Dove siamo con Bubble’s on the road

di Andrea Zanfi

 

Ci troviamo nell’anfiteatro morenico di Ivrea che consiste in un rilievo di origine glaciale situato nel Canavese. Un territorio locato nella provincia di Torino e più marginalmente quelle di Biella e di Vercelli. Un areale le cui caratteristiche geologiche risalgono al periodo Quaternario quando nel corso delle glaciazioni quando i sedimenti dal grande ghiacciaio che percorreva la vallata della Dora Baltea, trasportati verso la Pianura Padana vennero ammassati dando origine a una lunga circa una ventina di chilometri, che risulta la meglio conservata al mondo, ma superata come estensione dall’analoga formazione che circonda il lago di Garda.

Il nome anfiteatro, usualmente dato a queste strutture geomorfologiche, fa riferimento alla loro caratteristica forma semicircolare.

In tutta la zona interessata sono ben evidenti il susseguirsi delle varie glaciazioni che nel tempo hanno prodotto imponenti accumuli morenici. Tra questi si segnala in particolare la morena laterale sinistra dell’antico ghiacciaio, detta Serra morenica di Ivrea: si tratta della più grande formazione del genere esistente in Europa. La Serra prende origine alle pendici meridionali del Mombarone (2371 m s.l.m.) e si dirige con percorso quasi rettilineo verso sud-est per quasi 20 km sfrangiandosi poi nelle alture che circondano il lago di Viverone. È costituita da una serie di creste sub-parallele la più alta delle quali raggiunge un dislivello massimo di 600 metri. Questo dislivello si riduce gradualmente verso est fino a toccare i 250 metri circa nei pressi di Zimone.

Il substrato roccioso sul quale oggi sorge l’Anfiteatro Morenico di Ivrea appartiene a tre distinte unità geologiche, separate tra loro dalla linea Insubrica. Questa importante discontinuità tettonica si divide nell’area biellese e canavesana in due faglie ad andamento quasi parallelo: la Linea del Canavese Interna, più meridionale, e la Linea del Canavese Esterna, più settentrionale. Nella zona dell’AMI a nord della Linea del Canavese Esterna si trova la Zona Sesia-Lanzo, composta principalmente da micascisti e, in genere, da rocce che subirono processi metamorfici in profondità; essa comprende il Mombarone in sinistra idrografica e il Monte Gregorio sul lato opposto della Dora. Tra le due linee canavesane è compresa la zona del Canavese, un’area geologicamente caratterizzata da tipi litologici piuttosto eterogenei e che affiora nei pressi di Montalto Dora e dei 5 laghi. A sud della Linea del Canavese Interna il substrato roccioso appartiene invece alla Zona Ivrea Verbano. Tra i vari tipi di rocce che costituiscono questa unità geologica nell’area dell’AMI son particolarmente rare le granuliti basiche, che secondo gli studi geologici ebbero origine dalle porzioni della crosta continentale più profonde, nei pressi del suo confine con il mantello terrestre. Parte della città di Ivrea è stata costruita su questo substrato roccioso, che affiora in modo evidente nei pressi del santuario di Monte Stella.

 

I vini che degusteremo

Erbaluce di Caluso DOCG Spumante

Può essere prodotto esclusivamente con Metodo Classico.

Le caratteristiche del vitigno lo rendono perfetto per la spumantizzazione. Lo caratterizza una buona acidità e una bella struttura, mai banale, ricco di note olfattive delicate e caratteristiche del vitigno con percezioni fruttate e floreali. Al palato di solito è asciutto, lungo e persistente, inoltre, con il passare della permanenza sui lieviti diventa complesso, ampio e lo spettro olfattivo estremamente intrigante e ampio.

Nel Canavese cosa assaggeremo

Canavese Bianco Spumante

La zona di produzione è quella del Canavese Rosso dove si coltivano principalmente vitigni a bacca rossa come il Nebbiolo, la Barbera, Uva rara e Bonarda, anche se questa tipologia di vini si ottiene esclusivamente da uve Erbaluce Viene proposto quasi esclusivamente nella versione Extra dry ed è ottenuto esclusivamente con il Metodo Italiano.

Canavese Rosato Spumante

La zona di produzione è quella del Canavese Rosso. Si ottiene con breve macerazione dalle uve Rosse Canavese ed è ottenuto con Metodo Italiano.