La Montina

Franciacorta, affinamenti a regola d’arte?

Questo è il titolo della degustazione privata che ha visto riuniti esperti di metodo classico, magistralmente coordinati da Nicola Bonera, miglior sommelier d’Italia AIS 2010, presso Villa Baiana della cantina La Montina in Franciacorta. La famiglia Bozza, proprietaria dell’azienda, annualmente organizza questa speciale serata per testare l’evoluzione di alcuni dei suoi prodotti nel tempo. Ci siamo trovati davanti a quattro batterie composte da due vini. Per ogni batteria stesso vino di partenza, uno lasciato in bottiglia sui lieviti fino al momento della sboccatura avvenuta per tutte le batterie nel 2023, mentre l’altro, di ogni batteria, a seconda della tipologia, con sboccature più o meno datate. Si è potuto così apprezzare sia come le varie tipologie si sono comportate in bottiglia con i lieviti, sia come la struttura del vino abbia avuto la forza di sfidare il tempo. Tutti i prodotti degorgiati nel 2023 li abbiamo trovati in forma, con le varie differenze, potendo affermare che in fase di maturazione la stoffa del vino ha reagito positivamente.  I prodotti degorgiati precedentemente, per periodi più o meno lunghi, hanno presentato processi evolutivi riservandoci maggiori sorprese e caratteristiche peculiari molto interessanti.

 

Tipologia Saten

In questo caso abbiamo assaggiato due prodotti. Il disciplinare di produzione prevede l’utilizzo, non obbligatorio, di una percentuale di Pinot Bianco fino a un max del 50%. La Montina utilizza esclusivamente Chardonnay, nelle sue cuvée, preparate per il Saten.  Le uve non sono raccolte anticipatamente, ma lasciate maturare qualche giorno più tardi delle altre, al fine di permettere una maggiore concentrazione di zuccheri e di ottenere, conseguenzialmente, non solo delle basi spumante con un grado alcolico leggermente superiore, ma anche una maggiore performance dei vini. Caratteristiche che variano anche dal fatto che un 30/35% del vino base passa in barrique di secondo e terzo passaggio per periodi più o meno lunghi.

Entrambi i campioni avevano un dosaggio zuccherino di 6,5 gr/Lt., rientrando nella categoria BRUT; per entrambi i campioni è stata usata la stessa tipologia e dose di liquer d’expedition.

I vini

Saten Millesimo 2008, Sboccatura 2023 con 167 mesi sui lieviti (poco meno di 14 anni)

Numerose catenelle di bollicine impreziosiscono il vino che presenta riflessi dorati. Al naso è privo di difetti anche se qualche nota casearia leggermente invasiva fa capolino, ma lasciandolo aprire nel bicchiere si apre a percezioni di miele d’acacia, humus, tabacco con un finale di uva spina. Al palato, la bolla fine percepita nell’aspetto visivo, prende volume risultando piacevole, vivace e tattile sulla lingua. Grande equilibrio, eleganza, rotondità, moderatamente persistente, ma, nell’insieme un BOLLA che può entusiasmare.

Saten Millesimato 2008, Sboccatura 2013 con 52 mesi sui lieviti e 115 mesi in evoluzione in bottiglia

Riferendosi alla vecchia regola, non scritta, in cui si supponeva che la durata nel tempo di un Metodo Classico, una volta sboccato, non potesse superare il numero di mesi passati sui lieviti, ci dobbiamo rendere conto quell’affermazione è ormai scivolata in una diceria senza alcun senso come è stato dimostrato anche da questa BOLLA. All’aspetto visivo risulta ammaliante, con una produzione regolare di bollicine ordinate e con un colore giallo paglierino intenso. All’ esame olfattivo non si riscontrano note casearie, ma qualche nota empireumatica dovuta all’utilizzo dei legni che si aprono a quelle di miele di castagno e di caramello croccante.  In bocca la bollicina è elegante con giusto grip, ancora perfettamente in forma, vivace sulla lingua. Il gusto è piacevole e persistente con chiusura sapida che allunga le sensazioni.

 

Tipologia Pass Dosè

Si cambia tipologia e la cuvée di partenza si arricchisce di un nuovo componente: il pinot nero. L’aggiunta di questo vitigno rende più complessi i vini. All’aspetto visivo dona colori più carichi, a quello olfattivo un bouquet corredato da ricordi di frutti rossi e alla beva un corpo più strutturato.

Pas Dosè Riserva 2007 – Composizione: 55% Chardonnay, 45% Pinot Nero

Sboccatura 2023 179 mesi sui lieviti

All’esame visivo fa discutere i presenti il colore ancora con tonalità di riflessi verdolini tendenti al giallo paglierino, tanto da meravigliare anche lo stesso agronomo aziendale, Alceo Totò. La BOLLA è fine e lenta nel suo andare.  Al naso si propone in modo austero e le sensazioni di boisè sono perfettamente integrate nel bouquet che si apre a percezioni croccanti di frutta rossa e nera come piccole fragoline e mirtilli di bosco. Al palato risulta essere fresco e sapido di buona persistenza con una BOLLA dotata vivace pungenza. Piacevolissimo, da gustare da solo o in compagnia di piatti mediamente strutturati. Una sorpresa per tutti presenti con i quali abbiamo concordato l’opportunità di lasciare gli alti campioni simili, in cantina per qualche altro anno osservandone l’evoluzione.

