Campania

La degustazione

Il panel

Andrea Zanfi, Pasquale Carlo, Carmen Guerriero, Giovanna Moldenhauer

Le note di degustazione sono il frutto della sintesi delle annotazioni registrate da ogni degustatore. Ci piace sottolineare come il giudizio (espresso in centesimi) ha trovato, per la quasi totalità dei casi, tutti i degustatori allineati e con minimi scarti tra le votazioni individuali.

Tutti i vini sono elencati in ordine di degustazione.

Porto di Mola – Galluccio (CE)

Vino Spumante Brut 

100% Aglianico. Vinificato in bianco con Metodo Italiano

Giallo paglierino, con bolla fine, effervescenza abbastanza persistente.

Naso di buona complessità con note dolci, percezioni di cipria, fruttate, seguite da sentori iodati. Bocca leggera, abbastanza fresca, comunque armonica, accattivante. non molto persistente e poco verticale.

Voto: 83/100

Porto di Mola – Galluccio (CE) 

Basalto – Vino Spumante di Qualità Brut

100% Falanghina. Spumantizzato con Metodo Italiano

Di un giallo paglierino e con bolle fini e persistenti, lo spumante si presenta all’esame olfattivo complesso co sentori di camomilla, spezie, fiori bianchi e cedro, oltre a sentori minerali. Al gusto l’acidità è ben bilanciata, è sapido, secco e ha una discreta la persistenza.

Voto: 84/100

 

Vini Telaro Lavoro e Salute – Galluccio (CE)

Tefrite  – Falanghina Brut

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino intenso con riflessi verdolini, il vino propone un perlage fini e persistenti, mentre all’esame olfattivo risulta elegante, con sentori di mela, albicocca e pera con un tocco floreale e iodato a chiudere. Al palato è identitario, fresco, sapido, equilibrato con un buon richiamo delle sensazioni olfattive nel finale, leggermente corto.

Voto: 86/100

Nifo Sarrapochiello – Ponte (BN)

Aiser  – Falanghina del Sannio DOP Brut

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino, il vino propone un perlage fine e abbastanza persistente.

Al naso spazia da note fruttate seguite da lievi sentori erbacei ed erbe officinali.

All’assaggio è sapido, fresco, minerale, di buon equilibrio e cin possesso  di una buona persistenza.

Voto: 87/100

 

Cantine Vitematta – San Crispino d’Aversa (CE)

Marhitate – Asprinio Brut –

100% Asprinio – spumantizzato con Metodo Italiano

Di colore giallo paglierino, il vino propone una bolla fine, mentre al naso ha sentori intensi, netti di ginestra e zagara, frutti, erbe officinali, agrumi, chiude con una note di pasticceria che vagamente assomiglia a quella della pastiera napoletana. Al palato è identitario, fresco, sapido, cremoso, di buona persistenza e di bella persistenza.

Voto: +87/100

Cavasete – Succivo (CE)

Pasione – Asprinio d’Aversa Spumante DOP Brut –

100% Asprinio (ottenuto solo da Alberate centenarie) – spumantizzato con Metodo Italiano.

All’esame visivo lo Spumante si presenta con un color giallo dorato e con un perlage abbastanza persistente, mentre all’esame olfattivo e esordisce con note floreali e sentori di frutti a pasta gialla come susine mature; chiudere con un curioso naso di cipria. I bocca è fresco, sapido, di buona persistenza, ma adagiandosi su un finale morbido, diventa poco lungo.

Voto: 85/100

 

Cantine Palazzo Marchesale – Villa di Birano (CE)

Brianò Brut

100% Aspriniospumantizzato con il Metodo Italiano

Il vino che si presenta di un colore dorato e con un perlage fine, già al palato si propone scoposto e poco piacevole, particolarità che si riscontrano ancor più accentuate in bocca facendoci rinunciare alla sua valutazione riservandoci di degustarlo in altre occasioni

 

I Borboni – Lusciano (CE)

Asprinio Brut

100% Asprinio – spumantizzato con Metodo Italiano.

Uve di alberate spumantizzate con Metodo Italiano. Permanenza in autoclave per circa otto mesi. All’esame visivo il vino si propone di color giallo paglierino intenso e con una spuma persistente e un finissimo perlage. Al naso risulta intenso ha sentori di fragranze fruttate tropicali di mango, di agrumi canditi, di fiori gialli, miele, per poi virare su un finale iodato.

In bocca è sapido, fresco, cremoso, moderno, equilibrato, minerale quasi di polvere da sparo, con un lungo finale lungo.

Voto: 89/100 BB

Tenuta Cavaliere Pepe – Sant’Angelo all’Esca (AV)

Oro – Spumante Bianco Brut

Da uve di Fiano, Falanghina e Coda di Volpe – spumantizza con Metodo Italiano lungo.

Di un colore giallo paglierino tenue e un perlage brillante, il vino all’esame olfattivo si propone con note di lime, di frutta tropicale, fiori d’acacia, seguiti da mela verde, note minerali e da un tocco leggero di confetto. In bocca ha una piacevole sapidità e freschezza, è cremoso, elegante con un finale persistente, dal retrogusto di frutta tropicale.

Voto: 87+/100

La Fortezza – Torrecuso (BN)

Maleventum – Falanghina Brut

100% Falanghina – spumantizzato con il Metodo Italiano

All’esame visivo il vino si propone di color giallo paglierino intenso e con un finissimo perlage mentre al naso è ricco di sentori agrumati e di frutta matura, fiori di campo, erba, oltre a note dolci. Al palato vi è uno scostamento con le note olfattive  pur presentandosi fresco, sapido e di buona lunghezza.

Voto: 84/100

Fattoria Pagano – Carinola (CE)

Trebus  Brut

Da uve Fiano e Greco di tufo – spumantizzato con il Metodo Italiano

All’esame visivo il vino si propone di un colore dorato con un perlage fine, mentre al naso note ossidative, tomato e di lieviti ancora attivi ci fanno rinunciare a proseguire preferendo rimandare il tutto a un’altra occasione

Tenuta Di Costanzo – Pastorano (CE)

Flavus – Asprinio Brut Terre del Volturno IGT

Uve di alberate spumantizzate con Metodo Italiano. Fermentazione autoclave lunga.

Di colore giallo paglierino, con riflessi verdolini, il vino si presenta all’esame olfattivo con profumi leggeri di media intensità, fruttati, agrumati ed erbacei.

Al palato evidenzia una decisa nota citrica  che infonde freschezza, ma oltre  una buona sapidità fornisce poca ampiezza e lieve persistenza.

