restaurants è stato così protagonista di vari eventi istituzionali e pubblici, affiancando ogni volta enti, aziende e consorzi impegnati nella promozione del prodotto Parma: dagli appuntamenti del circuito Unesco, agli incontri nelle ambasciate italiane in Europa; dai festival della gastronomia, alle fiere internazionali del settore food; per arrivare ai grandi eventi cittadini, come la Cena dei Mille, Giardini Gourmet e Cibus Off. E il 2019 non sarà da meno. Perché l’unione fa davvero la forza. Parma e i suoi ristoratori lo dimostrano.

PRQ – I 28 ristoratori aderenti

Ristorante Al Vèdel (Colorno) Al Tramezzo (Parma) Trattoria Il Cortile (Parma) Trattoria Antichi Sapori (Gaione) Trattoria I Du Matt (Parma) Ristorante Antica Hostaria Tre Ville (Parma) Ristorante Da Rita (Valditacca) La Porta a Viarolo (Viarolo) Ristorante Alle Roncole (Roncole Verdi di Busseto) Ristorante 12 Monaci (Fontevivo) Ristorante Unicorno (Monticelli Terme) Vecchia Fucina (Traversetolo) Osteria dei Mascalzoni (Parma) Ristorante Romani (Vicomero, Torrile) Giorgione’s (Varano de’ Melegari) Borgo 20 (Parma) Trattoria del Cacciatore (Frassinara di Sorbolo) Trattoria Ai due Platani (Coloreto di Parma) Ristorante Cocchi (Parma) Osteria Il Bersò (Sorbolo) Les Caves (Sala Baganza) Ristorante La Forchetta (Parma) Trattoria-Osteria Masticabrodo (Pilastro di Langhirano) Vecchio Borgo (Borgo Val di Taro) Ristorante Inkiostro (Parma) Antica Corte Pallavicina (Polesine Zibello) Locanda del Sale (Lesignano) Ristorante Due Spade (Bardi)