Erbaluce di Caluso

Come Bubble’s Italia non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione offertaci dal Consorzi di Tutela dei vini di Caluso Docg, Canavese e Carema Doc, di poter degustare le BOLLE di suo areale di riferimento, avendo l’obiettivo di conoscere la produzione di questa denominazione, interpretando nel modo più professionalmente possibile il valore e lo stato dell’arte del territorio in termini di effervescenza spumantistica.

E così è stato. Anche se pensavamo che il comparto vitivinicolo avesse un maggior interesse verso le bollicine, ritrovandoci invece davanti a soli 19 spumanti di cui 18 prodotti con il Metodo Classico e uno con Metodo Martinotti.

Come accennato stiamo parlando di una piccola denominazione che occupa un territorio di 415 Ha di cui 256 che possono rivendicare la denominazione di Caluso Docg da vitigno Erbaluce, 26 dedicati al Carema DOC e il resto a Canavese Doc; territorio sul quale però operano un piccolo numero di 38 aziende vitivinicole imbottigliatrici fra le quali 3 cantine Sociali, quella di Caluso, Produttori di Erbaluce di Caluso, la Cantina della Serra di Piverone e quella di Carema, Produttori di Nebbiolo.

I campioni presentati hanno ampiamente, più del 50%, soddisfatto le nostre aspettative, stimolando appieno la nostra attenzione e considerazione, consentendoci, contemporaneamente, nell’insieme, di rilevare una buona qualità generale con alcuni livelli di eccellenza veramente interessanti che potrebbero servire da stimolo a tutto il comparto per definire quale potrebbe essere la futura strada potrebbe essere percorsa. La cosa che ha maggiormente sorpreso è stata, in primis, il constatare che il settore ha mantenuto fede alla propria storia spumantistica, iniziata negli anni sessanta dalla cantina Orsolani, utilizzando il principe dei vitigni autoctoni della zona: l’Erbaluce di Caluso.  L’altro fattore che ha incuriosito il panel è stata la longevità raggiunta da alcuni Spumanti proposti sempre con il principe dei vitigni della zona; alcuni con vendemmie datate e con sboccature non proprio recenti. Peccato non siano state più di quelle che abbiamo potuto degustare, visto la piacevolezza raggiunta, numero sufficiente però per poter affermare che questo vitigno si presta in modo fantastico, riuscendo ad aggiungere alle BOLLE eleganza, sobrietà e soprattutto una identità e una territorialità inaspettata.

Tutti elementi che non si sono quasi mai evidenziati negli spumanti più giovani proposti in degustazione cha avevano permanenze sui lieviti, per lo più, non superiori ai 36 mesi. Se pur ben fatti, e anche questo è già un buon inizio, sono spumanti che hanno dimostrato di non essere in grado di poter fare il salto necessario per riuscire a creare un’attenzione adeguata al comparto. Le potenzialità ci sono e bisogna saperle interpretare per uscire dal buono e entrare nel bello, magari salendo la scala delle quotazioni che le piccole denominazioni devono salire per farsi notare dai mercati.

Si capisce che per queste aziende lo Spumante non è il loro core business, ma proprio per questo per loro fattore “tempo” per le loro BOLLE potrebbe essere un valore aggiunto enorme. Quel tempo avvalorerebbe ancora di più la definizione che dette Luciano Pignattaro, dichiarando che questo areale è terra di vini minori, ma di spumanti maggiori. Chi sa se la longevità è l’arma migliore per questi spumanti? Bubble’s crede che per gli spumanti italiani realizzati da vitigni autoctoni, in generale, sia imprescindibile. Le nostre degustazioni in giro per l’Italia lo dimostrano.

Il tempo aiuta a costruire il tratto distintivo delle BOLLE territoriali nei confronti di un mercato che ricerca l’originalità e distinguibilità nei prodotti.

Il tempo, come dimostrato da quei pochi campioni degustati con queste caratteristiche, regalano spumanti che sorprendono e regalano espressioni sensoriali veramente interessanti. La percezione ricevuta, parlando con alcuni produttori, che non sia il valore del tempo in sé a preoccuparli, ma l’opinione che hanno dello stesso.

Come detto in precedenza, quelli proposti in degustazione, sono stati tutti spumante che hanno come base le uve di Erbaluce, distinti nella tipologia Extra Brut e Brut, identificati come Erbaluce di Caluso Spumante DOCG o come Caluso Spumante DOCG; denominazione approvata con Decreto Ministeriale nell’ottobre del 2010, con l’ultimo aggiornamento del marzo del 2014.