Voto: 84+/100

Tenuta di Costanzo – Pastorano (CE)

Aspro Secco Terre del Volturno IGT

100% Asprinio – Uve di alberate spumantizzate con Metodo Italiano

Permanenza in autoclave lunga.

All’esame visivo lil vino si presenta di un colore giallo paglierino, con un perlage persistente e fine, mentre all’esame olfattivo si offre con sentori fragranti come agrumi, in particolare cedro, fiori bianchi e con un finale solfureo. Al palato è ben equilibrato, fresco, verticale, e seppur poco persistente è piacevole e ha una bella beva.

Voto: 86/100

Paparelli Luca – Galluccio (CE)

Funambolo Spumante Brut

85% Asprinio 85% (ottenuto da Alberate da 8 a 12 metri di altezza, con viti franche di piede con un’età media superiore ai 70 anni), Falanghina 15% (età media 20 anni) – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e con una spuma setosa e un perlage fine e persistente, il vino si propone all’esame olfattivo con note erbacee, e con sentori fruttato di susina un po’ acerba, si agrumato fiori bianchi e una nota mentolata. In bocca il PH è un po’ troppo elevato; secco, fresco, ha una verticalità che spazza via qualsiasi altra avvolgenza gustativa.

Scelta tecnica? Non sappiamo

Voto: 84 +/100

Tenuta del Meriggio – Montemiletto (AV)

Montemiletto Spumante Brut

!00% Coda di Volpe – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino con riflessi accesi e con un perlage a grana finissima, il vino, all’esame olfattivo, si offre con sentori di frutta esotica, come papaya, mango, pompelmo, ai quali si aggiungono quelli di fiori bianchi e una lieve sensazione di vaniglia.

All’assaggio è secco, fresco, sapido; piacevole anche la buona persistenza, le note agrumate e di frutta esotica che indubbiamente incuriosiscono- Una bella sorpresa che merita d’essere riscoperta anche in futuro.

Voto: 84+/100

Villa Matilde – Cellole (CE)

Baia VSQ Brut

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano. Permanenza in autoclave lunga

Di colore giallo paglierino brillante e con un perlage molto fine, il vino si propone all’esame olfattivo con sentori delicati di frutta matura, agrumi, come cedro, floreale, come quelli dell’oleandro, di erbe mediterranee e di sentori iodato.

All’assaggio è sapido, fresco, elegante, con un finale di buona lunghezza e un retrogusto agrumato. Bolla originale, molto particolare che incuriosisce.

Voto: 89/100 BB

Fontana Vecchia – Torrecuso (BN)

Nudo Eroico Vino Spumante Extra dry

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano.

All’esame visino  il vino si presenta di un  giallo paglierino brillante e con un perlage fine, mentre al naso è identitario con il vitigno, giocando su sentori di frutta a pasta gialla matura, agrumi e, per chiudere, anche percezioni delicate di fiori bianchi.

In bocca è tondo, ampio, dolce, ma pur sempre pieno di una bella freschezza e di una buona persistenza. Ottima la corrispondenza naso/bocca.

Voto: 87+/100

La Fortezza – Torrecuso (BN)

L’Oro del Marchese Vino Spumante Extra Dry

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino con tonalità verdoline e con un perlage fine e brillante, il vino si presenta all’esame olfattivo con sentori un po’ confusi che spaziano da quelli di frutta esotica a quelli di cardo, da quelli di erbe aromatiche alle note di spezie dolciastre. La mancanza di equilibrio si percepisce anche al palato dove alla dolcezza e a un retrogusto di caramella non c’è altro.

Ci auguriamo che sia un caso o una bottiglia poco fortunata, come usiamo dire in questi casi.

Voto: 83/100

Cantine Villa Regina – Boscoreale (NA)

Cortè Marchesa di Corteregia – Falanghina Spumante Extra Dry

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano

Di un colore giallo paglierino, con lievi riflessi verdognoli, e con un perlage fine, il vino si presenta all’esame olfattivo con sentori amaricanti, quelli di fiori appassiti e frutti maturi.

In bocca è migliore, l’assaggio è fragrante e sapido, ma non molto persistente inoltre lo penalizza il netto distacco che esiste fra naso/bocca.

Voto 83+/100

G S s.r.l.  – Salvatore Martusciello – Pozzuoli (NA)

Trentapioli Asprinio d’Aversa DOC 2022

100% Asprinio – spumantizzato con Metodo Italiano- Permanenza in autoclave lunga.

All’esame visivo il vino si presenta di colore giallo dorato e con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo è complesso con note di zafferano, cedro candito, mostarda, miele, note di panificazione, fiori come giglio e frutta matura tra cui le susine; chiude con note agrumate e erbe officinali di alpeggio. La bocca e eleganza, freschezza, sapidità, una buona persistenza, con un retrogusto agrumato; peccato sia leggermente corto.

Voto: 87/100

Corte Normanna – Guardia Sanframondi (BN)

Falanghina del Sannio Spumante di Qualità Brut 2022

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano – permanenza in autoclave lunga.

Di colore giallo paglierino brillante e con un  perlage sottile e persistente, il vino si presenta al naso con  note minerali interessanti, fiori bianchi, frutti, cedro. All’assaggio ha una bella acidità che fornisce freschezza e poco altro essendo la bolla un po’ “seduta”.

Voto: 84+/100

Corte Normanna – Guardia Sanframondi (BN)

Falanghina del Sannio Spumante Extra Dry 2022

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano

All’esame visivo il vino si propone con un olore giallo paglierino brillante e con un perlage sottile e persistente, mentre al naso spiccano note citriche, quelle iodiate alle quali si aggiungono, piano piano, quelle minerali e quelle di frutti a pasta bianca. L’assaggio è migliore, la bolla è fresco, dolce, piacevole, con un retrogusto di caramella, ma si “side” e non spinge più di tanto in bocca.

Voto 84/100

Ocone – Ponte (BN)

Alalunga VSQ Sannio DOC Extra Brut 2021

Aglianico, vinificato in bianco, oltre alle uve di Falanghina in percentuali che non ci sono state chiarite – spumantizzato con Metodo Italiano – permanenza sui lieviti lunga.

All’esame olfattivo il vino si presenta di un colore giallo paglierino brillante e con un  perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo si presenta con note  di piante officinali, come salvia e rosmarino, che si aprono lentamente a percezione floreali di fiori bianchi e a leggere sfumature agrumate. Al gusto l’opulenza olfattiva scema molto con una discrepanza fra naso e bocca, resta fresco, sapido ma leggero nella sua sostanza complessiva.