 

Bella Bolla

Pas Dosè Riserva 2007 – Composizione: 55% Chardonnay, 45% Pinot Nero

Sboccatura 2014 76 mesi sui lieviti, 103 mesi in evoluzione in bottiglia

All’esame visivo la BOLLA pur presentandosi con il solito colore si è proposto con tonalità leggermente più intense rispetto al precedente, il tutto corredato da un perlage fine, leggero, che definiremmo ordinato. Al naso lo Chardonnay è ancora presente anche se il Pinot gli ha conferito una struttura empireumatica di tutto rispetto, aprendosi a nota agrumate di pompelmo rosa e di fragrante di altri frutti come susina rosse. Man mano che si apre non tardano a fare capolino i classici piccoli frutti rossi con connotazioni in gelèe e confettura e un finale agrumato di arancia rossa. In bocca è potente con un attacco agrumato corrispondente al naso, mostrandosi con una bollicina in perfetta sinergia fra la vibrante acidità e una buona verticalità che conferisce progressione, lunghezza e pulizia.

Avremmo preferito sentire meno il gusto del legno, che comunque non è invasivo.

Tipologia Brut

 

Continuiamo il nostro viaggio a ritroso nel tempo con la prima coppia da paragonare che passa altri 12 mesi in bottiglia, finendo con l’ultima sfida della serata che vede due vini che sono rimasti in bottiglia per 26 anni!. Tutti i vini di questa batteria hanno una predominanza di Chardonnay ed un compendio di Pinot nero. In entrambi casi la vinificazione è stata fatta in bianco; quindi, anche l’utilizzo dell’uva nera non ha apportato modifiche al colore che resta piacevolmente ancorato su declinazioni bianche.

Brut Millesimato 2006 – Composizione 70% Chardonnay, 30% Pinot Nero

Sboccatura 2023 191 mesi sui lieviti

BOLLA che si propone nel bicchiere di un bel colore paglierino con lampi dorati e con un perlage nel quale sottili treni di bollicine risultano persistenti e numerosi. All’esame olfattivo all’inizio è riservato con scarse sfaccettature; improntato su drupacce sovra mature, pesca tabaccaia in primis; lasciandogli il giusto tempo per potersi ossigenare e riprendere forma i profumi vanno a formare un ampio spettro olfattivo con ricordi di frutta secca come nocciola chiudendo con accenni di pasticceria. Al gusto è senza fronzoli, schietto, diretto e detergente.

La bollicina ha perso un po’di energia, ma visto i mesi non possiamo considerarlo un difetto, anzi possiamo definirlo signorile, nobile, ma ancora gustoso a tutti gli effetti.

Brut Millesimato 2006 – Composizione: 70% Chardonnay, 30% Pinot Nero

Sboccatura 2010 42 mesi sui lieviti, 149 mesi in evoluzione in bottiglia.

Non ci sono particolari differenze cromatiche con il campione precedete, anche la vista è molto simile, mentre al naso è più intrigante, opulento, caleidoscopico, poiché, a seconda dei tempi di olfazioni, emergono sensazioni di susina, che diventano note di cocco seguite da sbuffi speziati di pepe bianco accolti da accenni burrosi che si trasformano in ricordi di pasticceria e crema al liquore. Una ricchezza che si ripropone anche al palato. La bollicina pizzica delicatamente amplificando la piacevolezza di beva data dalla freschezza e lunghezza, dimostrandoci la fortuna di stapparlo nel suo massimo splendore.

Bella Bolla

Brut Millesimato 1997 – Composizione 70% Chardonnay, 30% Pinot Nero

Sboccatura 2023 299 mesi sui lieviti

Oltre a nuances tendenti al dorato, questa bollicina si propone con un perlage finissimo, leggera che guadagna lentamente la superficie dal fondo del bevante. Al naso è più evoluto dei precedenti, vista l’età e la lunga permanenza sui lieviti, proponendosi con percezioni molto particolari a partire da percezioni di carnacee di salame che si aprano, via via, a quelle di un letto di sensazioni terrose di humus e funghi, e poi a quelle balsamiche con ricordi di rabarbaro e china.

Nel palato sorprende la freschezza che è ancora integra e persistente che si accompagna a un sapore di mandorle tostate piacevole, mentre l’effervescenza fa da gregario sorreggendola.

Brut Millesimato 1997– Composizione 70% Chardonnay, 30% Pinot Nero

Sboccatura 2001 42 mesi sui lieviti, 257 mesi in evoluzione in bottiglia.

Le sensazioni visive non si discostano dal campione precedente. Le bollicine hanno retto e continuano a spingere verso l’alto, mentre al naso si avverte che il suo momento di gloria è già passato e le percezioni olfattive perdono di slancio, le fragranze sono deboli e lo spettro olfattivo si riduce a ricordi di fiori appassiti e macerati oltre a confettura di mele gialle, con un finale che accenna a frutta secca.

Al palato è migliore, ancora piacevole, la freschezza mantiene la piacevolezza di beva anche se in finale di gusto compaiono sensazioni di radici secche.