Il sistema di allevamento dell’Erbaluce, indicato sulle schede tecniche delle cantine Roletto, Serra, Crosio, Gnavi, risulta essere in una modalità detta “topia” o pergola canavesana, mentre le altre cantine recensite non hanno comunicato il tipo di allevamento. Quasi tutte, purtroppo, non indicano in etichetta la data di sboccatura, cose ormai indispensabile.  A chi interessa il contesto territoriale e il valore dei suoli qui sotto troverete il riassunto di ciò che ci è stato illustrato da Lorenzo Simone vice presidente del Consorzio.

Il territorio

“Ci troviamo nell’anfiteatro morenico di Ivrea che consiste in un rilievo di origine glaciale situato nel Canavese, Un territorio locato nella provincia di Torino e più marginalmente quelle di Biella e di Vercelli. Un areale le cui caratteristiche geologiche risalgono al periodo Quaternario quando nel corso delle glaciazioni quando i sedimenti dal grande ghiacciaio che percorreva la vallata della Dora Baltea, trasportati verso la Pianura Padana vennero ammassati dando origine a una lunga circa una ventina di chilometri, che risulta la meglio conservata al mondo, ma superata come estensione dall’analoga formazione che circonda il lago di Garda.

Il nome anfiteatro, usualmente dato a queste strutture geomorfologiche, fa riferimento alla loro caratteristica forma semicircolare

In tutta la zona interessata sono ben evidenti il susseguirsi delle varie glaciazioni che nel tempo hanno prodotto imponenti accumuli morenici. Tra questi si segnala in particolare la morena laterale sinistra dell’antico ghiacciaio, detta Serra morenica di Ivrea: si tratta della più grande formazione del genere esistente in Europa. La Serra prende origine alle pendici meridionali del Mombarone (2371 m s.l.m.) e si dirige con percorso quasi rettilineo verso sud-est per quasi 20 km sfrangiandosi poi nelle alture che circondano il lago di Viverone. È costituita da una serie di creste sub-parallele la più alta delle quali raggiunge un dislivello massimo di 600 metri. Questo dislivello si riduce gradualmente verso est fino a toccare i 250 metri circa nei pressi di Zimone.

Il substrato roccioso sul quale oggi sorge l’Anfiteatro Morenico di Ivrea appartiene a tre distinte unità geologiche, separate tra loro dalla linea Insubrica. Questa importante discontinuità tettonica si divide nell’area biellese e canavesana in due faglie ad andamento quasi parallelo: la Linea del Canavese Interna, più meridionale, e la Linea del Canavese Esterna, più settentrionale. Nella zona dell’AMI a nord della Linea del Canavese Esterna si trova la Zona Sesia-Lanzo, composta principalmente da micascisti e, in genere, da rocce che subirono processi metamorfici in profondità; essa comprende il Mombarone in sinistra idrografica e il Monte Gregorio sul lato opposto della Dora. Tra le due linee canavesane è compresa la zona del Canavese, un’area geologicamente caratterizzata da tipi litologici piuttosto eterogenei e che affiora nei pressi di Montalto Dora e dei 5 laghi. A sud della Linea del Canavese Interna il substrato roccioso appartiene invece alla Zona Ivrea Verbano. Tra i vari tipi di rocce che costituiscono questa unità geologica nell’area dell’AMI son particolarmente rare le granuliti basiche, che secondo gli studi geologici ebbero origine dalle porzioni della crosta continentale più profonde, nei pressi del suo confine con il mantello terrestre. Parte della città di Ivrea è stata costruita su questo substrato roccioso, che affiora in modo evidente nei pressi del santuario di Monte Stella.”

La degustazione

Il panel di degustazione era composto da: Andrea Zanfi, Lorenzo Colombo, Giovanna Moldenhauer, Paolo Valente.

Le note di degustazione sono il frutto della sintesi delle annotazioni registrate da ogni degustatore. Ci piace sottolineare come il giudizio (espresso in centesimi) ha trovato tutti i degustatori allineati e con minimi scarti tra le votazioni individuali, anche per quelle etichette classificate da Bubble’s come BB che avranno l’opportunità di essere inserite negli Ambasciatori del brindisi italiano 2024 e di partecipare alla selezione per le Masterclass del Festival Nazionale Spumantitalia 2024

Tutti i vini degustati sono elencati in ordine di degustazione.