Voto: 83/100

Cantine Iannella 1920 – Torrecuso (BN)

Euforia – Falanghina del Sannio DOP Extra Dry

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo paglierino intenso e con un perlage sottile e persistente, il vino si presenta all’esame olfattivo con note ampie, complesse di frutti, come agrumi, e di fiori bianchi.

All’assaggio è comunque fresco, leggermente dolce, piacevole, di buon equilibrio diremmo ben fato se non fosse poco persistente e scarsamente verticale. Una bolla che comunque si lascia bere con semplicità

Voto: 84 +/100

Aroma Winery – Montefalcione (AV)

Mattì – Irpinia Spumante Fiano DOC Extra Brut Millesimato 2021

100% Fiano – spumantizzato con Metodo Italiano – permanenza sui lieviti lunga (12)

All’esame visivo il vino si presenta con un colore giallo paglierino e con un perlage fine mentre all’esame olfattivo in modo identitario, elegante con note minerali calcaree/gesso, frutti maturi, fiori appassiti, con una chiusura speziata tra cui una bizzarra nota di curry.

Al palato conferma quanto di curioso assaporato al naso aggiungendo un buon equilibri, una bella armonia e una bella beva; fresco, sapido con un retrogusto amaricante di agrumi. Peccato sia leggermente corto, ma merita attenzione comunque.

Voto: 88/100

Francesco De Angelis – Casal di Principe (CE)

Dea – Spumante Asprinio Brut Millesimato 2020

100% Asprinio – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore giallo oro con note ambrate e un perlage leggero, il vino si presenta all’esame olfattivo con profumi intensi, citrici, oltre a quelli di fiori gialli, pappa reale, frutta surmatura, anche tropicali di mango, e sentori di the. In bocca troviamo uno stile ossidativo ancora sotto controllo, astringente, ampio, tondo scivoloso al palato con un retrogusto fruttato, tanto da risultare uno spumante gastronomico che non dispiace.

Voto: – 87/100

Tenuta Sarno 1860 – Avellino (AV)

Sarno 1860 – Spumante Pas Dosé Millesimato 2018

100% Fiano di Avellino – spumantizzato con Metodo Italiano- 24 mesi in acciaio, prima di una fermentazione lunga (12)

All’esame visivo il vino si presenta con un brillante color giallo oro intenso e con un perlage fine e persistente, mentre al naso risulta una bella sorpresa, con un naso complesso che contempla note  agrumate di pompelmo, frutti come pesca gialla, fiori, percezioni erbacee di menta, chiudendo con una nota di nocciola tostata seguita da un tocco balsamico.

Al palato è molto fresco, sapido, gustoso, intenso, elegante, verticale e persistente. Bella Bolla

Voto: 90/100 BB

Cantine Villa Regina – Boscoreale (NA)

Lacryma Christi Bianco DOP VSQ Spumante Brut 2021

80% Coda di Volpe + 20% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano – vini imbottigliato nel 2023 dopo una permanenza sui lievi lunga.

Di colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati, e con un perlage fine e persistente, il vino all’esame olfattivo piace, incuriosisce e propone note minerali che si aprano a percezioni floreali tra cui quelli di camomilla, a quelle di frutti gialli che toccano anche quelli tropicali tra cui l’ananas.

Al palato è piacevole, equilibrato, fresco, cremoso, persistente. Bella Bolla

Voto: 89/100 BB

Sorrentino – Boscotrecase (NA)

Dorè Versacrum – Vesuvio Caprettone Spumante Qualità DOC Brut Millesimato 2021

100% Caprettone – spumantizzato con Metodo Italiano – permanenza sui lieviti lunga (10).

All’esame visivo il vino si presenta di un colore giallo paglierino brillante e con un perlage  fine e di media persistenza, mentre all’esame olfattivo è citrico e minerale, note alle quali si sommano sentori officinali che lasciano spazio a quelli che contemplano piccoli frutti tra cui amarena, ribes, lamponi, mirtilli, seguiti dal floreale di ginestra, macchia mediterranea, seguiti dai sentori di idrocarburi e pietra focaia. All’assaggio è fragrante, sapido, fresco, cremoso, ben equilibrato, di buona persistenza e retrogusto di frutta piccola.

Voto: 87+/100

Azienda Agricola Francesco De Angelis – Casal di Principe (CE)

Cisavolpe Asprino Spumante Ancestrale

Entrambi i campioni sono risultati difettati, quindi non degustabili

Porto di Mola – Galluccio (CE)

Cava Nera VSQ Falanghina Metodo Classico Pas Dosè – 36 mesi di permanenza sui lieviti

All’esame visivo il vino si propone di un giallo paglierino intenso e con un perlage leggero, leggero, mentre all’esame olfattivo gioca su note fruttate come quelle del frutto della passione e poi di agrumi che si aprano a note di mandorle a quelle fumé a chiudere. Al palato si presenta sapido, fresco con una bella acidità con un retrogusto di mandorle in chiusura.

Voto: 86/100

Feudi di San Gregorio –Tenuta Capaldo – Sorbo Serpico (AV)

Dubl – Brut Edition II VSQ Metodo Classico

Da Greco in prevalenza, con una piccola parte di Falanghina Irpina, pressate a grappolo intero, matura sui lieviti per 24 mesi sino al momento della sboccatura. Dopo un giallo paglierino intenso, una bolla fine e persistente, ha un naso di frutta tra cui la mela annurca, fiori bianchi, seguito da erbe e con un finale che ricorda della pasticceria secca. All’assaggio è fresco, sapido, di ottima persistenza e con un retrogusto fruttato. Bolla ben fatta verticale che si lascia bere

Voto: 89+/100 BB

Tenuta San Francesco – Tramonti (SA)

Altacosta  – Metodo Classico Spumante Brut – 24 mesi di permanenza sui lieviti

Prodotto da uve di Biancazita e Biancatenera, varietà autoctone della Costiera amalfitana.

Uno spumante che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante e con un perlage fine e persistente, mentre al naso risulta fragrante con sentori leggeri agrumati e di erbe aromatiche come quelle di rosmarino e timo, oltre di fiori e frutti gialli. Al palato piace per la sua semplicità, anche se risulta un po’ seduto nell’insieme anche se la sua acida non è sufficiente a dargli la verticalità che ci si aspetterebbe. Bolla da seguire con attenzione in futuro .

Voto: 87+/100

Cantine Vitematta – San Crispino d’Aversa (CE)

Il Principe – Asprinio Metodo Classico VSQ Brut Millesimato 2021

Almeno 24 mesi di permanenza sui lieviti

100% Asprinio d’Aversa

Uno spumante che all’esame olfattivo si presenta di un colore giallo paglierino e con un  perlage fine e persistente, mentre all’olfatto si propone tipico, con  sentori di lievito, pasticceria, scorza di pane, cedro e finale minerale. In bocca è fresco, sapido, intenso, equilibrato, abbastanza persistente con un retrogusto di note iodate.

Voto: 87/100

Montesommavesuvio – Pollena Trocchia (NA)

Trocla – Metodo Classico VSQ Rosé Ancestrale Nature Millesimato 2021

50% Piedirosso, 50 %, Aglianico – fermentazione complessa – imbottigliato nel gennaio 2022, fermentazione in bottiglia con tappo di sughero.

All’esame visivo il vino si propone di un colore rosa, buccia di cipolla non limpida, con una bolla viva e una spuma ricca e vivace. Al naso propone lievi note di piccoli frutti rossi, agrumi, e la sensazione leggera ossidativa di sherry sul finale. Al palato risulta astringente, un buon equilibrio tra elementi acidi e minerali, cremoso, leggero, con un finale fresco citrico.

Voto: 86/100

Casa Setaro – Trecase (NA)

Pietrafumante – Caprettone Metodo Classico Millesimato Brut 2021

Minimo 30 mesi sui lieviti

100% Caprettone.

All’esame visivo si propone di  un colore giallo paglierino intenso e con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo regala sentori floreali di ginestra, fiori bianchi, erbe aromatiche tra cui il timo, agrumi, con note fragranti di crosta di pane.

In bocca ha struttura, è sapido, fresco, elegante, con un lungo finale e un retrogusto è floreale e agrumato.

Voto: 88 +/100

Cantine Vitematta – San Crispino d’Aversa (CE)

Radice Etrusca –  Metodo Classico Asprinio Aversa DOC Extra Brut Millesimato 2020

Almeno 36 mesi sui lieviti

Di colore giallo paglierino, di bella intensità, e con un perlage fine e persistente, il vino si presenta all’esame olfattivo con sentori semplici, ben delineati che spaziano da quelli minerali a quelli agrumati fino a quelli di lieviti e scorza di pane. In bocca ha un buon equilibrio, eleganza, sapidità e corpo; lungo e persistente chiude con un retrogusto agrumato.

Voto: 89- /100 BB

La Fortezza Torrecuso (BN)

Tremièn – Metodo Classico VSQ Pas Dosé Millesimato 2020

affina almeno 18 mesi sui lieviti

40%Fiano, 20% Falanghina, 40% Aglianico.

Di colore giallo dorato luminoso e un perlage fine e persistente, il vino si presenta all’esame olfattivo molto interessante, complesso con note che spaziano da quelle floreali a quelle di pasticceria, da quelle agrumate di cedro a quelle di quelle erbe aromatiche e the.

All’assaggio è cremoso, intenso, fresco, sapido, elegante piacevole e con un grande equilibrio fra le percezioni olfattive e gustative; ottima la persistenza. Bella Bolla

Voto: 89 +/100 BB

Tenuta La Mura – Boscotrecase (NA)

Volo 31 – Metodo Classico VSQ Millesimato 2020

Almeno 36 mesi di permanenza sui lieviti

100% Caprettone

80% della massa è vinificato in acciaio e il 20% in barriques di rovere francese

All’esame visivo il vino si presenta di un colore giallo dorato e con un perlage persistente, mentre al naso è piacevole, le note sono ben equilibrate sia quelle fruttate sia quelle floreali ed erbacee.

Al palato è sapido, fresco, cremoso, elegante, di buona lunghezza con un tocco di amaricante nel finale. Bolla semplice, ma ben fatta

Voto: 87/100

Il Verro – Formicola (CE)

Schèeèp – Metodo Classico VSQ Extra Brut 2020

Almeno 30 mesi di permanenza sui lieviti

100% Coda di Pecora.

Di color giallo dorato e con un fine e persistente perlage, il vino all’esame olfattivo risulta estremante interessante, particolare, bello con sentori di mela annurca, agrumi e ginestra, seguiti da note di crosta di pane. Al palato è sapido, fresco, cremoso, ampio, equilibrato, persistente con un retrogusto di frutta e agrumi. Bella Bolla

Voto: 90+/100 BB

Montesommavesuviano – Pollena Trocchia (NA)

Català + 36 – Metodo Classico VSQ Pas Dosè Millesimato 2019

Almeno 40 mesi di permanenza sui lieviti

100% Catalanesca  vitigno a bacca bianca

Di un colore giallo paglierino e con un perlage fine e persistente, il vino si presenta al’esame olfattivo con sentori complessi, originali, belli, che spaziano da quelli dei lieviti a quelli di frutti evoluti, dalle note agrumate ai sentori fumé.

In bocca il gioco gustativo continua ancora, piace, intriga ci si diverte fra la sua cremosità e l’acidità, la sapidità e l’elegante ossidazione il tutto in un buon equilibri, armonia e  persistenza.

Voto: 89+/100 BB

Francesco De Angelis – Casal di Principe (CE)

Mattia – Metodo Classico VSQ Asprinio Brut Millesimato 2019

Minimo 30 mesi di affinamento sui lieviti

All’esame olfattivo il vino si presenti di colore giallo oro e con un perlage fine e persistente, mentre al naso propone sentore tipicamente agrumati oltre a quelli erbacei e lievi note amaricanti e un finale di panificazione. In bocca è intenso, sapido, fresco, persistente con un retrogusto agrumato e iodato.

Voto 88+/100

Antonio Caggiano – Taurasi (AV)

Briolé – Metodo Classico – Irpinia Fiano Spumante DOC Pas Dosé Millesimato 2019

Minimo 36 mesi di affinamento sui lieviti

100% Fiano di Avelino.

Di colore giallo oro chiaro brillante, una spuma abbondante e un perlage fine e persistente, il vino si propone con note olfattive di menta, con sentori di frutta a polpa bianca, note agrumate, con finale fragrante di caramella di orzo e pasticceria secca. Al palato è asciutto, sapido, ha una decisa freschezza., un’ottima verticalità e persistenza con retrogusto di frutta e note agrumate. Bella Bolla

Voto: 90/100 BB

Contrada Michele – Candida (AV)

Rinascita – Metodo Classico Brut – Irpinia Fiano Spumante DOC Millesimato 2019

Minimo 24 mesi di affinamento sui lieviti

100% Fiano

Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini  con un perlage fine e persistente, il vino si propone all’esame olfattivo in modo fresco, con sentori tipici, del vitigno Fiano, oltre a quelli di frutta gialla matura e sfumature agrumate, fino alle note di fiori bianchi, di mandorla e di crosta di pane. All’assaggio risulta asciutta, sapido, fresco, ma eccessivamente semplice in bocca e non persistente.