  • Gran Cuvée Metodo Classico Brut 2019 - Erbaluce di Caluso DOCG

    100% Erbaluce

    La scheda recita 24 mesi, pur comunicandoci di eventuale permanenza sui lieviti di 36 mesi solo il giorno della degustazione. Si tratta di una Couvée di annate diverse, durante le quali alcuni vini sono stati affinati parte in acciaio e parte in botte di rovere da 20 ettolitri. Di color giallo dorato con riflessi verdolini, propone una buona effervescenza e note olfattive floreali di fiori di sambuco, giglio, di frutta a polpa gialla, con un tocco agrumato, seguite da note di pasticceria e vegetali di giuggiole. In bocca è voluminoso, fresco, sapido, verticale, cremoso; buona la persistenza con retrogusto fruttato. Semplice ma dalla piacevolissima beva.

    Voto:

    88/100
  • Serra Blu - Metodo Italiano Brut VSQ

    100% Erbaluce

    Il vino prima della spumantizzazione passa 6 mesi in tank dove subisce frequenti surlì dei lieviti con frequenti rimontaggi. Lo Spumante nel calice si propone con un brillante giallo paglierino e con un perlage sottili, mentre le note olfattive si arricchiscono di percezioni floreali ma anche di zenzero, ed erbe officinali con un finale che ricorda il polline delle api oltre a fruttati di pera William e mela bianca. Al palato è ampio, abbastanza fresco e sapido; offre una buona persistenza e un retrogusto di pera matura e un finale leggermente amaricante.
    Corto e poco riconoscibile. Migliorabile sotto l’aspetto di verticalità e persistenza.

    Voto:

    85/100
  • Goccia d’Oro - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2020

    100% Erbaluce

    Anche in questo caso il tempo avrebbe aiutato questo Spumante a fare un ulteriore salto qualitativo. Dopo soli 24 mesi di riposo sui lieviti, è stato sboccato con un basso dosaggio. È alla vista si propone con un colore giallo dorato, con bolla fine e numerosa. Le sensazioni olfattive hanno una buona intensità proponendosi con sensazioni floreali e con profumi di frutta gialla, seguiti da tocchi agrumati e da sentori di lieviti, pasticceria, briosce. All’assaggio è piacevolmente sapido, intenso con una bella vena acida, persistente, con un finale di note di miele e percezioni dolci di crema pasticcera. Prodotto ben fatto di piacevole beva, piacevole.

    Voto:

    89/100 BB
  • San Giorgio - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico millesimato 2020

    100% Erbaluce

    Ottenuto da vigne dall’età media di 30 anni questo spumante è stato all’incirca 36 mesi sui lieviti, pur avendo la consistenza della materia prima un valore che avrebbe meritato una maggiore permanenza sui lieviti e un maggiore affinamento in bottiglia dopo la sboccatura. Di un giallo paglierino dorato, luminoso, e un con un perlage fine e numerosa, lo spumante propone note olfattive complesse, di profumi di frutta sia bianca che gialla, note agrumate ed erbacee, seguite da accenni fumé, lieviti, crosta di pane. Al palato è fresco, sapido, con una buona complessità, con un retrogusto dalla giusta persistenza con un finale che ricorda note di mela e citrine.

    Voto:

    88/100
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico 2018

    100% Erbaluce

    Dopo 48 mesi di riposo sui lieviti, lo spumante si presenta all’esame visivo con un bel giallo paglierino brillane e con dei riflessi verdolini; il perlage è fine, fitto e persistente mentre al naso è intenso, sapido, con note fruttate di pesca bianca e di agrumi maturi, che si ampliano man mano lasciando intuire percezioni erbacee con sullo sfondo sentori di crosta di pane e lievito. Al palato è ampio, fresco, sapido, verticale, con una lunga persistenza, chiude con nota citrina leggermente amarognola.

    Voto:

    89/100 BB
  • Incanto - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut Nature 2018

    100% Erbaluce

    Sulla scheda non è confermato che si tratti di Brut Nature e del millesimo 2018 quindi prendiamo per buona quanto indicatoci dal consorzio.
    Lo spumante si propone all’esame olfattivo con un colore giallo paglierino, luminoso, e con un perlage fine e persistente. Al naso ha una buona intensità olfattiva, profuma di frutta gialla matura, d’agrume candito, seguito da una nota di felce. Al palato è ampio, fresco, sapido. Una bella verticalità sostiene con una lunga persistenza; chiude con un retrogusto di pompelmo e una nota delicatamente ammandorlata.

    Voto:

    88+/100
  • Turbante - Metodo Classico Millesimato Pas Dosé 2018 - Erbaluce di Caluso DOCG

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti di almeno 48 mesi, lo spumante si propone con un colore giallo paglierino tendente al dorato luminoso, e con un perlage fine e persistente.
    I primi sentori olfattivi sono quelli di crosta di pane e lieviti, che lasciano subito spazio, prima a profumi di erbe aromatiche e officinali, poi a quelli di frutta bianca, mandorla in confetto. All’assaggio è intenso, sapido, fresco, cremoso, di buon equilibrio, verticale, con una lunga persistenza e una nota amaricante nel finale.

    Voto:

    87/100
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut millesimato 2018

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti per 36 mesi esordisce, all’esame visivo con un giallo paglierino dai riflessi dorati e con un perlage, fine, elegante e persistente. Il naso e dominato da sentori di erbe aromatiche, di frutta gialla, tra cui le nespole e un tocco agrumato che lascia intuire una leggera nota di crosta di pane.
    Al palato è piacevole, verticale, sapido, fresco, di lunga persistenza, con leggere note amarognole e citrine che invitano alla beva.

    Voto:

    88/100
  • Serra Zero - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Dosaggio Zero 2019

    100% Erbaluce

    Anche in questo caso la scheda non precisa molte cose neanche se lo spumante sia un millesimato come ci è stato indicato.
    Di colore giallo paglierino luminoso, lo spumante si propone con un perlage fine, fitto e persistente, ha un naso di discreta intensità olfattiva, dagli agrumi freschi a sentori di cedro, poi la frutta gialla della susina, tocchi leggermente erbacei di salvia. In bocca ha una buona complessità̀, risultando sapido, fresco e di buona persistenza, con un retrogusto agrumato e di erbe aromatiche. Nell’insieme la buona struttura non è sufficiente per dare identità e riconoscibilità a queste bolle.

    Voto:

    86/100
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2018

    100% Erbaluce

    Dopo 48 mesi sui lieviti, lo spumante si presenta all’esame visivo con un bel giallo paglierino con riflessi oro e con un perlage finissimo e persistente.
    Al naso risulta intenso, piacevole; le note di mela golden e di mandarino danno freschezza, mentre ricordi di frutti tropicali, come ananas, danno complessità, l’eleganza è invece estrapolata da percezioni di fiori di campo, anice e da un lieve tocco di lievito. Al palato ha una buona struttura; piacevole è la sapida che aggiunta alla freschezza e alla lunga persistenza rende il vino piacevole alla beva, Il retrogusto di biscotto e il tocco citrino rendono omaggio al finale.

    Voto:

    88/100
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Extra Brut millesimato 2018

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti per 36 mesi esordisce, all’esame visivo, con un giallo paglierino dai riflessi dorati e con un perlage, fine e armonioso.
    Il naso è dominato da erbe aromatiche, menta, anice, che lasciano spazio a note agrumate e a leggere percezioni di panificazione. All’assaggio sorprende per la complessità della struttura, che denota grandi potenzialità; sapido, fresco, verticale, secco, si propone con una lunga persistenza e con un retrogusto di erbe aromatiche.

    Voto:

    89/100 BB
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Pas Dosé 2019

    100% Erbaluce

    Pur sapendo l’annata non è data sapere la permanenza sui lieviti, che dovrebbe essere di circa 36/40 mesi. All’esame visivo esordisce con un colore giallo paglierino intenso, mentre il perlage è fine e persistente. Le note olfattive sono caratterizzate da crosta di pane, ricordi di erbe di campo, frutta bianca. In bocca ha struttura sapido e la piacevole freschezza lo rendano piacevole; cremoso, con una buona persistenza e una lieve nota ammandorlata e un finale vegetale completano il quadro degustativo. Vino ben fatto, ma che meriterebbe maggiore attenzione ricercando una maggiore eleganza che è nelle sue corde.

    Voto:

    87/100
  • Turbante - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Millesimato Pas Dosé 2017

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti di almeno 48 mesi, lo spumante si propone di un colore giallo paglierino brillante con dei riflessi verdolini. Il perlage è fine e persistente.
    Le note olfattive risultano intense donando sentori di frutta matura, agrumi, erbe aromatiche e officinali, miele. In bocca è fresco, sapido, verticale, di bella cremosità, con un retrogusto lievemente ammandorlato. Peccato per la poca persistenza e l’assenza di una verticalità che, se ci fosse stata, avrebbe portato queste bolle a livelli altissimi.