Voto: 86/100

Casa Setaro – Trecase (NA)

Pietrafumante – Metodo Classico Brut Caprettone Spumante Nature Millesimato 2018

Minimo 48 mesi di affinamento sui lieviti

All’esame visivo il vino si propone con un colore giallo paglierino brillante e un perlage fine e persistente, mentre al naso ha sentori minerali, floreali di ginestra, di frutta gialla, agrumi, zafferano, miele, accompagnati da note fragranti di panificazione. Al palato è una bolla che ha struttura, cremosità, freschezza, lunghezza ed eleganza.

Voto: 89/100 BB

Torre del Pagus – Paupisi (BN)

Lui  – Metodo Classico – Falanghina del Sannio DOP 2018

Minimo 60 mesi di affinamento sui lieviti

100% Falanghina.

Di un colore giallo paglierino intenso e con un perlage fine e persistente, il vino all’esame olfattivo propone sensazioni piacevoli, ma lievi che escono piano piano e si compongono di profumi floreali di camomilla e zafferano, di miele ed erbe, chiudendo con note di lievito.

Al sorso non vi è molata continuità con il naso per avendo una buona verticalità che comunque non appaga le aspettative.

Voto: 85- /100

Villa Matilde – Cellole (CE)

Mata – Metodo Classico VSQ Extra Brut 2017

Minimo 84 mesi di affinamento sui lieviti

100% Falanghina

Di colore giallo paglierino con riflessi dorati e con un perlage fine, all’esame olfattivo si  presenta con profumi delicati di frutta matura intrecciata a note floreali e a un tocco sulfureo, di camomilla seguiti da sentori di lieviti. Al palato è sapido, fresco, elegante ed armonioso, con un lungo finale dalle intense note fruttate e piacevoli sensazioni ammandorlate.

Voto: 88 +/100

Fontana Reale – Contrada San Giovanni a Caprara (BN)

Falanghina del Sannio – Metodo Classico Brut 2012

Minimo 120 mesi di affinamento sui lieviti

100% Falanghina

All’esame visivo il vino si presenta di un colore giallo paglierino chiaro e don un perlage estremamente fine e ancora di buona persistenza, mentre al naso si muove su una fusione di percezioni di frutta secca, note complesse di nocciole e fiori d’acacia. In bocca ha una base minerale che intriga, da freschezza e supporta ancora una buona freschezza. Elegante ha vuto il merito di dare valore al tempo che lo ha portato nel bicchiere.

Voto: 89/100 BB

Vini Telaro Lavoro e salute – Galluccio (CE)

Mala Femmena – Vino Spumante Brut Rosato

100% Aglianico – spumantizzato con Metodo Italiano

Di colore rosa luminoso con riflessi color ciliegia un po’ troppo acceso e un perlage fine, il vino si presenta all’esame olfattivo con sentori di lamponi, erbe officinali e sentori floreali.

All’assaggio ha una buona mineralità e persistenza, risulta fresco, sapido con un retrogusto di frutta rossa piccola che lascia la bocca un po’ amara.

Voto: 85/100

Tenuta Cavaliere Pepe – Sant’Angelo all’Esca (AV)

Or’ Osé – Vino Spumante Brut Rosato

Da uve autoctone a bacca rossa non dichiarate – spumantizzato con Metodo Italiano

All’esame visivo il vino si presenta di un colore rosa corallo e con un perlage fine, mentre all’esame olfattivo propone sensazioni di frutta rossa piccola, tra cui fragolina di bosco e lampone, muschio ed erbe officinali. Al palato è morbido, fresco, sapido, cremoso, equilibrato; dolce sul finale.

Voto: 86+/100

Tenuta San Francesco – Tramonti (SA)

Alta Costa – Spumante Rosé

Da uve di Piedirosso e Tintore, autoctone della Costiera Amalfitana, in percentuali non indicate – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di colore rosa delicato e con un perlage fine, il vino si propone al nasso giocando sui sentori di frutti rossi piccoli, quelli floreali e di erbe di campo. All’assaggio è sapido, fresco, fragrante, di buona lunghezza, in possesso di un retrogusto di piccoli frutti rossi.

Voto: 87/100

Ocone – Ponte (BN)

Alalunga – Spumante Brut DOP -Sannio Aglianico Rosato -2021

100% Aglianico – spumantizzato con Metodo Italiano.

Di un rosa di media intensità e con un perlage fine e persistente, il vino si presenta all’esame olfattivo con sentori di frutti piccoli tra i quali ciliegia, mirtillo, ribes, melograno, sfuma poi su note erbacee tra cui la menta.

Al palato è minerale, fragrante, semplice, con una bella beva e una buona persistenza; chiude con un retrogusto di melograno.

Voto: 87/100

Sorrentino – Boscotrecase (NA)

Dòrè Versacrum – Spumante Qualità DOC – Vesuvio Piedirosso Rosato Millesimato 2021

100% Piedirosso – spumantizzato con Metodo Italiano- permanenza lunga sui lieviti (8).

Di colore rosa buccia di cipolla e con un perlage fine, il vino si presenta all’esame olfattivo con note floreali e di piccoli frutti rossi. Al palato conferma le note percepite al naso risultando elegante ed equilibrato oltre che fresco. Bolla ben fatta

Voto: 86+/100

Terre di Tora – Tora e Piccilli (CE)

Violante – Metodo Classico Brut Rosé

Minimo 24 mesi di permanenza sui lieviti

100% Aglianico

Di un colore rosa molto provenzale, e con un perlage fine e persistente il vino al naso stordisce un po’ per sentori di smalto e cipria tarpando eventuali altri sentori se non quelli di piccoli frutti rossi. In bocca all’inizio sembra piacevole, ma, subito dopo, risulta amaro ed ermetico se non per ricordarci, nel retrogusto, note balsamico.

Voto: abbiamo preferito non classificare il vino, ritenendo possa essere dovuto il difetto percepito di entrambe le bottiglie degustate un caso

Feudi di San Gregorio – Sorbo Serpico (AV)

DUBL ROSE’ EDITION II – Metodo Classico VSQ Pass Dosé

Minimo 67 mesi di permanenza sui lieviti

In prevalenza da uve Aglianico, con l’utilizzo di piccole percentuali di altre varietà Irpine in particolare il Greco.