    Voto:

    86/100
  • Cuvée 1968 - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Millesimato Pas Dosé 2017

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti di almeno 60 mesi, lo spumante si propone di un colore giallo oro luminoso e con un perlage fine e molto persistente.
    il naso è intenso di frutti tropicali, di mela, agrumi canditi, che si ampliano a note floreali della zagara, seguito da note dolciastre di vaniglia e un finale che riporta alla mente lo zenzero. Anche all’assaggio è intenso, quasi opulento per complessità e ampiezza pur non perdendo una certa verticalità; sapido, cremoso, elegante, persistente lascia in bocca un retrogusto toni di miele piacevolissimo. Vino non facile proprio per le sue caratteristiche, che possono non piacere o piacere a dismisura, ma che, a prescindere dai gusti, non è assolutamente banale, essendo capace di riportare dentro una BOLLA il valore e la poliedricità che sa offrire un vitigno come l’Erba Luce di Caluso.

    Voto:

    88/100
  • Masilé - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2015

    100% Erbaluce

    Non è dato sapere la data della sboccatura che rispetto alla permanenza sui lieviti che è confermata a 36 mesi dovrebbe essere avvenuta intorno all’inizio del 2019. La BOLLA esordisce con un colore giallo paglierino luminoso e con un perlage fine e intenso. All’esame olfattivo si propone con note di mela matura, sentori di sidro e di agrumi canditi, oltre a percezioni di erbe di campo e leggere sfumature tostate.
    Al palato ha una buona struttura, è sapido, piacevolmente fresco, armonico, con una buona persistenza, lieve nota ammandorlata e crosta di pane nel finale.
    Ben fatto, ma non ingrana la marcia…

    Voto:

    86/100
  • Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Extra Brut 2015

    100% Erbaluce

    Con un affinamento sui lieviti per 48 mesi questo Spumante esordisce con un colore paglierino luminoso e un perlage fine, ma non troppo persistente.
    Al naso offre sentori intriganti, minerali, di pietra focaia, di erbe officinali, di foglia di pomodoro, che lasciano spazio a quelle di mela e pesca mature, di frutta topicale, miele, ritornando nel finale a quelle terziarie. Al palato la struttura evoluta e la spiccata sapida conferisce eleganza; abbastanza fresco e persistente, chiude con un retrogusto di miele ed erbe. Un bicchiere di Erba Luce, originalmente valido.

    Voto:

    89/100 BB
  • Sessanta - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2014

    100% Erbaluce

    Dopo un affinamento di 60 mesi sui lieviti il vino si propone all’esame visivo con un colore dorato luminoso e con un perlage fine e persistente.
    Le note olfattive si arricchiscono di percezioni agrumate, accompagnate da sensazioni di crema pasticcera, sentori erbacei di rosmarino e un finale speziato e minerale.
    In bocca ha struttura da vendere, è sapido, decisamente fresco, cremoso, persistente con un retrogusto di crema pasticcera e un lieve tocco citrino. Gran Belle Bolla che conferisce valore al frutto da cui ha preso vita e da merito alla mano che l’ha realizzato.

    Voto:

    90/100 BB
  • Centoventimesi - Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2011

    100% Erbaluce

    Dall’etichetta risulta evidente quanto sia il periodo trascorsa sui lievi di questa BOLLA il cui vino base è stato affinato per un 50% sui lieviti mentre il resto ha subito un passaggio di 5 mesi in tonneau, dove ha svolto una malolattica spontanea, prima del tiraggio. Uno Spumante che richiede rispetto e che all’esame olfattivo
    esordisce con un colore dorato ancora brillante e con un perlage incredibilmente fine, fitto e persistente. Al naso sorprende per intensità olfattiva, che oltre alle note terziare che sono quelle che amalgamo il tutto, sa proporre ancora sensazioni vegetali e floreali oltre a quelli di frutta gialla matura dove ritroviamo la mela, un tocco di agrumi canditi, poi di fiori gialli seguiti da note di pasticceria. All’assaggio è sapido, fresco oltre ogni immaginazione, lungo, persistente con un retrogusto dalle note di agrumi canditi e di pasticceria. Peccato siano rimaste pochissime bottiglie.

    Voto:

    90/100 BB
  • Goccia d’Oro Erbaluce di Caluso DOCG Metodo Classico Brut 2014

    100% Erbaluce

    Anche in questo caso ci troviamo al cospetto di una BOLLA che dà il giusto valore al vitigno e che si presenta dopo un affinamento sui lieviti di 96 mesi con un colore dorato brillante e un perlage fine e persistente. Al naso risulta complesso riportando alla mente note di frutta secca, agrumi canditi, oltre a quelle floreale di tiglio, miele d’acacia e note tostate e di panificazione. Al palato ha struttura, è sapido, fresco, cremoso, elegante persistente con un retrogusto di miele e note tostate.

    Voto:

    89/100