All’esame visivo il vino si propone con un delicato rosa salmone, estremamente elegante e con un perlage fine e persistente, mentre l’esame olfattivo e ben giostrato su note di piccoli frutti rossi, petali di rosa, poi quelle di panna e cipria, che virano successivamente su sentori minerali e iodati.

Al palato è cremoso, avvolgente, fresco con nel lungo finale frutta piccola rossa e una vena sapida.

Bolla piacevole alla beva, ben fatta.

Voto: 88+/100

Villa Matilde – Cellole (CE)

Mata – Metodo Classico VSQ Brut Rosè 2021

Minimo 60 mesi di permanenza sui lieviti

100% Aglianico.

All’esame visivo il vino si presenta di un al colore rosa chiaro, molto elegante e anche con un perlage fine, mentre all’esame olfattivo si apre a un mix complesso di profumi che spaziano dalle fragoline di bosco al Cassis, dalla mela rossa al pompelmo, dal melograno alle note floreali di glicine e violetta, con sensazioni di lieviti a chiudere.

Al palato ha struttura, freschezza, sapidità, cremosità ed eleganza, con un lungo finale avvolgente e setoso. Bella Bolla

Voto: 91/100 BB

La Fortezza Torrecuso (BN)

Ussiè – Metodo Classico VSQ Pas Dosé Rosé Millesimato 2020

Minimo 18 mesi di permanenza sui lieviti

40% Fiano, 60%, Aglianico.

Di colore rosa un po’ troppo intenso e con un perlage fine e persistente, all’esame olfattivo il vino si presenta con una bella nota minerale e quella di piccoli frutti rossi, alle quali si aggiungono quelle floreali, quelle di lieviti e un finale che ricorda la dolcezza di una caramella gommosa di frutta rossa. All’assaggio non c’è che dire è piacevole, armonioso, sapido, fresco e persistente.

Un bel bere

Voto: 89/100

Antonio Caggiano – Taurasi (AV)

Briolé – Metodo Classico VSQ Rosé Pas Dosé Millesimato 2019

Minimo 36 mesi di permanenza sui lieviti

100% Aglianico di Taurasi.

Di colore rosa chiaro brillante e con un  perlage a grana fine e persistente, il vino all’esame olfattivo si propone in modo splendido, ricco con sentori di petali di rosa, piccoli frutti rossi e mandorle tostate e fiori oltre a una leggera nota di spezie  dolciastre.

Al palato è minerale, morbido accompagnato da una sostenuta acidità e smussa in modo piacevole la cremosità dando freschezza e sostenendo un’ottima persistenza; chiusura piacevolmente ammandorlata.

Voto: 89+/100 BB

Fontanavecchia – Torrecuso (BN)

Principe Lotario – Metodo Classico VSQ Aglianico Rosé Brut 2019

Minimo 36 mesi di permanenza sui lieviti

Di colore buccia di cipolla con riflessi ramati e con un perlage fine e persistente, il vino si presenta all’esame olfattivo all’inizio un po’ ermetico, aprendosi, successivamente, a un bouquet guidato da sentori floreali di rosa canina, seguiti da ricordi di frutti a bacca rossa, con note di crosta di pane a chiudere. Al palato recupera la piacevolezza magra del naso e risulta rotondo, sapido e, fresco.

Voto: 87/100

Fabio De Beaumont – Castelvetere sul Calore (AV)

Lulù – Operé – Metodo Classico VSQ Rosé Pas Dosé

Minimo 30 mesi di permanenza sui lieviti

100% Aglianico

Di colore rosa di buona intensità e di un perlage fine, il vino all’esame olfattivo risulta ermetico, poco espressivo all’inizio aprendosi, piano piano, a percezioni lievi di piccoli frutti rossi e lievi.

In bocca e sapido, persistente ma con un retrogusto amareggiante.

Voto: 84/100

Fontana Reale – Contrada San Giovanni a Caprara (BN)

Metodo Classico VSQ Brut Sannio Aglianico DOP 2012

Minimo 120 mesi di permanenza sui lieviti

!00% Aglianico del Sannio

All’esame visivo il vino si propone con un rosa corallo e con un perlage fine e molto persistente, mentre al naso colpiscono le note affumicate, minerali e percezioni floreali e quelli di frutta disidratata oltre a quelle di confettura di frutti di bosco i, di miele di acacia e caramello salato.

In bocca piace a chi ama questi lunghi periodi di affinamento sui lieviti forse per la cremosità di una bolla che pur essendo appena accennata mantiene la sua eleganza a armonia; complesso, chiude con un retrogusto leggerissimo di miele di acacia. Nota di plauso

Voto: 88+/100

Lunarossa – Giffoni Valle Piana (SA)

24 Lune – Vino frizzante col fondo da Fiano

100% Fiano

Dopo una tradizionale vinificazione in bianco, un riposo di 12 mesi in anfora, Il mosto con i lieviti della vendemmia successiva viene aggiunto per rifermentare ed affinare per ulteriori 12 mesi in bottiglia. Di colore giallo paglierino con riflessi dorati il vino si propone al naso con sentori di frutta a polpa gialla, albicocca e mandarino.

Il sorso è gustoso, sapido, fresco, una buona lunghezza con sentori finali di nocciola.

Semplice e divertente alla beva

Voto: 83/100

Fabio De Beaumont – Castelvetere sul Calore (AV)

La Baronessa – Campania Bianco Frizzante da Fiano 2020

100% Fiano

Con una presa di spuma naturale il vino si propone di un colore giallo paglierino torbido mentre al naso regala sentori di pera e gelsomino con un finale nocciolato. Al palato è vibrante, quasi mordace per la piacevole effervescenza che lo rende fresco; un finale che ricorda lievi sentori di frutta secca.

Voto: 84/100

Fabio De Beaumont – Castelvetere sul Calore (AV)

Euforia – frizzante 2022

100% Aglianico

Dopo la pressatura dell’uva intera di Aglianico viene avviata la fermentazione in acciaio con lieviti indigeni. Il vino viene imbottigliato ed effettua una presa di spuma naturale con gli zuccheri del mosto, Di colore rosa torbido di media intensità, al naso ha un naso si propone con sentori di leviti, note floreali, seguiti da una sensazione dolce di caramella ai frutti rossi.

Il sorso è gustoso, sapido e fresco.

Voto: 84/100

Viticoltori Lenza – Pontecagnano Faiano (SA)

Gabry – Rosato Frizzante IGP Colli di Salerno Metodo Ancestrale 2020

100% Piedirosso

Inizio della fermentazione in vasche di acciaio, e messo in bottiglia, senza filtrazione, il vino prosegue la fermentazione e prede la presa di spuma. D colore rosa carico che tende al colore della ciliegia, questo prodotto è caratterizzato da sentori olfattivi nei quali si distinguano aromi di frutti rossi piccoli, come fragola e lampone, note dolciastre e di lieviti.

Al palato è sapido, fresco, succoso, di buona lunghezza e facile beva.

Voto: 85/100

Cantina Iannella 1920 Torrecuso (BN)

Fior di Moscato Sannio DOP Vino Spumante Demi Sec

100% Moscato- spumantizzato con Metodo Italiano

Di colore giallo paglierino e in possesso di un perlage fine e persistente, il vino, all’esame olfattivo, affascina per le sue note aromatiche mentre al palato la dolcezza è sorretta da una bella freschezza che lo rende piacevolissimo alla beva.

Voto: 86+/100

Salvatore Martusciello – Pozzuoli (NA)

Ottouve Gragnano Penisola Sorrentina DOP Rosso Frizzante 2022

60%, Aglianico e Sciascinoso + 40% di vitigni autoctoni come Suppezza, Castagnara, Olivella, Sauca e Surbegna – spumantizzazione con il Metodo Italiano – permanenza in autoclave lunga (8)

Di colore rubino che vira sul porpora, e con un perlage vivace il vino al naso offre delle piacevoli sensazioni di caramella alla fragola, di lamponi e di melagrana, ai quali si aggiungano note floreale di fresia, peonia, geranio e infine carruba. Al sorso ha un’esuberante freschezza; sapido, propone un finale piacevolmente fruttato.

Voto: 86/100

La GuardienseGuardia Sanframondi (BN)

Sannio Guardia Sanframondi DOP

100% Falanghina – spumantizzato con Metodo Italiano

Di colore giallo paglierino brillante, il vino si presenta all’esame olfattivo piacevolmente con sentori freschi, ricchi, floreali, tipici di frutta a pasta bianca ai quali si uniscono note agrumate di cedro e un finale di lieviti. In bocca è fresco, mordace, cremoso, gradevole e di grande equilibrio.

Voto 87+/100

La Guardiense – Guardia Sanframondi (BN)

Anima Lavica – Falanghina Janare del Sannio 2022

100% Falanghina – Spumantizzato con Metodo Italiana

Di colore giallo paglierino con riflessi verdi, il vino si presenta all’esame olfattivo in modo intrigante unendo note minerali, vulcaniche, ben decise come quelle di pietra focaia, a sentori floreali di zagara piacevolissimi ai quali si aggiungono una di spezie dolci.

In bocca l’eleganza e la mineralita e la sapidità identitaria e marcanti si ammorbidiscono a una rotondità armoniosa; persistente conferma i sentori olfattivi agrumati.

Voto 88/100

La Guardiense – Guardia Sanframondi (BN)

Cinquantenario – Metodo Classico Sannio DOP

100% Falanghina

All’esame visivo il vino si presenta di un color paglierino con riflessi leggermente dorati e con un perlage in cui la bolla è fine e persistente, mentre al naso le note fruttate tipiche della falanghina assumano varianti un po’ più esotiche mischiandosi alla freschezza di quelle agrumate di cedro a quelle di pasticceria e a quelle di rosmarino erbe officinali, miele e nocciola. Da un simile effluvio ci si attende percezioni gustative alla stessa altezza, ma invece in bocca sono minori, non per questo meno piacevoli restando armoniose, eleganti, cremose, sapide e persistenti.

 

Cenni storici sulla viticoltura in Campania

 

Dal libro “L’Italia terre di vini “di Attilio Scienza e Andrea Zanfi

 

La Campania è fra le prime regioni italiane ad aver sviluppato una viticoltura di una certa importanza in epoca preromana grazie al contributo fornito, secondo alcune fonti, dagli Etruschi che a partire dall’VIII-VII secolo a.C. introdussero la vite nei territori più settentrionali della regione. In quell’epoca la Campania si articolava in tre zone: la prima posta a nord del Volturno, detta dell’Agro Falerno, che comprendeva la fascia costiera dei golfi, con le città marittime di Cuma e Neapolis; la seconda identificata con la piana di Nola, posta attorno a Capua; la terza riconoscibile con l’area di Teano e Cales verso le montagne sannitiche. Cales, posta sulla via Latina, l’attuale Casilina.

Questi territori risentirono peraltro quasi contemporaneamente dell’influenza, anche della cultura greca che introdusse e diffuse tecniche di allevamento e molti vitigni di origine orientale, menzionati più generalmente come Amineae, che indicavano genericamente il luogo della loro provenienza in Grecia, la Tessaglia. Dopo la seconda Guerra Punica, con la romanizzazione dell’Italia meridionale, la viticoltura conobbe la sua massima espansione, tanto che la concentrazione dei vigneti in Campania era di gran lunga la maggiore in tutta l’Italia.Lucio Anneo Flòro, epitomatore romano, di origini africane nonché autore dell’opera Bellorum omnium annorum septingentorum libri duo vissuto dal 75 circa al 145 circa d. C., scrisse che nel 318 a.C., ai piedi del Massico, nei pressi di Caserta, si era insediata una tribù Falerna che lì iniziò a produrre quello che divenne, uno dei più rinomati vini dell’impero, il Vinum Falernum, molto alcolico, di colore ambrato o bruno, raccomandato con 10 anni d’invecchiamento, che veniva proposto in due tipologie: secco e dolce anche se Plinio il Vecchio, successivamente, ne distinse ben tre: dolce, tenue e austero. Anche altri poeti decantarono le qualità di questo vino: Marziale lo definisce “immortale”, Ovidio “epiteto di Dio”, Orazio “ardente”. La fama dei vin i campani è anche testimoniata dalle citazioni dei georgici e storici latini che in epoca imperiale elencarono e descrissero ben 22 vini campani contro i 18 del Lazio, i 9 dell’Etruria e pochi altri nelle restanti regioni d’Italia. Una produzione di alta qualità, tenuta in grande considerazione dai consumatori di rango elevato, come dimostrano anche gli affreschi tornati alla luce negli scavi delle città di Ercolano e Pompei, sui quali vi sono continui riferimenti a Bacco e al vino. Del resto non poteva essere diversamente, almeno nel caso di Pompei, dato che non solo era il principale centro vinicolo della Campania e il più importante mercato del vino della penisola dopo Roma, ma le sue strade erano disseminate di osterie dove si mescevano tanti diversi vini, tra i quali, i più famosi e apprezzati, oltre al Falernum erano il leggero Surrentinum, prodotto sulle colline di Sorrento, e il vino Trifolinum, prodotto sulle falde vesuviane.

All’epoca Plinio il Vecchio riteneva che i vitigni greci, le Amineae, fossero in assoluto i migliori tra quelli coltivati in Italia. Oltre ai sopra citati vini, nel II secolo d.C., acquistarono importanza anche il Trebellum, prodotto nella zona a nord est di Napoli, e il Gauranum, prodotto nei pressi di Pozzuoli, che prescindevano dall’indicazione geografica con i quali erano indicati, poiché quasi mai venivano identificati con uno specifico areale produttivo, come accade oggi. In generale la produzione enologica di pregio, veniva accuratamente conservata in grandi anfore di terracotta, chiamate doli, interrate in cantine sotterranee e chiuse da enormi tappi di legno o sughero, a cui venivano attaccati i pittacium, delle targhette di terracotta, su cui erano annotate la zona d’origine delle uve, l’anno della vendemmia e talvolta il nome del commerciante. La caduta dell’Impero Romano determinò inevitabilmente anche la crisi della regione: già nel II secolo d.C., lo sviluppo della viticoltura delle province occidentali, e nello specifico della Gallia, anche per la diffusione del cristianesimo, privò gradualmente la produzione italiana di vino dei suoi ricchi mercati transalpini. In questo quadro storico, a partire dal V secolo d.C., si inserirono anche gli effetti delle invasioni barbariche, prima dei Goti, poi dei Vandali, e infine dei Longobardi – che daranno origine a unità territoriali importanti come il Ducato di Benevento e il Principato di Salerno – e dei Bizantini, greci d’Oriente, che si stabilirono prevalentemente sulla costa e che  misero  in contrapposizione la fascia costiera con le zone interne, con lotte  e contrasti commerciali .Questo determinò nelle città occupate , Gaeta, Napoli, Sorrento e Amalfi storie notevolmente  diverse da un punto di vista viticolo ed enologico rispetto alle zone interne dominate dai Longobardi, che chiamavano “Greci”, i napoletani bizantini della costa. Seguirono secoli di decadenza, ma all’inizio del X secolo, i monaci benedettini e basiliani ridettero vigore alla coltura della vite.

L’arrivo dei Normanni, all’inizio dell’XI secolo, sconvolse gli assetti precostituiti perché da un lato pose fine alla divisione politica ed amministrativa della regione e ai continui conflitti intestini e dall’altro accentuò inevitabilmente la divisione territoriale e fondiaria tra la zona costiera, già povera di suoli coltivabili, le pianure e le aree interne.

La dinastia angioina non apportò sostanziali miglioramenti nell’economia regionale: Napoli divenne capitale del Regno nonché centro di attrazione delle aree limitrofe, che si rivelerà molto importante in seguito sul mercato del vino.

Le epoche rinascimentale e barocca sono segnate da una serie di accadimenti particolarmente rilevanti, soprattutto durante il lungo Vicereame Spagnolo, che durò dal 1503 al 1707, in cui la corona di Madrid si dimostrò avida e incapace di governare la Regione. Si susseguirono pestilenze e rifeudalizzazione di intere aree, oltre che, il 29 settembre del 1538, l’emersione di Monte Nuovo nei Campi Flegrei, vulcano oggi spento, alla quale seguì quasi cento anni dopo, nel 1631, l’eruzione del Vesuvio.

 Appartengono a questo periodo le citazioni dotte di Giovan Battista della Porta, Sante Lancerio e Andrea Bacci riferite ad alcuni vini campani come il Greco di Somma, il Mangiaguerra, l’Aglianico e l’Asprinio. Il Bacci nel 1596 riportò molte informazioni soprattutto sui vini della costa raccontando che “Lucio Floro trattando della fertilità di tutta la regione Campania, afferma che è la più bella non solo in Italia ma in tutto il mondo; qui si dice che gareggiassero Cerere e Bacco, niente più fertile di questa terra, che è baciata da due primavere, ha monti celebri e ricoperti di viti; li ricordiamo: Falerno, Gauro, Massico. E ancora Posillipo famoso per l’Amineo, e inoltre il Vesuvio, un tempo fiammeggiante e nei secoli successivi fecondo di vini generosi…”. E venendo all’Aglianico, il vitigno del Taurasi, annota che “è intermedio tra il Mangiaverro (vino vesuviano simile al Lambrusco fermo) e la Lacrima…Vino vigoroso, viene raccolto soprattutto con vendemmie asciutte, non umide; conservato in ottimi recipienti. Perché diventa odoroso e succoso, gradito al palato, abbastanza dolce e stabile, per questo di molto nutrimento, confortevole allo stomaco più che alle altre parti del corpo”.

Verso la fine del XVII secolo si diradarono le citazioni sui vini e sulle uve campane e iniziò un periodo di declino per il vino che, sulla mensa dei poveri, diventò un vero e proprio alimento. Nei due secoli successivi molte cose si modificarono nell’ambito viticolo della regione dove si diffusero sempre più una viticoltura e tecniche di allevamento proiettate verso la produzione di uve da mensa. Per tutto il XIX secolo diverse opere letterarie si soffermano sulle aree viticole della provincia di Napoli, descrivendo come si sarebbero dovuti realizzare i vigneti, organizzare la vendemmia e la vinificazione. Si trattava per lo più manuali tecnici che stanno a testimoniare la generale decadenza in cui operava il sistema e quanto fossero precarie le pratiche agronomiche rivolte alla coltivazione della vite. Anche in Campania si fecero sentire gli effetti delle malattie della vite, oidio e fillossera. L’afide arrivo tardi in Campania e si diffuse molto più lentamente rispetto ad altre zone d’Europa per la natura sciolta dei suoli vulcanici che rallentavano il movimento dell’insetto. Questo permise alla enologia campana di avere un periodo favorevole durante il quale esportò molto vino, soprattutto da Taurasi, verso la Francia.

I viticoltori ed i tecnici si illusero che la fillossera non sarebbe mai arrivata nei loro vigneti che vennero rinnovati senza l’impiego del portinnesto. Dopo pochi anni la fillossera colpì duramente e gran parte delle viticolture campana venne distrutta.  Si dovette attendere la metà del XX secolo perché la viticoltura iniziasse il suo rinnovamento, con il recupero dell’antico patrimonio enoico e d il recupero delle antiche zone viticole